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Rocco Carabba - Wikipedia

Rocco Carabba

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Rocco Carabba
Rocco Carabba

Rocco Sebastiano Nicola Carabba (Lanciano7 ottobre 1854 – Lanciano26 gennaio 1924) è stato un tipografo italiano.

Indice

[modifica] Biografia

Rocco Sebastiano Nicola Carabba fu uno dei più noti tipografi abruzzesi.

Nacque nella città Frentana da Florindo Carabba (di storica famiglia lancianese) e Maria Colomba Casalanguida (famiglia di proprietari terrieri) e fu battezzato nello stesso mese di ottobre nella chiesa di S. Nicola col nome del nonno paterno, Rocco III Carabba (1788-1829).

Il Ramo della famiglia di Rocco (a Lanciano esistevano altri 9 Rami di Carabba, tutti discendenti dal Nobilis Marianus Carabba o Carrabba (c.1480 – aft.1531) Massario del castello di Paglieta nel 1511) dapprima benestante (il padre aveva in appalto la fornitura degli stivali militari), a seguito di alcuni investimenti sbagliati, preferì liquidare la fabbrica di calzature e, grazie all’intercessione del cognato (Giacinto Auriti – comandante della G.N.L.), arruolarsi come ufficiale nella locale Guardia Nazionale.

Ben presto la sciagura si abbatté nuovamente sulla famiglia. Il 6 gennaio 1861, appena trentacinquenne, Florindo rimase ucciso in un’imboscata tesa al suo battaglione dai briganti (con lui morirono altri dieci militi). Per portare avanti la famiglia (che contava già 3 figli), la vedova Maria Colomba chiese aiuto al fratello prelato, don Ludovico Casalanguida, il quale in un primo momento si adoperò per impartire una buona educazione ai nipoti, infatti nei registri del 1864 Rocco risulta Studente, Giovina risulta educanda e Luigi Studente. Nel 1868 Rocco, neppure quattordicenne, cominciò a frequentare la Tipografia Masciangelo.

Nella tipografia Masciangelo, fondata nel 1861, imparò i rudimenti della tipografia e si impegnò a fondo per apprendere, nel minor tempo possibile, la composizione tipografica. L’8 novembre 1873, appena diciannovenne, Rocco si sposò con Maria Cardone. Il 16 giugno 1876 Maria partorì un maschietto, al quale venne imposto il nome di Gino. Poco mesi prima della nascita del suo primogenito, Rocco decise di mettersi in proprio, acquistando l’attrezzatura necessaria (un torchio e una macchina azionata a mano) con un capitale iniziale di quattrocento lire, frutto del risparmio familiare e del prestito di un’illustre conoscente (probabilmente qualche parente benestante).

Ben presto il buon nome della Casa Editrice si diffuse in tutta Italia raccogliendo intorno a sè i nomi più prestigiosi della cultura Italiana. Una cartolina del 1902 delle Poste italiane, dedicata ai "Cavalieri del lavoro" riporta una sua fotografia ed un compendio della sua vita, concludendo:

« Inchiniamoci riverenti davanti al vero ed onorato campione del lavoro. Egli è l’onesto cittadino, figlio delle opere sue: imitatelo. »

Nel 1912 inaugurava un nuovo stabilimento che dava lavoro a più di 350 operai. Rocco Carabba morì il 26 gennaio 1924 e suo figlio Giuseppe assunse la direzione dell’azienda.

Nel 1933 Giuseppe Carabba cominciò a disinteressarsi dell’azienda di famiglia. Con l'arrivo della guerra si ebbe il tracollo definitivo, dovuto ai bombardamenti, agli incendi, e dell'occupazione da parte degli alleati, tutti eventi che portarono alla perdita di circa seicentomila volumi custoditi nei magazzini, alla distruzione di gran parte dei macchinari e di tutto l’archivio. Il 2 maggio 1950 si giunse alla dichiarazione di fallimento. La casa editrice è stata rifondata nel 1996.

[modifica] L'attività editoriale

Pochi anni dopo l'apertura della tipografia, a Carabba toccò in sorte di stampare la seconda edizione di Primo Vere, la nota opera prima di Gabriele D'Annunzio, che nel 1878 era già uscita a cura del tipografo teatino Giustino Ricci. Era il 14 novembre del 1880 e D'Annunzio era ancora uno studente del Cicognini di Prato. Il contratto fu stipulato con Francesco Paolo d'Annunzio, padre di Gabriele, e i lavori di composizione furono seguiti anche da Filippo De Titta, amico d'infanzia di D'Annunzio e fratello di Cesare De Titta, poeta dialettale. Nel corso degli anni rimase sempre vivo lo stretto legame di amicizia con D'Annunzio che considerò Rocco Carabba come il suo vero "primo editore".

L'episodio, abbastanza casuale, della stampa di "Primo Vere" può sembrare il segno premonitore di un destino Il lavoro che dette alla casa editrice lancianese ampia notorietà e unanime apprezzamento iniziò dal 1909 con la collana "Cultura dell'anima" ideata da Giovanni Papini e impreziosita dalla copertina disegnata da Ardengo Soffici. A Papini fu poi affidata anche la cura della collana "Scrittori nostri".

Per l'editore lancianese lavorarono anche Salvatore Di Giacomo, ideatore della collana "I Santi nell'arte e nella vita", Giovanni Rabizzani, con la collana "L'Italia negli scrittori italiani e stranieri, antichi e moderni", Giuseppe Antonio Borgese con i "Classici antichi e moderni", Eva Kuhn, moglie di Giovanni Amendola e ideatrice delle collane per l'infanzia i "Classici per il fanciullo" e "Libri per fanciulli".

Nella vita della casa editrice Carabba entrarono a vario titolo i nomi di maggior rilievo della cultura italiana dell'epoca da Luigi Pirandello a Matilde Serao, da Massimo Bontempelli a Giuseppe Prezzolini e ad altri giovani intellettuali come Ettore Allodoli, Goffredo Bellonci, Emilio Cecchi, Scipio Slataper, Giovanni Vailati.

Dopo la morte di Rocco l'impegno della casa editrice fu portata avnti per alcuni anni dal figlio Giuseppe.

[modifica] Onorificenze

  • cavaliere, detto anche cavaliere del lavoro (1902).

[modifica] Bibliografia

  • Raffaele Aurini, Carabba Rocco, in Dizionario bibliografico della Gente d'Abruzzo, vol. V, Sant'Atto di Teramo, Edigrafital, 1973, e seconda edizione a cura di Fausto Eugeni, Luigi Ponziani, Marcello Sgattoni, Colledara, Andromeda editrice, 2002, vol. I, pp. 487-490;
  • Emiliano Giancristofaro, L’Editrice Carabba e la sua eredità culturale, Rocco Carabba, 1996;
  • La casa editrice Carabba e la cultura italiana ed europea tra Otto e Novecento, a cura di Gianni Oliva, Roma, Bulzoni, 2000;
  • Raffaele Colapietra, Le edizioni Carabba: un primo approccio orientativo di storicizzazione, in "Bullettino dellaDeputazione abruzzese di Storia Patria", 1998;
  • Lia Giancristofaro, Rocco Carabba. Una vita per l’editoria, Lanciano, Rocco Carabba, 2004;
  • Lia Giancristofaro, Carabba Rocco, in Gente d'Abruzzo. Dizionario biografico, Castelli, Andromeda editrice, 2006, vol.I, 191-200;

[modifica] Collegamenti esterni


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