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Teano - Wikipedia

Teano

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Teano
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Teano]]
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Campania
Provincia: stemma Caserta
Coordinate: 41°15′0″N 14°4′0″E / 41.25, 14.06667
Altitudine: 196 m s.l.m.
Superficie: 88 km²
Abitanti:
12.897 31-12-04
Densità: 148 ab./km²
Frazioni: Borgonuovo, Cappelle, Carbonara, Casafredda, Casale, Casamostra, Casi, Cipriani, Fontanelle, Furnolo, Gloriani, Magnano, Maiorisi, Pugliano, San Giulianeta, San Giuliano, San Marco, Santa Maria a Versano, Taverna Zarone, Teano Scalo, Torricelle, Tranzi, Tuoro, Versano 
Comuni contigui: Caianello, Calvi Risorta, Carinola, Francolise, Riardo, Roccamonfina, Rocchetta e Croce, Sessa Aurunca, Vairano Patenora
CAP: 81057
Pref. tel: 0823
Codice ISTAT: 061091
Codice catasto: L083 
Nome abitanti: teanesi 
Santo patrono:  
Giorno festivo:  
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Teano è un comune di 13.014 abitanti della provincia di Caserta.

Sorge sulle pendici del massiccio vulcanico di Roccamonfina, tra la via Appia e la via Casilina, compreso tra la valle del fiume Savone e quella del torrente Rio Messera.

Secondo la tradizione vi si sarebbe svolto, presso il ponte San Nicola nella frazione di Borgonuovo, lo storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II, tramandato con il nome di "Incontro di Teano". I documenti storici riportano tuttavia l'incontro come avvenuto presso la Taverna della Catena, nella vicina frazione di Vairano Scalo del comune di Vairano Patenora[1]. L'incontro è entrato di diritto nella storia d'Italia ed ebbe il significato di una adesione del generale che aveva guidato la spedizione dei Mille alla politica di Casa Savoia. Una adesione che deludeva le aspettative di coloro che auspicavano una repubblica meridionale tesa alla conquista di Roma.

Si ricordano inoltre numerose località del comune di Teano, teatri di sanguinose battaglie, la più importante delle quali è la frazione San Giuliano.

Indice

[modifica] Geografia

[modifica] Clima

Per approfondire, vedi la voce Stazione meteorologica di Teano.

[modifica] Storia

Abitata fin da epoca protostorica, fu fondata come centro urbano nel IV secolo AC dalla popolazione italica dei Sidicini. Alleata con Roma divenne quindi municipio romano (Teanum Sidicinum) con propria monetazione ed ebbe lo stato di colonia sotto Augusto.

Secondo Strabone era in epoca augustea la maggiore città della parte interna della Campania dopo Capua

Nel IV secolo divenne sede episcopale, soppressa tuttavia nel periodo tra il 555 e l'860. Fu espugnata nel 594 dai Longobardi del duca Arechi I e divenne un insediamento militare a guardia del confine. Inizialmente sede di un gastaldo dipendente da Capua (Landenolfo, il nipote Ajenardo, Adelgisi e Maginolfo si successero nella carica nel corso del IX secolo. Fece parte della contea di Capua, Teano e Caserta (Pandenolfo) e quindi contea indipendente dal 981, sotto i figli di Pandenolfo, Landolgo e Gisulfo.

A Teano si rifugiarono temporaneamente i monaci dell'Abbazia di Montecassino, nel Monastero di San Benedetto, dopo la distruzione della loro sede nell'883.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Monumenti antichi

Si conservano i resti del teatro il più antico mai rinvenuto con la cavea (i sedili) appoggiata su arcate, rifatto e ampliato poi alla fine del II secolo DC, con una scena marmorea monumentale. Esistono anche i resti di un anfiteatro, di dimensioni considerevoli, di cui non sono stati portati alla luce i resti.

Il santuario extraurbano della località Loreto presenta una fase monumentale già nel VI secolo AC, ma fu ricostruito nel II secolo AC su una serie di terrazze digradanti verso il fiume. Un secondo santuario con fasi cronologicamente coincidenti è stato rinvenuto nel fondo Ruozzo.

Nel '"Museo archeologico di Teanum Sidicinum" sono esposti la ricca produzione coroplastica per i doni votivi dei santuari extraurbani e i corredi funerari delle diverse necropoli (tra cui "Torricelle" e "Orto Ceraso").

