Via col vento (film)
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Via col vento | |
Manifesto del film |
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Titolo originale: | Gone with the Wind |
Paese: | Stati Uniti d'America |
Anno: | 1939 |
Durata: | 222' |
Colore: | colore |
Audio: | sonoro |
Rapporto: | 1,37:1 |
Genere: | drammatico |
Regia: | Victor Fleming |
Soggetto: | Margaret Mitchell |
Sceneggiatura: | Sidney Howard |
Produttore: | David O. Selznick |
Casa di produzione: | Metro-Goldwyn-Mayer |
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Fotografia: | Ernest Haller |
Montaggio: | Hal C. Kern |
Effetti speciali: | Jack Cosgrove |
Musiche: | Max Steiner |
Scenografia: | William Cameron Menzies Lyle R. Wheeler |
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Si invita a seguire le linee guida del Progetto Film |
« Francamente me ne infischio! » | |
(Rhett Butler)
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« Domani è un altro giorno! » | |
(Rossella O'Hara)
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Via col vento è un film drammatico diretto da Victor Fleming nel 1939; è uno dei film più famosi della storia del cinema e ha stabilito dei record che rimangono tuttora insuperati. Il film venne prodotto da David O. Selznick e distribuito dalla Metro-Goldwyn-Mayer; la sceneggiatura, in buona parte dovuta a Sidney Howard, è tratta dal romanzo omonimo di Margaret Mitchell, vincitore del premio Pulitzer nel 1937.[1]
La lavorazione del film è senza dubbio una delle più complesse e travagliate della storia del cinema: complessivamente richiese circa due anni per poter essere realizzato e il suo completamento è dovuto principalmente al grande sforzo economico e lavorativo di Selznick, la cui intenzione era di farne un grande affresco storico, oltre che una semplice storia d'amore; per raggiungere il suo scopo Selznick vi dedicò quasi tutte le sue energie nel periodo della produzione. Proprio la grandiosità produttiva e il grande successo di pubblico rendono questo film una pietra miliare indiscutibile nella storia del cinema; si è trattato, infatti, del primo caso di successo planetario nella storia del cinema.
Ufficialmente la regia è attribuita a Victor Fleming, ma durante la produzione si sono succeduti George Cukor e Sam Wood.[2] Lo stesso Selznick (considerato da molti il vero autore del film)[3] ha avuto una forte presenza nella direzione così come su molti aspetti del film, tra cui anche la sceneggiatura, il montaggio e la scelta degli attori, a dimostrazione che questo più degli altri è il "suo" film.
Indice |
[modifica] Trama
[modifica] L'inizio
Sud degli Stati Uniti, 1861. Il film narra la vita spensierata e mondana di due ricche famiglie di possidenti terrieri, gli O'Hara, nella loro proprietà "Tara", e i Wilkes nella vicina tenuta de "Le Dodici Querce". Un giorno la figlia maggiore degli O'Hara, Rossella, è a colazione con i fratelli Stuart e Brent Tarleton, i quali le comunicano che Ashley Wilkes ha intenzione di sposare la propria cugina Melania Hamilton. Rossella prende molto male la notizia, essendo anche lei innamorata perdutamente di Ashley e convinta di essere ricambiata. Poco dopo Rossella va incontro al padre, che le comunica che i Wilkes hanno intenzione di dare una festa e le conferma la notizia dell'imminente matrimonio tra Ashley e Melania; Rossella rimane sconvolta e decide di rivelare ad Ashley il suo sentimento per lui, convinta che questo lo convincerà a cancellare le nozze. Rossella va alla festa e si comporta in modo molto esuberante, attirandosi le simpatie dei ragazzi e le antipatie delle ragazze, invidiose del suo successo con gli uomini; durante il riposo dopo pranzo le donne vanno a dormire, ma Rossella si alza dal letto e decide di andare a cercare Ashley per comunicargli il suo amore. Lo trova insieme a tutti gli altri uomini, mentre questi sono intenti a discutere di politica.
La minaccia del governo federale di imporre le regole della società industriale e di abolire la schiavitù, fonte di manodopera a basso costo per la coltivazione del cotone, incita gli animi idealisti dei giovani del Sud ad abbracciare l'idea di una guerra di secessione. Un noto e scaltro avventuriero di Charleston, Rhett Butler, avverte tutti i partecipanti alla discussione della superiorità di mezzi degli Stati nordisti: egli, infatti, è stato negli Stati del Nord e fa notare a tutti che il Sud è totalmente sprovvisto di fabbriche di cannoni e munizioni; inoltre, la maggior parte dei campi coltivabili vengono destinati al cotone e a beni secondari e non al cibo, e quindi i nordisti con le loro forti navi da guerra potrebbero, bloccando i porti, tagliare i rifornimenti a tutto il Sud. La maggior parte degli uomini prende le parole di Butler come un'offesa alla patria, e l'orgoglio impedisce a tutti di ascoltare i saggi consigli dell'uomo, che ha fama di rinnegato.
Butler esce dalla sala della riunione; Ashley lo segue per dovere d'ospitalità e, nel cercare di raggiungere Rhett, si imbatte in Rossella, che lo porta in una stanza e gli comunica il suo affetto. Lui, però, risponde che pur volendo molto bene a Rossella intende sposare ugualmente Melania; udito questo, Rossella va su tutte le furie e, dopo l'uscita di Ashley dalla stanza, lancia un vaso contro il muro, rompendolo. In quel momento si accorge che Rhett Butler era nascosto dietro il divano e che ha sentito tutta la conversazione. Pochi minuti dopo arriva la notizia che la guerra di secessione è cominciata: la migliore gioventù del Sud corre ad arruolarsi. Rossella riceve la proposta di matrimonio di Carlo Hamilton, fratello di Melania, e, sebbene non innamorata di lui, accetta per poter rimanere vicino ad Ashley. Poco dopo il doppio matrimonio, i due mariti partono per la guerra.
