Trattore agricolo
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Il trattore agricolo (dal latino trahere, trainare, deve il suo nome anche associato alla parola motore, diventando la contrazione di queste due) è un mezzo utilizzato per trainare un rimorchio o agganciare delle attrezzature specifiche per l'agricoltura. Appartiene alla famiglia delle macchine agricole semoventi, di cui costituisce la componente trainante. Il trattore è nato nel lontano 1892 negli Stati Uniti, i primi modelli erano poco maneggevoli e molto pesanti. Il Trattore, definito "centrale mobile di potenza", ha costituito il punto forte della meccanizzazione agricola e della moderna agricoltura. Negli oltre 100 anni di storia, il trattore agricolo si è migliorato, potenziato e completato. Infatti il miglioramento e la scoperta di nuove tecnologie hanno accompagnato il trattore, permettendogli di acquisire un importanza sempre maggiore. Gli ultimi esempi di trattrici sono vere e proprie opere d'ingegno tecnologico, che offrono ogni tipo di confort all'operatore che le utilizza, limitando gli interventi faticosi e fastidiosi in ogni applicazione. Col passare del tempo il trattore si è adeguato a tutte le esigenze degli utilizzatori e a tutte le varie tipologie di attrezzi, offrendo una sempre più ampia fascia d'applicazione. L'introduzione di nuovi dispositivi e organi come il sollevamento idraulico, la presa di potenza, la doppia trazione e così via, hanno ampliato gli orizzonti del trattore, facendolo diventare la macchina agricola per eccellenza. I primi trattori agricoli furono i locomobili a vapore, successivamente i trattori a testacalda, i trattori diesel fino ad arrivare ai trattori di oggi (trattore gommato e trattore a cingoli).
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[modifica] Locomobili a vapore
La locomobile è una macchina a vapore, montata sopra un carro a ruote, e perciò, come lo indica appunto il nome, facilmente trasportabile da un luogo ad un altro. Veniva impiegata per molti usi, ma la sua più grande applicazione era nel settore agricolo, principalmente destinata alla trebbiatura dei cereali ed alla pressatura dei foraggi. Essa è costituita dall'unione di due parti ben distinte tra loro, e che debbono essere separatamente considerate, una delle quali serve alla produzione del vapore d'acqua, detta perciò caldaia o generatore di vapore, l'altra chiamata motore o motrice, nella quale viene utilizzato il vapore che si sviluppa nella caldaia. La locomobile ha subito per molti anni numerose modifiche strutturali, ma la costruzione che riscosse il maggior successo e che si affermo nel settore agricolo fù il modello detto "tipo locomotiva", molto semplice e robusto, verso il quale si orientarono tutti i principali costruttori, per massima parte inglesi.
Le Ditte, infatti, più note in Italia furono: - Ruston, Proctor & C. di Lincoln (Inghilterra) - Clayton & Shuttleworth di Lincoln (Inghilterra) - Marshall Sons & C. di Gainsborough (Inghilterra) - Ernesto Breda di Milano (Italia) - Società Italo-Svizzera di Bologna (Italia) - Heinrich Lanz di Mannheim (Germania).
[modifica] Trattori Testa Calda
Il motore a "testa calda" è un motore endotermico ad iniezione, nel quale l'accensione del combustibile è ottenuta mediante l'utilizzo di una superficie rovente, e che funziona secondo il ciclo misto di Sabathé: in parte a volume costante e in parte a pressione costante. Da un punto di vista tecnico, i motori a combustione interna, si possono dividere in due grandi famiglie a seconda del sistema di accensione, che può essere provocata da una scintilla, oppure verificarsi in modo spontaneo. Nei primi la miscela di aria e combustibile viene accesa da una scintilla elettrica (motori a gas e a benzina); nei secondi l'accensione è provocata dall'alta temperatura ottenuta dalla compressione dell'aria all'interno del cilindro (ciclo Diesel), oppure dall'alta temperatura a cui è mantenuta una parte della camera di combustione (testa calda e semi diesel). Nel testacalda l'accensione della miscela aria - combustibile si ottiene per l'azione combinata di tré fattori: pressione volumetrica (da 5 a 8 Kg/cm2), temperatura della camera di scoppio e iniezione del combustibile finemente polverizzato che avviene con un anticipo molto forte (120,140 e talvolta anche 180 gradi). Il motore a testa calda nasce intorno al 1890 a 4 tempi, per passare dopo pochi anni a 2 tempi (il ciclo a 2 tempi viene ideato nel 1879 dall'inglese Dugaid Clerk) in primo luogo perché l'insieme risulta più semplice da costruire, più facile da gestire e più affidabile; poi perché minori sono le variazioni di temperatura della calotta durante il ciclo, con il vantaggio di un funzionamento più omogeneo e traumi meccanici ridotti al minimo. I gas combusti vengono espulsi dalla corrente di aria che viene compressa nella camera del manovellismo. Il sistema di iniezione di tipo meccanico è semplicissimo; non presenta particolari difficoltà di progetto ne richiede speciali cure di fabbricazione. La pressione di iniezione si aggira intorno ai 50 Kg per cm2. La superficie rovente è costituita da una parte più o meno vasta della testata del cilindro che viene definita dalla Landini e dalla Orsi "calotta"; dalla Bubba e dalla Breda "vaporizzatore"; "palla di accensione" o "testa incandescente" dal Garuffa. I francesi la chiamano "boule d'allumage" (SFV) o "tete d'allumage" (Percheron); i tedeschi "Zundkopf" (Lanz). La calotta viene riscaldata mediante una lampada a petrolio o a benzina (oggigiorno da un bruciatore a gas liquido) sino ad assumere un colore "rosso cupo" (istruzioni Super Landini) che equivale ad una temperatura che a seconda del materiale impiegato varia da 400 a 700 gradi centigradi. La temperatura di esercizio di una calotta moderna in acciaio al nickel cromo è di circa 500 gradi, e comunque deve in tutti i casi mantenere una temperatura superiore a quella di accensione del combustibile usato. I motori che adottano questo sistema di accensione vengono definiti in italiano "a testa calda", in francese "a boule chaude", in tedesco "Gluhkopf e "hot bulb" in inglese.