Di recente apertura, è il Museo Garibaldino E del Risorgimento, contentente dipinti raffiguranti l'unità d'Italia, Il Generale e Il Re. Sono presenti inoltre Cimeli appartenuti a personalità importanti della spedizione dei mille. Il Museo si trova all'interno del Municipio.

[modifica] Monumenti medioevali

Campanile del Monastero di Santa Caterina
Campanile del Monastero di Santa Caterina

Un primo nucleo benedettino si era insediato a Teano forse già nel VI secolo e un vero e proprio complesso monastico era sorto nella prima metà del IX secolo presso l'antica via Latina (oggi via Casilina). Resta oggi visibile la chiesa di San Benedetto a tre navate, ciascuna terminante con un'abside, con decorazioni in mattoni sull'esterno. La pianta è tipica delle chiese di epoca carolingia in Campania, diffusa in particolare dall'ordine benedettino. La chiesa reimpiega colonne e capitelli corinzi, forse pertinenti ad un tempio dedicato a Cerere. Venne restaurata dal cardinale Perrellio nel 1750 e ancora nel 1876.

Altri conventi cittadini furono il convento femminile con la chiesa di Santa Maria de Intus, fondato nell'860 , restaurato nel 1174 e rimaneggiato alla metà del XVIII secolo; il monastero di Santa Maria de foris, fondato dai conti longobardi di Teano nel 987. Il monastero femminile di Santa Reparata, fondato forse nel IX secolo venne soppresso nel XVI secolo a causa della sua posizione extraurbana, il convento del santuario di Sant'Antonio, fondato nel 1427, con chiostro tardogotico e infine il monastero di Santa Caterina venne fondato nel 1554 da Clarice Orsini, principessa di Teano.

I lavori per la costruzione della Cattedrale vennero iniziati nel 1050 dal vescovo Guglielmo e completati nel 1116 ad opera del vescovo Pandulfo, a tre navate, con colonne e capitelli di reimpiego di varia origine. Dietro l'arco trionfale l'abside venne demolita per l'ampliamento del presbiterio. La cupola crollò durante la Seconda guerra mondiale. Nella cripta è ospitato il museo diocesano.

La chiesa romanica di Santa Maria La Nova venne edificata per rimpiazzare una cappella sorta intorno al venerato quadro della "Madonna della Quercia". Il campanile pure in stile romanico presenta un doppio corpo quadrangolare a cui si sovrappone un terzo piano ottagonale e una cuspide piramidale. La chiesa ospita l'antico altare della cattedrale.

Da citare ancora la chiesa di Sant'Antonio Abate, con resti di affreschi del XV secolo, la chiesa di San Paride ad Fontem forse risalente al IV-V secolo, la chiesa di Ave Gratia Plena, danneggiata durante la Seconda guerra mondiale, e la chiesa di San Pietro in Aquariis]], in origine di epoca paleocristiana e completamente ricostruita nel XIV secolo. Vi si conservano resti di affreschi bizantini.

Alla fine del VI secolo DC un accampamento fortificato longobardo sorse nel punto più elevato dell'abitato, trasformato in fortezza sotto Arechi II, con la costruzione di una singola torre circondata da annessi (fine dell'VIII secolo). La torre riutilizza blocchi di spoglio provenienti da edifici più antichi, più grandi nei filari inferiori, con blocchi in tufo di completamento. Il castello venne ampliato ne IX secolo sotto il gastaldo Landenolfo. Il castello dovette subire restauri e rifacimenti a seguito della conquista da parte dei Normanni nel 1063.

Nell'area del castello venne edificato dalla famiglia Marzano nel XIV secolo il complesso detto del "Loggione", con grande sala a due navate coperta da volte a crociera, utilizzata come tribunale o sala d'armi. I piani superiori, ancora visibili nel XVII secolo crollarono in seguito ad un terremoto, lasciando oggi un ampio terrazzo panoramico.

[modifica] Note

  1. ^ Alfonso Scirocco (Garibaldi. Battaglie, amori, ideali di un cittadino del mondo, Ed. Laterza, Roma 2001) descrive l'incontro come avvenuto "presso Teano, al bivio di Taverna Catena, presso una casa rustica e una dozzina di pioppi": Garibaldi si fermò al bivio, dove arrivarono la colonna delle truppe regie e il re stesso, che salutato Garibaldi, procedette a cavallo con lui verso Teano, dove si separarono.


[modifica] Collegamenti esterni


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