[modifica] La guerra
La guerra tanto desiderata finalmente arriva: Ashley è partito ma, dopo un iniziale successo del Sud, la tragica realtà sconvolge le speranze dei sudisti. Nel frattempo Rhett, sfruttando le sue conoscenze e la sua audacia, diventa uno tra gli uomini più ricchi del Sud, forzando il blocco nordista con le sue navi e rifornendo di provviste gli Stati confederati.
Le truppe nemiche avanzano inesorabilmente e le perdite sono sempre più gravi; uno dei caduti in guerra è proprio il marito di Rossella. Rimasta vedova, Rossella si trasferisce ad Atlanta , dove vive Melania con la sua zia, con la speranza di poter vedere Ashley. La situazione precipita quando l'esercito nordista si appresta ad assediare la città, proprio quando Melania sta per dare alla luce un figlio. Rossella si vede costretta controvoglia ad accudire i soldati feriti e – per una promessa fatta ad Ashley – a vegliare su Melania. Quando ormai la città è nel caos, Rhett porta in salvo le due donne attraversando la stazione in fiamme. Sulla strada per Tara, Rhett si separa dalle due donne con l'intenzione di arruolarsi nell'esercito sudista, anche se la guerra è ormai praticamente persa, e dichiara finalmente il suo amore per Rossella; ma questa, ancora innamorata di Ashley, respinge il suo bacio appassionato.
Giunta a casa, Rossella trova il suo vecchio mondo distrutto: la povertà più assoluta, il padre malato di mente e la madre morta. Rossella assume il ruolo di capofamiglia e gestisce tutte le attività lavorative a Tara: questo le procura l'odio della sorella Susele per via dei modi con cui obbliga tutti a lavorare fino allo stremo, nonostante la stessa Rossella fatichi ininterrottamente per cercare di guadagnare quei pochi soldi necessari ad andare avanti. Finalmente un giorno Gerald O'Hara, il padre di Rossella, torna a casa dopo essere stato in città e comunica a tutti che la guerra è finita: il Sud si è arreso. Nella disperazione generale Rossella ha l'intuizione di piantare più cotone, prevedendo un immediato rialzo del prezzo.
[modifica] La ricostruzione
Nonostante l'intuizione di Rossella, le tasse imposte dai nordisti sono altissime e il commercio di cotone, sebbene redditizio, non le consente di riprendere il suo vecchio stile di vita; le consente però di sfamarsi, tanto che permette a Melania di rifocillare tutti i reduci che ritornano affamati dal fronte. Tra questi un giorno arriva anche Ashley, che comincia a collaborare lavorando a Tara. Poco tempo dopo muore Gerald O'Hara ma Rossella ha altro a cui pensare: per via di una nuova fortissima tassa imposta dai nordisti, infatti, rischia di perdere l'intera proprietà. Rossella si rende conto di non essere in grado di procurarsi il denaro in tempo e decide di andare a trovare Rhett Butler, agli arresti come prigioniero di guerra; inizialmente Rossella finge di non avere problemi e di essere andata da Rhett solo per fargli una visita, ma lui è più furbo di quanto Rossella immagini e intuisce in breve la verità. Tuttavia non è in grado di aiutarla, poiché il suo denaro è depositato all'estero.
Tornando dalla prigione, Rossella e Mami, la sua schiava nutrice, si imbattono in Franco Kennedy, il fidanzato di Susele, e vengono a sapere che ha aperto un negozio e una segheria che gli hanno consentito di mettere da parte una piccola fortuna. Nella sua ambizione, Rossella sposa il fidanzato della sorella con l'intenzione di impadronirsi dei suoi soldi per pagare le tasse e sfrutta la segheria per arricchirsi, facendo affari anche con gli stessi nordisti. Si illude di essere ancora innamorata del malinconico Ashley, che però resta fedele a Melania e preferisce ricordare il mondo romantico dell'anteguerra. Ancora una volta, però, Rossella rimane vedova, perché il marito cade in uno scontro a fuoco per un regolamento di conti. Anche Ashley resta ferito, ma viene salvato dal provvidenziale intervento di Rhett, di cui Rossella continua a diffidare.
[modifica] Il terzo matrimonio
Rhett, ricchissimo e innamorato, riesce finalmente a sposare Rossella; i due hanno una figlia, Diletta, che però non fa altro che mettere in evidenza le difficoltà psicologiche della madre (durante un sogno si lamenta di cercare qualcosa nella nebbia e non ha ancora dimenticato il suo ideale di sempre: Ashley). Questa situazione è ormai diventata un'ossessione per Rhett, il cui sincero sentimento è messo a dura prova dai pettegolezzi e dall'atteggiamento capriccioso e indifferente di Rossella. Il dramma culmina con la morte di Diletta, dovuta ad una caduta da cavallo, e con la morte di Melania, che prima di spirare ricorda a Rossella l'amore che Rhett prova per lei. Quando Ashley, alla fine, confessa che Melania era il suo unico sogno che non fosse stato distrutto dalla realtà, Rossella si rende conto di aver amato un'illusione, e che Rhett era probabilmente il suo vero, inconsapevole, amore. Ma è ormai troppo tardi: stanco dei suoi capricci, Rhett la lascia sulla porta di casa, rispondendo alla domanda di Rossella: "Se te ne vai, che sarà di me?" con la frase: "Francamente me ne infischio".
Altrettanto memorabile è la frase conclusiva, pronunciata da Rossella tra le lacrime: "Ci sarà un modo per riconquistarlo. Dopo tutto, domani è un altro giorno!", che riassume la complessità di un personaggio romantico quale quello di Rossella O'Hara.