Costruttori di trattori testacalda: Bubba, HSCS, Landini, Lanz Bulldog, Le Percheron (costruttore su licenza Lanz), Pietro Orsi, SFV, Ursus e Vierzon.
Il primo motore testacalda italiano fu realizzato nel 1924 dalla Bubba e montato su un trattore Case nominato Bubba UTC3. Ma pochi anni dopo, nel 1926, Bubba realizza il primo trattore testacalda italiano nominato Bubba UTB3.
Nel 1925 fu la volta del primo Landini testacalda, ma solo nel 1927 entra in produzione, era il Landini 25/30Hp seguito poi dal 40Hp. Nel 1934 entra in produzione il mitico SuperLandini a cui seguirono il Landini Velite, Bufalo, L25, L35, L45, L55, 30, 40 Major e l'ultimo 35/8 del 1959.
Negli stessi anni tra i produttori italiani di trattori testacalda c'era anche la ditta Pietro Orsi di Tortona, con i modelli Orsi 30Hp, Anteo, Argo, Argo Maremma, Artiglio, Astore, O25, O35 e il SuperOrsi del 1934 e del 1948.
[modifica] Trattore diesel
I trattori, dopo la Seconda Guerra Mondiale, si sono gradualmente convertiti al motore diesel (messo a punto da Rudolf Diesel alla fine dell'800). È questo un motore endotermico ad iniezione di combustibile, che a differenza dal motore a ciclo Otto o volgarmente "a scoppio", viene chiamato ad accensione per compressione o ad accensione spontanea. Nel motore Diesel infatti nel cilindro viene immessa sola aria, che viene poi compressa adiabaticamente nella fase di compressione. È a questo punto che viene iniettato il combustibile (gasolio) che, a causa delle elevate temperature raggiunte dalla compressione dell'aria, si incendia spontaneamente favorendo la combustione e cedendo lavoro allo stantuffo.
Il motore Diesel si è affermato poi maggiormente negli anni '50 divendendo affidabile, economico, robusto e veloce.
All'inizio degli anni '60 la quasi totalità di trattori europei prodotti presenta un motore Diesel veloce, abbandonando per sempre il testacalda ed il motore a petrolio.
Il primo trattore italiano equipaggiato con un motore diesel era il Cassani 40CV, realizzato dal giovane Francesco Cassani nel lontano 1928, quel Francesco Cassani che nel 1942 fonda a Treviglio (Bergamo) la S.A.M.E.
[modifica] Costruttori che hanno contribuito alla nascita del trattore moderno
+ Francia
- Austin
- Babiole
- Le Percheron
- Renault Agricolture
- Someca
- Vierzon
+ Germania
- Allgaier
- Bautz
- Challenger
- Claas
- DDR
- Deutz
- Deutz-Fahr
- Eicher
- Fahr
- Fendt
- Güldner
- Hanomag
- Hatz
- Hela
- Holder
- Kramer
- Lanz
- Lanz-Bulldog
- MAN Traktoren
- Normag
- Porsche Traktor
- Schlüter
- Zettelmeyer
+ Gran Bretagna
- Champion
- David Brown
- Ferguson
- Field Marshall
- Jcb
- Massey Ferguson
- McCormick Tractors International
- Nuffield
+ Italia
- Agrifull
- Antonio Carraro Trattori
- Bcs
- Bubba
- Fiat Trattori
- Fiatagri
- Goldoni Trattori
- Lamborghini
- Landini
- Lesa
- OM
- Orsi
- Oto-Melara
- SAME
- Valpadana
+ Stati Uniti
- Allis-Chalmers
- Case
- Case IH
- Cockshutt
- Farmall
- Ford Tractor
- Fordson
- Hart-Parr
- Hesston
- IH-International
- John Deere
- Massey-Harris
- McCormick-Deering
- Minneapolis-Moline
- New Holland
- Oliver
- Rumely OilPull
- Versatile
+ Svizzera - Austria
+ Scandinavia
+ Altri Paesi
- Belarus (Bielorussia)
- Bukh (Danimarca)
- HSCS (Ungheria)
- Kubota (Giappone)
- Ursus (Polonia)
- UTB (Romania)
- Zetor (Repubblica Ceca)
[modifica] Il trattore in Italia
La produzione di queste macchine coincide con l'inizio dello sviluppo industriale italiano.
