Antonio Mancini (pittore)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Antonio Mancini (Roma, 1852 – Roma, 1930) è stato un pittore italiano.
[modifica] Biografia
Dimostra una tale e precoce abilità artistica che, appena dodicenne, viene ammesso all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove è allievo di Morelli e di Palizzi.
Si dedica al ritratto e alla pittura di genere anedottico con notevoli risultati. La sua arte si identifica con la corrente del Verismo.
Rimane a Napoli fino al 1873 anno in cui si trasferisce a Parigi, dove l’anno precedente aveva esposto due dipinti al Salon; nella capitale francese lavora per Goupil e poi per l’olandese Mesdag (che donerà poi molti suoi lavori al museo dell'Aja). Durante il soggiorno parigino conosce gli impressionisti Degas e Manet; diventa anche amico di John Singer Sargent che apertamente lo considera il maggior pittore vivente.
Tuttavia incomincia a soffrire di una grave crisi nervosa. Torna a Napoli ed è ricoverato per quattro anni in una casa di cura. Riprende infine a lavorare, riparte per Parigi, va anche a Londra e si riconferma artista celebre e di successo.
Nel 1879 fa ritorno a Napoli per trasferirsi a Roma nel 1883; ha un contratto con il mercante Messinger e poi con Du Chène Vereche collezionista d'arte dove lo ospita nella propria residenza a Frascati Villa Jacobini(Casal Romito)per 11 anni rimanendo fino al 1918. Nel 1929 viene accolto nell’Accademia d'Italia. Muore a Roma nel 1930.
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Antonio Mancini (pittore)
[modifica] Collegamenti esterni
Pittura · Pittori · Dipinti · Musei del mondo