[modifica] La lavorazione
[modifica] L'idea
L'idea di trarre un film dal popolarissimo romanzo di Margaret Mitchell venne al produttore David O. Selznick, questi condusse una lunga trattativa e alla fine riuscì ad acquistare i diritti dall'autrice per la somma record di 50.000 dollari,[2] subito dopo propose alla Warner Brothers di aiutarlo nella produzione, ma a causa di alcuni strascichi sulle scelte degli attori questo accordo andò a monte: Selznick scelse alla fine, contro il parere dei suoi collaboratori, di produrre in proprio il film, e trovò un accordo con la Metro Goldwyn Mayer per la distribuzione in cambio di una percentuale sui profitti.
Selznick cominciò a preparare il film insieme a George Cukor; la coppia impiegò più di un anno per preparare tutto il necessario alle riprese. Le prime scene vennero girate a partire dal 10 dicembre del 1938 ma vennero subito sospese per via del Natale; di fatto le riprese vere e proprie cominciarono il 26 gennaio 1939. Il produttore era talmente concentrato sulla realizzazione del film, da "invadere" costantemente il set durante le riprese obbligando registi, attori e sceneggiatori ad assecondare ogni suo capriccio. Non a caso durante la lavorazione molti membri dello staff furono licenziati o si dimisero e i loro ruoli furono riassegnati.
[modifica] Sceneggiatura
La sceneggiatura del film è una delle parti più travagliate; dopo aver acquistato i diritti del libro, Selznick iniziò a scriverla personalmente. Alla fine venne accreditata nei titoli di testa a Sidney Howard che di fatto ne è il principale autore; questi per completarla senza le interruzioni di Selznick fu costretto a risiedere per un breve periodo di tempo al di fuori degli USA.[2] In realtà oltre al produttore e ad Howard vi misero le mani altri 8 sceneggiatori (tra cui gli scrittori Francis Scott Fitzgerald e Ben Hecht non accreditati)[4] tra sostituti e collaboratori che vennero cambiati prima e durante le riprese con una velocità che spaventava tutto il resto del cast, alcuni di questi dieci sceneggiatori lavorarono infatti solo pochi giorni tuttavia vennero consistentemente retribuiti.
Howard venne pagato circa 2.000 $ a settimana[2] (per un totale di 84.834 $)[5] e non vide mai l'opera finita perché morì il 23 Agosto 1939,[5] quando il film era in sala montaggio.
Alla fine per pagare tutti i 10 sceneggiatori il produttore spese complessivamente 126.000 $,[2] se si sommano a questi i 50.000 $ pagati per i diritti all'autrice Selznick spese 176.000 $ senza avere ancora in mano neanche un metro di pellicola.
[modifica] Casting
[modifica] Clark Gable
Quando Selznick propose il film alla Warner Bros, i due principali candidati ad interpretare le parti di Rossella e Rhett erano Bette Davis ed Errol Flynn. I due, tuttavia, erano poco tempo prima venuti a lite e mal si sopportavano: Selznick avrebbe dovuto cambiare almeno uno dei due, ma poi gli accordi con la WB saltarono e Selznick fu costretto a ripiegare altrove. Una volta accordatosi con la MGM Selznick rimase indeciso se contattare Clark Gable o Gary Cooper, ma quando quest'ultimo rispose affermando:
« Via col vento sta per diventare il più grande flop della storia del cinema, e sarà Clark Gable a perderci la faccia e non Gary Cooper » | |
(Gary Cooper[2])
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Il produttore non ebbe più dubbi e assegnò la parte a Clark Gable senza indugiare; la MGM fu d'accordo fin dall'inizio e Gable venne scritturato. In quel periodo Gable stava divorziando da Ria Langham e la moglie voleva 400.000 dollari per concedere il divorzio al marito; questi, tuttavia, non era in grado di pagare una somma così alta tutta insieme, ma alla fine ricevette come compenso 400.000 per il divorzio, più 120.000 dollari per sé.
[modifica] Vivien Leigh
Molto più complicata e travagliata è stata la scelta per l'attrice che doveva interpretare Rossella. Furono provinate circa 1400 attrici, tra cui Paulette Goddard, Susan Hayward, Katharine Hepburn, Carole Lombard, Jean Arthur, Tallulah Bankhead, Norma Shearer, Barbara Stanwyck, Joan Crawford, Lana Turner, Joan Fontaine e Loretta Young; al momento dell'inizio delle riprese nel Dicembre 1938 non si aveva ancora un nome definitivo e si dovette cominciare senza la protagonista.
In mezzo a questo elenco di star hollywoodiane la parte venne assegnata alla sconosciuta Vivien Leigh; questa ottenne un provino quando venne presentata quasi per caso al fratello del produttore, Marion Selznick, mentre si girava la scena dell'incendio di Atlanta. Alla fine rimasero in lizza due attrici: Paulette Goddard e appunto Vivien Leigh. Una leggenda vuole che la Goddard perse il ruolo perché non riuscì a dimostrare di essere realmente sposata a Chaplin, con cui conviveva, e questo per il moralista e capo della MGM Louis B. Mayer era del tutto inaccettabile. Nemmeno Vivien Leigh era sposata e conviveva con Olivier, ma a differenza della Goddard la storia non era nota al grande pubblico e per questo ottenne la parte e 25.000 dollari. I due si sposarono comunque poco tempo dopo, il 31 agosto 1940 come promesso a Mayer.[6]
[modifica] Altri componenti
La selezione per scritturare Ashley (Leslie Howard) non creò grossi problemi perché Howard era già sotto contratto con la MGM e la sua convocazione fu gradita al produttore; viceversa per il ruolo di Melania Selznick contattò Olivia De Havilland, sotto contratto con la WB. La De Havilland voleva la parte e cercò in tutti i modi di convincere Jack Warner (il presidente della WB) a lasciarla libera per questa occasione, alla fine fu la moglie di Warner (amante del libro e ammiratrice della De Havilland) a convincere il marito a lasciare libera l'attrice.