È la Landini, una delle prime fabbrica di trattori in Italia fondata nel 1884, a lanciare la meccanizzazione delle lavorazioni agricole, affidate fino a quel tempo solo alla fatica degli animali e dell'uomo, inizialmente con locomobili a vapore, dal 1910 con motori testacalda, quindi dal 1928 con trattori sempre testacalda e dagli anni '60 con i motori diesel.
Nei primi anni del XX secolo nascono altre aziende che producono trattrici ed attrezzature agricole per la lavorazione del terreno. È in questo periodo che nasce la Pavesi a 4 ruote motrici e la Fiat Trattori, che con il modello 25R del 1951 divenne uno dei primi produttori di trattori in Europa. La maggior parte è concentrata ancora oggi nella pianura padana.
Nel dopoguerra nacquero nuove case costruttrici di trattori tra cui la SAME (Società Accomandita Motori Endotermici) nel 1942 e la Lamborghini Trattori nel 1948, oggi facenti parte della nuova multinazionale italiana Same Deutz-Fahr, a cui appartiene anche la svizzera Hürlimann (acquistata nel 1977), che si colloca al quarto posto nella graduatoria mondiale dei costruttori di trattori.
La Fiat ancora oggi con la sua controllata CNH Global, controlla una fetta importante del mercato agricolo.
I trattori Italiani più famosi in Europa e nel Mondo sono: - Landini Super, - Landini Velite, - Fiat 25R, - OM 35-40, - Same D.A.25, - Landini L55, - Lamborghini DL30c, - Fiat 18 "La Piccola", - FiatAgri 180-90 DT, - Same Explorer '80
Produttori italiani di trattori: Lamborghini, Landini, New Holland (Fiat Trattori), Same, Antonio Carraro Trattori, Bcs-Ferrari-Pasquali, Goldoni Trattori, Valpadana
[modifica] Produttori attuali di trattori
Per approfondire, vedi la voce Elenco di produttori di trattori. |
Trattori di medio-alte potenze:
- CNH Global-Fiat Group (New Holland, Case IH, Steyr)
- Same Deutz-Fahr Group (Same, Deutz-Fahr, Lamborghini, Hürlimann)
- Agco Group (Fendt, Challenger, Massey Ferguson, Hesston, Valtra, White, TerraGator, Agco-Allis)
- Gruppo Argo (Landini, McCormick, Laverda)
- John Deere
- Claas Group (Claas, Renault Agriculture)
- Jcb
- Zetor
Trattori di basse potenze:
- Bcs (Bcs, Ferrari, Pasquali)
- Gruppo Argo (Valpadana)
- Goldoni
- Antonio Carraro
- Kubota
[modifica] Codice della strada
Nel codice della strada è chiamato anche trattrice agricola.
« Le macchine agricole sono macchine a ruote o a cingoli destinate ad essere impiegate nelle attività agricole e forestali e possono, in quanto veicoli, circolare su strada per il proprio trasferimento e per il trasporto per conto delle aziende agricole e forestali di prodotti agricoli e sostanze di uso agrario, nonché di addetti alle lavorazioni; possono, altresì, portare attrezzature destinate alla esecuzione di dette attività. » | |
(Codice della strada, Art.57)
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« 1) trattrici agricole: macchine a motore con o senza piano di carico munite di almeno due assi, prevalentemente atte alla trazione, concepite per tirare, spingere, portare prodotti agricoli e sostanze di uso agrario nonché azionare determinati strumenti, eventualmente equipaggiate con attrezzature portate o semiportate da considerare parte integrante della trattrice agricola; » | |
(Codice della strada, Art.57)
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La progettazione e la costruzione sono studiati per l'uso specifico al di fuori delle normali strade, pur essendo sottoposto a regolare immatricolazione e di conseguenza targato ed in grado di effettuare trasferimenti sui normali percorsi viari.
Ne esistono in commercio di diversi tipi e modelli a seconda delle condizioni di lavoro e della potenza richiesta. Esistono modelli gommati, cioè con ruote di gomma e cingolati (trattore a cingoli), vengono scelti in un modo o nell'altro in base alle condizioni del terreno e al tipo di lavorazione richiesta.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Trattore agricolo
- Il Codice della Strada su wikisource
[modifica] Collegamenti esterni
- Il mondo delle trattrici agricole
- Sito web dedicato ai trattori d'epoca del marchio austriaco Steyr
- Collegamenti ai siti ufficiali di marchi agricoli
- Portale Trasporti: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di trasporti