Ammortamento
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L'ammortamento è un procedimento economico-contabile avente per oggetto i beni a fecondità ripetuta, ossia quei beni strumentali che cedono la loro utilità economica in più esercizi. Attraverso l'ammortamento, quindi, il costo pluriennale di tali beni viene ripartito in più esercizi in funzione della loro durata economica. Infatti, quando un'azienda acquista un bene destinato a essere utilizzato per più anni, ad esempio un macchinario, il relativo costo sostenuto viene ripartito in funzione del numero di anni per l'acquisto in tante quote quanti sono gli esercizi nei quali il macchinario sarà presumibilmente impiegato. Se così non fosse il costo verrebbe imputato interamente nell'esercizio in cui viene acquistato disattendendo il principio della competenza economica dei componenti reddituali. La procedura dell'ammortamento è prescritta dal Codice Civile (art. 2426 c.c.) ai fini della redazione del bilancio d'esercizio. Altra cosa è l'ammortamento dettato dal legislatore fiscale, il quale si applica in sede di determinazione della base imponibile ai fini della liquidazione delle imposte.
Quello civilistico è libero (a parte qualche limitazione data dal Codice Civile per quanto riguarda l'avviamento); quello fiscale deve essere determinato in base a precise aliquote di ammortamento previste dal fisco (pubblicate con decreto ministeriale ogni anno), che indicano la quota massima deducibile ai fini della determinazione del reddito d'impresa fiscalmente imponibile. Molto spesso le aziende ritengono le aliquote fiscali adeguate anche sul piano civilistico e le utilizzano, ma lo fanno per libero arbitrio.
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[modifica] Oggetto dell'ammortamento
Gli ammortamenti possono essere di diversa natura. A seconda dell'oggetto dell'ammortamento si distingue in:
1) Immobilizzazioni materiali: insieme di tutti i fattori produttivi ad utilità pluriennale fisicamente tangibili (ad esempio, fabbricati, macchinari, impianti, automezzi, attrezzature industriali e commerciali, computer, mobili d'ufficio ecc.);
2) Immobilizzazioni immateriali: insieme di tutti i fattori produttivi ad utilità pluriennale non fisicamente tangibili (ad esempio, brevetti e marchi, diritti di utilizzo di opere dell'ingegno, concessioni governative, costi di ricerca & sviluppo, costi di pubblicità ecc.).
Tali beni e servizi vengono acquistati o prodotti in economia dall'impresa in un determinato esercizio, ma vengono usati in più esercizi.
Solitamente, nella prassi, per le immobilizzazioni materiali si applica il cosiddetto "metodo indiretto", che fa uso del fondo ammortamento; per le immobilizzazioni immateriali si applica il "metodo diretto", che consiste nel portare direttamente in deduzione dal costo storico del bene pluriennale le quote d'ammortamento.
[modifica] Alcuni tecniche di ammortamento
Esistono varie tecniche di ammortamento:
[modifica] Scritture contabili
Le scritture contabili legate all'ammortamento secondo il "metodo indiretto" sono le seguenti:
1 - acquisto di un bene a utilizzo pluriennale (supponiamo un macchinario che costa 100)
Macchinari @ Debiti verso fornitori 100
2 - Imputazione della quota di ammortamento (supponiamo il 20%) all'esercizio:
Ammortamento Macchinari @ Fondo Ammortamento Macchinari 20
3 - Per conoscere il valore residuo del macchinario basta fare una semplice sottrazione:
Macchinari 100
- F.do Amm. Macchinari 20
Valore residuo 80
Le scritture contabili legate all'ammortamento secondo il "metodo diretto" sono le seguenti:
1 - acquisto di un bene a utilizzo pluriennale (supponiamo un brevetto del valore di 250)
Brevetti @ Debiti verso fornitori 250
2 - Imputazione della quota di ammortamento (supponiamo il 20%) all'esercizio:
Ammortamento Brevetti @ Brevetti 50
3 - Per conoscere il valore residuo del brevetto basta controllare il saldo del mastrino "Brevetti":
Brevetti 250 | 50 ---> questi 50 sono l'ammortamento del bene 200 | ---> questo è il saldo del mastrino e, quindi, il valore residuo
La vita utile fiscale del bene oggetto di ammortamento può superare il tempo per il quale il materiale viene effettivamente utilizzato.
Nell'esercizio in cui il bene viene acquistato/prodotto, è possibile applicare una quota di ammortamento ridotta, cioè pari al 50% dell'aliquota ordinaria stabilita dalla legislazione fiscale.
[modifica] Finanza
In finanza, per ammortamento si intende il processo con il quale il debitore restituisce il capitale preso a prestito e gli interessi maturati sul debito.
Il capitale mutuato S viene diviso in quote di capitale a cui vengono aggiunti gli interessi, la somma dà la rata di ammortamento da corrispondere in epoche solitamente equintervallate.
Le rate di ammortamento comprendono una quota di capitale e una di interessi:
R = QC + I
Dove
QC è la quota capitale
I è l'interesse.
L'equazione di equivalenza tra la prestazione del mutuante e la prestazione del mutuatario è la seguente (equazione di chiusura finanziaria):
Inoltre deve sussistere il vincolo (chiusura elementare):
Il debito residuo, Dk è definito come le quote capitale ancora da corrispondere dopo il pagamento di una rata:
Cioè il debito residuo è uguale alla differenza tra il capitale mutuato e la somma delle quote capitale già corrisposte.
Il valore attuale delle rate ancora da versare, cd. valore residuo, si calcola in base ad un tasso di valutazione che di solito è diverso dal tasso d'interesse del prestito ed è legato ai tassi vigenti al momento della valutazione.
dove i1 è il tasso di valutazione.
Nel valore residuo possiamo distinguere due componenti:
- la nuda proprietà, calcolata come valore attuale delle quote capitale ancora da versare
- l'usufrutto, cioè il valore attuale delle quote d'interesse future
Naturalmente vale la condizione Vt = Pt + Ut
Può essere utile tale suddivisione quando il capitale prestato viene affidato ad operatori diversi.