Per il ruolo di Mami venne eseguito un casting; i giochi sembrarono fatti quando Eleanor Roosevelt (moglie del presidente Franklin Delano Roosevelt) telefonò personalmente a Selznick per proporre la sua governante Elizabeth McDuffie per quella parte;[7] Hattie McDaniel aveva partecipato al casting ma era convinta di non ottenere la parte perché era precedentemente nota per ruoli comici completamente diversi da quello di Mami e credeva che i produttori cercassero un'attrice più seria, tuttavia le cose cambiarono quando Clark Gable (con cui la McDaniel aveva già lavorato in precedenza in Sui mari della Cina[8] e Saratoga[9]) sostenne vigorosamente la sua candidatura.[10] Alla fine Selznick diede retta all'attore e scritturò la McDaniel per quel ruolo che l'ha resa celebre e le ha consentito di essere la prima attrice di colore a ricevere l'Oscar.
[modifica] Riprese
Dopo la lunghissima pre-produzione necessaria a realizzare i 90 set necessari[4] ebbero inizio le riprese; queste durarono dal 10 dicembre 1938 al 27 giugno del 1939 e impiegarono complessivamente più di 2.400 comparse.[4] Le prime scene girate furono quelle dell'incendio di Atlanta. Vennero girate quasi due ore di pellicola, da cui furono estratti i pochi minuti visibili nel film. Questa sproporzione è spiegata dal fatto che l'occasione di ripresa fu unica, in quanto furono bruciate diverse scenografie di vecchi film tra cui la famosa porta del film King Kong del 1933, che portò addirittura ad un'irruzione sul set dei vigili del fuoco, avvertiti da alcuni residenti del luogo che si erano spaventati vedendo alte fiamme e un denso fumo levarsi dal set.[2] Il film venne diretto inizialmente da George Cukor che insieme al produttore aveva realizzato tutta la pre-produzione, dopo meno di 3 settimane di riprese il produttore cacciò Cukor a causa delle loro continue liti [2]e in sostituzione chiamò Victor Fleming, che stava lavorando al film "Il mago di Oz". Fleming iniziò a girare il film ma dopo alcuni mesi venne condotto ad un grave esaurimento nervoso dalle continue intromissioni del produttore e decise di prendersi una vacanza. Selznick allora chiamò Sam Wood per sostituirlo, ma anche Wood venne cacciato pochi giorni prima del rientro di Fleming, in attesa del quale la regia venne affidata allo scenografo William Cameron Menzies.[11] In tutto i minuti girati da Wood montati nel film sono 33,[2] quelli di Cukor 17.[4]
Anche i direttori della fotografia non rimasero immuni alle manie di perfezionismo di Selznick, infatti all'inizio venne scritturato Lee Garmes ma dopo un mese di riprese venne sostituito da Ernest Haller perché Selznick giudicava la fotografia di Garmes troppo oscura per il film;[2] rimase invece sempre costante Ray Rennahan per il technicolor.[2] La scena alla stazione, con una distesa interminabile di feriti, impiegò quasi mille comparse ed altrettanti manichini mossi dalle comparse stesse.[4] Diversi particolari di scenografie, tra cui i soffitti della villa alle Dodici Querce e parte della stazione ferroviaria erano semplicemente dipinti su un vetro sovrapposto all'inquadratura.[11] Nella scena del ballo di beneficenza i due protagonisti fecero ricorso ad una pedana girevole per accentuare il movimento rotatorio della danza.[11]
Durante le riprese gli screzi fra i membri del cast non furono pochi; l'aneddoto più famoso è legato al fatto che Vivien Leigh detestava le scene in cui doveva baciare Gable che, benché ancor giovane, già portava la dentiera ed aveva, secondo l'attrice, un alito "mefistofelico".[2] Inoltre la Leigh era infastidita dal fatto che lei lavorò ininterrottamente per 125 giorni percependo 25.000 dollari, Gable ne prese 120.000 lavorando per 71 giorni intervallati da vacanze.[2] Una curiosità singolare riguarda il fatto che durante tutti i mesi di riprese i 4 attori principali (Leigh, Gable, Howard e De Havilland) recitarono tutti insieme solo per una scena: quella del ritorno dei mariti dalla spedizione a Shantytown, che nel film occupa circa due minuti.
