Sant'Egidio del Monte Albino
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Sant'Egidio del Monte Albino | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Campania | ||||||||
Provincia: | Salerno | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Superficie: | 6 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 1367 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Orta Loreto, San Lorenzo | ||||||||
Comuni contigui: | Angri, Corbara, Pagani, San Marzano sul Sarno, Tramonti | ||||||||
CAP: | 84010 | ||||||||
Pref. tel: | 081 | ||||||||
Codice ISTAT: | 065130 | ||||||||
Codice catasto: | I317 | ||||||||
Nome abitanti: | sant'egidiani | ||||||||
Santo patrono: | San Nicola | ||||||||
Giorno festivo: | 6 dicembre | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Sant'Egidio del Monte Albino è un comune di 8.199 abitanti della provincia di Salerno, appartenente all'Agro Nocerino Sarnese.
Indice |
[modifica] Storia
La più antica traccia di insediamento sul territorio del comune riguarda una villa rustica del II secolo a.C., successivamente inglobata nella cripta dell'abbazia di Santa Maria Maddalena. Sempre ad epoca romana appartengono un blocco marmoreo con raffigurazioni del dio Sarno, utilizzato nella "fontana di San Nicola" o "fonte Helvius". Il dio compare nelle due versioni iconografiche conosciute (come giovane e come uomo maturo) sui diversi lati del blocco, riferibili al fiume alla sorgente e alla foce.
La fontana è alimentata da un acquedotto, risalente alla stessa epoca, costituito da un condotto lungo diverse centinaia di metri, alto circa 2 m e largo intorno ai 1,20 m, che prende avvio in un punto posto a circa 20 metri sotto il livello del suolo e lungo il suo sviluppo risulta munito di diversi pozzi di aerazione.
Tra l'VIII e l'XI secolo, l'area in cui sorgeva la villa rustica divenne sede di un monastero benedettino dedicato a saint Gilles (sant'Egidio), attestato per la prima volta in un documento del 1113[1], con il quale passa in proprietà dell'abbazia di San Trifone di Ravello, possesso confermato da Federico II di Svevia nel 1231, insieme alla chiesa di Santa Maria Maddalena annessa al monastero.
L'abitato sviluppatosi intorno al monastero, l'università di Sant'Egidio, insieme a quelle di Pagani e Corbara fece parte dei casali del dipartimento di "Nocera Sottana" della Civitas Nuceriae, la confederazione di casali che conservava il ricordo della città di Nocera de' Pagani dopo la distruzione subita da Ruggero II nel 1137[2]. Ll'università di Sant'Egidio era costituita da tre casali, Sant'Egidio, San Lorenzo e Corbara, ma quest'ultima si costituì in università autonoma nel 1570, parallelamente alla concessione da parte del vescovo di Nocera Inferiore di una nuova parrocchia nel 1587.
Sant'Egidio venne colpita da una alluvione nel 1610 e dall'eruzione del Vesuvio del 1631. Un'epidemia di peste nel 1656 causò la morte di almeno il 35% della popolazione. Il catasto onciario redatto nel 1753 mostra un maggiore benessere rispetto agli altri centri della valle e testimonia il passaggio dalla coltivazione della vite a quella degli agrumi.
Gli ordinamenti municipali delle università furono aboliti dal re di Napoli Giuseppe Bonaparte nel 1806 e sostituiti da comuni. Dopo l'annessione al Regno d'Italia, per distinguersi dagli altri comuni con toponimi simili prese il nome attuale [3] e furono condotte nel territorio opere pubbliche, riguardanti sia il regime delle acque (sistemazione dell'alveo del torrente Corbara), sia la viabilità (strada per il valico di Chiunzi e la costiera amalfitana).
Durante il regime fascista nell'ambito della riorganizzazione amministrativa dovuta alla creazione del nuovo comune di Pompei nel 1928, il comune di Sant'Egidio fu accorpato nel 1929 al comune di Angri e riottenne la propria autonomia amministrativa nel 1946[4].
[modifica] Stemma
Lo stemma del comune riprende quello dell'abbazia, già attestato nel 1549: vi compaiono un albero di noce, elemento presente in tutti gli stemmi dei comuni che avevano fatto parte della Civitas Nuceriae, e due leoni rampanti affrontati. Lo scudo dello stemma è sovrapposto ad un pastorale d'argento che richiama il titolo abbaziale.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi d'interesse
[modifica] Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis
L'antico convento benedettino di Sant'Egidio, sorto tra l'VIII e l'XI secolo su una villa rustica romana, appartenne in origine all'abbazia di San Trifone di Ravello. Dopo la distruzione di quest'ultimo nel 1438 ne ereditò il titolo abbaziale. La chiesa dell'antico convento benedettino, dedicata a Santa Maria Maddalena fu demolita alla fine del XV secolo a causa delle sue precarie condizioni e sostituita da un nuovo edificio edificato tra il 1506 e il 1542.
L'edificio conserva affreschi dal XII al XIV secolo (San Nicola del XII secolo, Sant'Egidio e il miracolo della cerva del XIII secolo e Crocifissione e Maria Maddalena del XIV secolo) e un polittico collocato sull'altare maggiore e variamente attribuito, oltre a una tela con Madonna del Rosario alla quale avrebbe contribuito Luca Giordano. Nel XVIII secolo furono attivi nella chiesa Angelo e Francesco Solimena, mentre al secolo successivo appartiene una Pietà di Tommaso De Vivo.
Accanto alla chiesa sorge il palazzo abbaziale (oggi in proprietà privata), che ha ospitato, nel corso dei secoli, vari abati, alcuni dei quali vescovi e cardinali di una certa notorietà: tra questi ultimi, Ascanio Filomarino, arcivescovo di Napoli dal 1641, e Giuseppe Renato Imperiali, che, nel 1730, fu sul punto di succedere sul soglio pontificio a papa Benedetto XIII.
[modifica] Note
- ^ Atto di donazione del novembre 1113 del monastero di Sant'Egidio e di una vasta estensione di terra da parte di Giordano II, principe di Capua e signore di Nocera, all'abate Leone dell'abbazia di San Trifone a Ravello in cambio di messe in suffragio dell'anima del proprio padre.
- ^ Ciascuna università eleggeva nel mese di agosto il proprio "sindaco particolare" e gli altri magistrati cittadini ("eletti", "razionali") e in seguito gli abitanti dei vari casali eleggevano tre "sindaci universali", due per Nucera Soprana e uno per Nucera Sottana.
- ^ Il nome fu attribuito su proposta del consiglio comunale da un decreto di Vittorio Emanuele II del 4 gennaio 1863. Lo stemma del comune fu approvato con decreto del ministro dell'interno Giovanni Giolitti del 28 maggio 1913.
- ^ Real decreto L.L. n.189 del 29 marzo 1946.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Nunzio Carpentieri dal 15/4/2008
Centralino del comune: 081 915655
[modifica] Bibliografia
- Salvatore Silvestri, S.Egidio tra Storia e Leggenda (Appunti, ipotesi e documenti dal 216 a.C. al 1946), 1993
- Salvatore Silvestri - Salvatore Vollaro, S.Egidio, S.Lorenzo e Corbara (La Storia e le Famiglie), 2001