[modifica] Post-Produzione
Alla fine delle riprese il materiale girato era moltissimo: 158.000 metri di pellicola. Hal C. Kern, assunto per il montaggio cominciò immediatamente a lavorare a ritmo forsennato, seguendo le direttive di Fleming e dell'onnipresente Selznick (che ovviamente aveva sempre l'ultima parola). Una prima versione rozza venne preparata in breve tempo, poi da questa furono eliminati circa 45 minuti arrivando alla versione definitiva attuale; in questa versione definitiva vennero montati solo 6.800 metri del totale girato.[4]
Poco tempo prima della prima proiezione pubblica il produttore ebbe dei problemi con la censura; infatti nella celebre ultima battuta di Rhett Butler, Clark Gable in lingua originale dice "Frankly, my dear, I don't give damn", il termine "damn" era fortemente dispregiativo nella parlata dell'epoca e veniva interpretato come una bestemmia, pertanto le autorità pretendevano che fosse eliminato o sostituito. Tuttavia Selznick non si arrese, consultò i più importanti dizionari di lingua e interpellò diverse personalità del campo fino a riuscire a dimostrare che il termine "damn" era effettivamente forte ma non andava considerato come bestemmia. Questo consentì a Selznick di tenere invariata la scena pagando 5.000 $ di multa.[11]
[modifica] Colonna sonora
Per la colonna sonora Selznick aveva a disposizione Herbert Stothart, sotto contratto con la MGM e disposto a collaborare.[12] Selznick voleva a tutti costi Max Steiner che però aveva un contratto di esclusiva con la major rivale Warner Bros, questo però non fermò il produttore che accettò di pagare una pesante penale pur di avere il suo compositore preferito.[12] Steiner era indubbiamente un compositore di talento, e aveva composto un gran numero di colonne sonore, tuttavia veniva generalmente considerato ripetitivo perché le sue composizioni erano tutte molto somiglianti tra di loro;[12] per il film "Via col vento" scriverà il brano che lo renderà celebre e che tuttora viene ascoltato e utilizzato (in Italia è la sigla storica del programma Porta a Porta di Bruno Vespa). Il produttore chiamò anche Adolph Deutsch, Hugo Friedhofer, Heinz Roemheld, William Axt, Franz Waxman per completare il lavoro con brani addizionali di musica non originale.[12]
Questo è l'elenco dei brani utilizzati nel film:[13]
- Selznick International Theme
- Main Theme
- (I Wish I Was in) Dixie's Land
- Katie Belle
- Under the Willow She's Sleeping
- Lou'siana Belle
- Dolly Day
- Ring, Ring de Banjo!
- Sweet and Low
- Ye Cavaliers of Dixie
- Taps
- Massa's in de Cold Ground
- Maryland, My Maryland
- Irish Washerwoman
- Gary Owen
- When Johnny Comes Marching Home
- Weeping, Sad and Lonely (When This Cruel War Is Over)
- The Bonnie Blue Flag
- Hark! the Herald Angels Sing
- Tramp! Tramp! Tramp! (The Boys Are Marching)
- The Old Folks at Home (Swanee River)
- Go Down Moses (Let My People Go)
- My Old Kentucky Home
- Marching Through Georgia
- Battle Hymn of the Republic
- Beautiful Dreamer
- Jeanie with the Light Brown Hair
- Yankee Doodle
- Stars of the Summer Night
- Bridal Chorus (Here Comes the Bride)
- Deep River
- For He's a Jolly Good Fellow
- London Bridge Is Falling Down
- Ben Bolt (Oh Don't You Remember)
[modifica] Uscita e Box Office
La prima proiezione avvenne ad Atlanta in Georgia il 15 dicembre 1939,[14] a questa proiezione non poté prendere parte Hattie McDaniel per via delle leggi razziali all'epoca in vigore in Georgia; la premiere ottenne grande successo e Via col vento incassò 945.000 dollari solo nel primo week-end di proiezione.[15] A fronte di un costo stimato in 3,9 milioni di dollari,[15] è a tutt'oggi il film che ha avuto il maggiore incasso di tutti i tempi, correlando il valore dell'inflazione.
Il successo del film è talmente duraturo che negli USA viene occasionalmente riproiettato da alcune sale cinematografiche e dal 1939 ad oggi ha incassato 198.000.000 $ sul mercato interno,[16] cifra che ricalcolata con l'inflazione lo mette al primo posto dei film americani più visti con 1.329.453.600 $ di incasso.[17] L'incasso globale è di 400.176.459 $,[16] conservando comunque il 92° posto nella classifica dei film che hanno incassato di più nella storia del cinema in termini assoluti;[18] correggendo la classifica con l'inflazione Via col Vento passa al primo posto con circa 2.700.000.000 $ incassati.
La sala numero 6 del cinema CNN6 Centre di Atlanta proietta ininterrottamente Via col vento due volte al giorno dal 1939.[11]
Il film venne distribuito con la tecnica del Roadshow Theatrical Release, ovvero distribuire il film in poche copie e proiettarlo in alcune grandi città scelte prima di dare inizio alla diffusione su larga scala. Di fatto il film venne distribuito su tutto il territorio degli USA solo a partire dal 1941, e anche per l'esportazione si seguì lo stesso metodo, portando così ad una dilazione notevole dei tempi di uscita nei vari paesi (in Italia la prima proiezione del film è avvenuta il 3 novembre 1951, poco meno di dodici anni dopo la premiere di Atlanta).
[modifica] Date di uscita e titoli internazionali
Date di uscita internazionali [14] | ||
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Paese | Data | Titolo |
Stati Uniti (Atlanta) | 15 dicembre 1939 | Gone with the wind |
Stati Uniti (New York City) | 19 dicembre 1939 | Gone with the wind |
Argentina | 27 dicembre 1939 | Lo que el viento se llevó |
Stati Uniti (Los Angeles) | 28 dicembre 1939 | Gone with the wind |
Brasile | 1° gennaio 1940 | ...E o Vento Levou |
Regno Unito | 17 aprile 1940 | Gone with the wind |
Australia (Sidney) | 1° maggio 1940 | Gone with the wind |
Australia | 4 luglio 1940 | Gone with the wind |
Svezia | 6 ottobre 1941 | Borta med vinden |
Norvegia | 15 dicembre 1947 | Tatt av vinden |
Belgio (Francese) | 3 marzo 1949 | Autant en emporte le vent |
Belgio (Fiammingo) | 3 marzo 1949 | Gejaagd door de wind |
Olanda | 3 marzo 1949 | Gejaagd door de wind |
Hong Kong | 16 giugno 1949 | 亂世佳人 |
Francia | 20 maggio 1950 | Autant en emporte le vent |
Finlandia | 15 settembre 1950 | Tuulen viemää |
Spagna | 17 novembre 1950 | Lo que el viento se llevó |
Italia | 3 novembre 1951 | Via col vento |
Giappone | 10 settembre 1952 | 風と共に去りぬ |
Germania | 15 gennaio 1953 | Vom Winde verweht |
Austria | 30 gennaio 1953 | Vom Winde verweht |
Danimarca | 9 settembre 1958 | Borte med blæsten |
[modifica] Critica e riconoscimenti
Il film è da sempre giudicato come l'apice del divismo e dell'esagerazione hollywoodiana, infatti la sua lavorazione complessa e il grande dispendio di mezzi indicano la volontà del produttore di realizzare un'opera mastodontica. Tuttavia il film è comunque generalmente considerato un'opera di altissimo valore artistico, le critiche riguardano infatti unicamente la durata del film che è ritenuta da alcuni esagerata (ma in parte giustificata dalla voluminosità del romanzo).[19] Alla sua uscita comunque il film venne subito accolto con parere favorevole dalla maggior parte della critica cinematografica, colpita in modo particolare dalla veridicità delle ricostruzioni storiche e dalla sua grandiosità di ambienti ben curati.[20] Una parte della critica invece attaccò duramente il film accusandolo di essere prolisso e difficile da seguire con attenzione; altre critiche rimosse al film lo accusano di avere poca consistenza artistica e di essere fondamentalmente la solita storia d'amore con la guerra civile come inutile contorno.
Pino Farinotti assegna nel suo dizionario ben 5 stelle al film, il massimo voto possibile[21] e Paolo Mereghetti lo imita assegnando a Via col vento 4 stelle nella sua guida (anche qui il massimo possibile). Diversamente Morando Morandini nel suo dizionario del cinema assegna al film un voto generale nettamente inferiore ma comunque onorevole di 3 stelle su 5,[3] evidenziando comunque i meriti dell'opera e i suoi difetti.
Nel 1998 l'American Film Institute ha collocato Via col vento al quarto posto della AFI's 100 Years... 100 Movies, ovvero la lista dei cento film americani più importanti (dopo Quarto Potere, Casablanca e Il Padrino), spostandolo poi al sesto nella versione del 2007.[22] Inoltre tre citazioni di dialoghi del film sono stati inseriti nella lista delle migliori battute di sempre, per la precisione:[23]
- Francamente me ne infischio di Clark Gable al 1° posto
- Dopotutto, domani è un altro giorno di Vivien Leigh al 31° posto
- Lo giuro davanti a Dio... non soffrirò mai più la fame di Vivien Leigh al 59° posto
È stato inserito nella lista del sito theyshootpictures.com al 62° posto dei migliori 1.000 film di sempre,[24] compare inoltre nella lista dei migliori film di films101.com (39° posto)[25] e al 18° posto della classifica stilata dai lettori di Time Out.[26]
Empire Magazine lo ha inserito al 18° posto nella sua lista pubblicata nel 1999[27] e al 44° posto di quella pubblicata nel 2003.[27]
Nel 1999 la rivista italiana Ciak ha stilato due liste dei 100 migliori film della storia, uno fatta dai lettori e una dai critici cinematografici interpellati, Via col vento compare in entrambe.[28]
Nel 1989 negli Stati Uniti è stato selezionato dal National Film Registry per la conservazione[29] ed è stato riversato in forma digitale.
Figura inoltre al 178° posto della Top 250 di IMDb[30] con una media voti di 8,1/10.[31]
Il voto medio attribuito dagli utenti registrati di Rottentomatoes.com è 8,6/10.[20]
[modifica] Oscar
Il film ha ricevuto 13 nomination all'oscar vincendo otto statuette più due premi Oscar speciali.
[modifica] Vinti
- Oscar al miglior film
- Oscar al miglior regista: Victor Fleming
- Oscar alla migliore attrice: Vivien Leigh
- Oscar alla migliore attrice non protagonista: Hattie McDaniel
- Oscar alla migliore sceneggiatura non originale: Sidney Howard
- Oscar alla migliore fotografia: Ernest Haller e Ray Rennahan
- Oscar per il miglior montaggio: Hal C. Kern e James E. Newcom
- Oscar per la migliore scenografia: Lyle R. Wheeler e William Cameron Menzies
[modifica] Nomination
- Oscar al miglior attore: Clark Gable
- Oscar alla migliore attrice non protagonista: Olivia De Havilland
- Oscar per i migliori effetti speciali: Jack Cosgrove, Fred Albin e Arthur Johns.
- Oscar alla migliore colonna sonora: Max Steiner
- Oscar al miglior sonoro: Thomas T. Moulton
[modifica] Premi speciali
- Oscar alla conquista tecnica: R.D. Musgrave
- Oscar onorario alla carriera: William Cameron Menzies
Olivia de Havilland e Hattie McDaniel erano in corsa per lo stesso premio, poi vinto dalla seconda. Sidney Howard morì prima dell'uscita del film e per questo il premio gli venne attribuito postumo, primo caso nella storia degli Oscar.[5] Clarke Gable si arrabbiò molto per aver perso l'Oscar quell'anno. Disse:
« Questi maledetti europei, ci ruberanno tutto[32] » |
Infatti Robert Donat, vincitore con "Addio, Mr. Chips!" era inglese, così come Vivien Leigh.
[modifica] Collegamenti con altre opere
Il film è stato citato complessivamente più di 200 volte nella storia del cinema tra parodie, scene rifatte e riprese citazioni esplicite.[33] Alcune di queste citazioni riguardano le battute più famose pronunciate dai protagonisti (si ricordano ad esempio The Mask e La sposa cadavere in cui viene citata la frase Francamente me ne infischio), altre sono invece casi in cui le scene del film ricordano quelle di Via col Vento, ci sono anche casi (come ad esempio Nuovo cinema Paradiso)[34] in cui vengono inserite nel film le scene originali dell'opera di Fleming. Anche Adriano Celentano ha reso omaggio al film, infatti uno dei suoi show televisivi si intitola come la celebre battuta di Gable.
[modifica] Differenze rispetto al romanzo
- Nel romanzo Rossella ha avuto altri due figli: Wade Hamilton, avuto dal primo marito Carlo, ed Ella Kennedy, figlia di Franco. Nel film essi non compaiono, così come sono stati eliminati alcuni personaggi (la madre dei gemelli Tarleton, Franco Picard, Cade Calvert e altri).
- Nel film manca completamente la parte biografica su Gerald O'Hara, nel libro infatti viene narrata la sua partenza dall'Irlanda, il suo arrivo negli USA e il modo in cui è diventato un possidente terriero.
- Prima di sposare Rossella, Carlo Hamilton nel romanzo è fidanzato con Honey, nel film con Lidia.
- Nel film, al ballo dei Confederati di Atlanta, è Melania la prima a donare la sua fede nuziale al soldato che chiede gioielli, mentre nel romanzo la prima a farla è Rossella, donando all'ingenua Melania il coraggio di donare la sua.
- La morte di Gerald O'Hara avviene in seguito alla visita a Tara dall'ex sorvegliante Wilkerson; nel libro, la morte è provocata, sia pur indirettamente, dagli intrighi della sorella di Rossella, Susele.
- Molti alleggerimenti sono stati apportati nel film al personaggio di Rhett Butler: è sottovalutata la descrizione del suo ruolo nel forzare il blocco imposto dai nordisti ai porti del Sud, ed è minimizzata la sua relazione con la prostituta Bella Watling, anche lei resa molto più casta.
- Nella notte in cui le mogli attendono il rientro dei mariti da Shantytown, Melania nel film legge David Copperfield di Charles Dickens, mentre nel romanzo era I miserabili, di Victor Hugo.
- Sono stati eliminati tutti i riferimenti al Ku Klux Klan.
[modifica] Sequel
Per approfondire, vedi le voci Rossella (romanzo) e Rossella (miniserie televisiva). |
La scrittrice Alexandra Ripley alla fine degli anni '80 ha acquistato i diritti dell'opera e nel 1991 ha pubblicato un romanzo dal titolo Rossella[35] che inizia poco tempo dopo la fine del libro della Mitchell, da questo libro è stato tratto anche uno sceneggiato televisivo dal titolo Rossella trasmesso nel 1995 e interpretato da Timothy Dalton nel ruolo che fu di Clark Gable e da Johanna Kilmer nella parte della protagonista.[36]
Sia il libro che il film hanno ottenuto un buon successo, tuttavia nettamente inferiore all'originale. La storia di questo sequel segue gli eventi del primo libro e riguarda i propositi di Rossella di riconquistare Rhett Butler.
[modifica] Edizioni in DVD
Esistono circa 16 diverse versioni in DVD di Via col vento,[37] questo perché in alcune occasioni è stato inserito all'interno di cofanetti tematici contenenti i capolavori del cinema statunitense, oppure le migliori interpretazioni di Clark Gable. Tuttavia in rare occasioni queste edizioni contengono contenuti speciali di approfondimento sulla realizzazione, il motivo è dovuto al grandissimo segreto imposto dal produttore che non gradiva fotografi e giornalisti sul set per timore di imitazioni e plagi dell'opera. Nel 2004 è stata pubblicata dalla Warner una edizione speciale composta da un cofanetto contenente 4 DVD, all'interno di questi dischi oltre al film (in inglese, francese e italiano)[38] è possibile trovare una quantità di contenuti speciali senza precedenti, infatti contiene:[39]
- Centenario della Guerra Civile: cinegiornale del 1961
- Cinegiornale della prima proiezione del 1939
- Commento di Rudy Behlmer
- Gable: un ricordo
- Il restauro di una leggenda
- Le considerazioni di Olivia de Havilland
- Prologo internazionale
- Sequenze del film in altre lingue
- The Old South: cortometraggio del 1940
- Trailer cinematografici
- Via col vento: una leggenda del cinema
- Vivien Leigh e il personaggio di Rossella
[modifica] Blooper
Di seguito sono riportati alcuni blooper (errori del film):[40]
- Durante la scena della battaglia di Atlanta si vedono delle luci elettriche. La scena è ambientata durante i tempi della Guerra Civile quando esistevano solo luci a petrolio.
- Quando Rossella e Melania soccorrono un ferito, le loro ombre non corrispondono nei movimenti mentre si può vedere l'ombra del microfono di Rossella.
- Nella prima versione italiana, sul cartello all'ingresso della tenuta dei Wilkes c'era scritto "Le dodici quercie".
- Quando Sam salva Rossella dal malvivente, a Shantytown, in un'inquadratura lo si vede che sta per riconoscere Rossella, e che lei è stesa sul ventre, col volto appoggiato sulla parete (destra per chi guarda) del carrozzino. Primo piano di Rossella, ed è sdraiata sulla schiena appoggiata allo schienale del carrozzino. Inoltre poi Sam sale sulla carrozza e parte, ma nella scena dopo si vede che Rossella guida la carrozza da sola.
- Quando Ashley torna a casa ferito dalla spedizione a Shantytown, Melania ha in mano una lampada dalla quale pende un filo.
- All'inizio del film, uno schiavo annuncia che è ora di andare a casa e sullo sfondo si vede chiaramente che il sole è sul punto di tramontare, ma nella scena dopo si vede Gerald a cavallo, dal cielo azzurro e dalle ombre corte sembrerebbe pomeriggio poi, poco dopo, quando fa il sermone a Rossella sull'importanza della terra il cielo è nuovamente al tramonto.
- Quando Rossella esce dall'ospedale di Atlanta si vede l'ombra di un microfono sulla porta.
- Quando c'è il primo piano di Franco Kennedy nell'ospedale di Atlanta, questi è vistosamente ferito, ma nell'inquadratura ampia, quella in cui si vede anche Rossella, della ferita non c'è più alcuna traccia.
[modifica] Locandine del film
- In Italia, la realizzazione dei manifesti e delle locandine, fu affidata al pittore cartellonista Silvano Campeggi, che firma le sue opere con il diminutivo Nano.
[modifica] Note e riferimenti
- ^ Biografia di Margareth Mitchell. URL consultato il 25-12-2007.
- ^ a b c d e f g h i j k l m Trivia su IMDb. URL consultato il 24-12-2007.
- ^ a b Scheda su mymovies.it tratta da una recensione del dizionario Morandini 2007. URL consultato il 25-12-2007.
- ^ a b c d e f Scheda su xoomer.alice.it. URL consultato il 26-12-2007.
- ^ a b c Scheda di Sidney Howard su IMDb. URL consultato il 29-12-2007.
- ^ Scheda di Vivien Leigh su IMDb. URL consultato il 24-12-2007.
- ^ Watts, Jill. Hattie McDaniel: Black Ambition, White Hollywood, HarperCollins, 2005, p. 151
- ^ Cast di Sui mari della Cina su IMDb. URL consultato il 24-12-2007.
- ^ Cast di Saratoga su IMDb. URL consultato il 24-12-2007.
- ^ Harris, Warren G. Clark Gable: A Biography, Harmony, (2002), p. 203 - ISBN 0307237141
- ^ a b c d e Scheda su lunargate.net. URL consultato il 26-12-2007.
- ^ a b c d Scheda su cinekolossal.com. URL consultato il 25-12-2007.
- ^ Colonna sonora su IMDb. URL consultato il 29-12-2007.
- ^ a b Date di uscita su IMDb. URL consultato il 25-12-2007.
- ^ a b Informazioni finanziarie su IMDb. URL consultato il 24-12-2007.
- ^ a b Scheda su boxofficemojo.com. URL consultato il 27-12-2007.
- ^ Classifica dei film di maggiore incasso negli USA corretta con l'inflazione, da boxofficemojo.com. URL consultato il 27-12-2007.
- ^ Classifica dei film di maggiore incasso nel mondo, da boxofficemojo.com. URL consultato il 27-12-2007.
- ^ Il volume della Arnoldo Mondadori Editore, collana Classici d'autore è composto da 872 pagine. ISBN 88-04-49601-0
- ^ a b Scheda di Via col vento su rottentomatoes.com. URL consultato il 28-12-2007.
- ^ Scheda su mymovies.it tratta da una recensione del dizionario Farinotti. URL consultato il 26-12-2007.
- ^ AFI's 100 Years... 100 Movies. URL consultato il 24-12-2007.
- ^ AFI's 100 Years... 100 Movie Quotes. URL consultato il 24-12-2007.
- ^ I 1.000 migliori film della storia secondo theyshootpictures.com. URL consultato il 26-12-2007.
- ^ I migliori film della storia secondo films101.com. URL consultato il 26-12-2007.
- ^ Classifica dei 100 migliori film di tutti i tempi secondo i lettori di Time Out. URL consultato il 26-12-2007.
- ^ a b Classifica dei 100 migliori film di tutti i tempi secondo Empire Magazine. URL consultato il 28-12-2007.
- ^ Scheda su internetbookshop.it. URL consultato il 25-12-2007.
- ^ National Film Preservation Board, USA: 1989. URL consultato il 24-12-2007.
- ^ Top 250 di IMDb. URL consultato il 26-12-2007.
- ^ Voti attribuiti dagli utenti a "Via col vento" su IMDb. URL consultato il 26-12-2007.
- ^ Scheda su cinematocasa.it. URL consultato il 24-12-2007.
- ^ Movieconnection su IMDb. URL consultato il 25-12-2007.
- ^ Il celebre bacio di Rossella e Rhett è inserito nella memorabile scena finale
- ^ Scheda di Alexandra Ripley su IMDb. URL consultato il 25-12-2007.
- ^ Scheda di Rossella su IMDb. URL consultato il 25-12-2007.
- ^ Edizioni in DVD su IMDb. URL consultato il 28-12-2007.
- ^ Scheda del DVD su dvdland.it. URL consultato il 28-12-2007.
- ^ Scheda del DVD su dvdonline.it. URL consultato il 28-12-2007.
- ^ Errori su Bloopers.it. URL consultato il 26-12-2007.
[modifica] Bibliografia
- Cristalli, Paola (2001). Victor Fleming, Via col vento. Lindau. ISBN 978-88-7180-367-8
- Morandini, Laura, Luisa e Morando. Morandini 2008: Dizionario dei film. Zanichelli. ISBN 978-88-0820-250-5
- (EN) Bridges, Herb (1998). The Filming of Gone with the Wind. Mercer University Press. ISBN 0-86554-621-5.
- (EN) Bridges, Herb (1999). Gone with the Wind: The Three-Day Premiere in Atlanta. Mercer University Press. ISBN 0-86554-672-X.
- (EN) Cameron, Judy, & Paul J. Christman (1989). The Art of Gone with the Wind: The Making of a Legend. Prentice Hall. ISBN 0-13-046740-5.
- (EN) Harmetz, Aljean (1996). On the Road to Tara: The Making of Gone with the Wind. New York: Harry N. Abrams. ISBN 0-8109-3684-4.
[modifica] Voci correlate
- Stati Confederati d'America
- Guerra di secessione americana
- Schiavismo
- Cronologia della Guerra di secessione americana
- Storia degli Stati Uniti
- Storia degli Stati Uniti (1849-1865)
[modifica] Altri progetti
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- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Via col vento
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda su Via col vento dell'Internet Movie Database