Repubblica Turca di Cipro del Nord
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Cipro Nord | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
|
|||||||||
Territorio a status conteso | |||||||||
Contenzioso internazionale: | Repubblica indipendente autoproclamata dal 1983 Settore della Repubblica di Cipro occupato dalla Turchia |
||||||||
Status de facto (posizione ONU) | |||||||||
Definizione ONU: | Zona d'occupazione turca in Cipro | ||||||||
Stato occupante: | Turchia | ||||||||
Data d'invasione: | 20 luglio 1974 | ||||||||
Status de facto (posizione turca) | |||||||||
Dichiarazione d'indipendenza: | 15 novembre 1983 | ||||||||
Nome ufficiale: | Repubblica Turca di Cipro del Nord | ||||||||
Nome ufficiale completo: | Kuzey Kıbrıs Türk Cumhuriyeti | ||||||||
Governo: | Repubblica | ||||||||
Capo di stato: | Mehmet Ali Talat | ||||||||
Capo del governo: | Ferdi Sabit Soyer | ||||||||
Status de jure | |||||||||
Stato di appartenenza: | Cipro | ||||||||
Nome ufficiale: | Distretto di Famagosta Distretti di Kyrenia, Larnaca e Nicosia solo parzialmente |
||||||||
Livello amministrativo: | Distretti. Esistono governi di distretto in esilio per quelli occupati maggioritariamente dalla Repubblica Turca | ||||||||
Informazioni | |||||||||
Lingua: | turco (ufficiale) | ||||||||
Capitale/Capoluogo: | Nicosia (85.000[1] ab. / 2005) | ||||||||
Area | |||||||||
Totale: | 3.355 km² | ||||||||
% delle acque: | % | ||||||||
Popolazione | |||||||||
Totale: | 264.172 ab. (2006) | ||||||||
Densità: | 78 ab./km² | ||||||||
Geografia | |||||||||
Continente: | Asia (geograficamente), Europa (storicamente) | ||||||||
Fuso orario: | UTC +2 | ||||||||
Economia | |||||||||
Valuta: | Nuova lira turca | ||||||||
Varie | |||||||||
TLD: | .nc.tr[2] (non riconosciuto internazionalmente) | ||||||||
Prefisso tel.: | +90 (comune con la Turchia) | ||||||||
L'area controllata dalla Repubblica turca di Cipro del Nord, con i nomi delle località indicati in turco |
Cipro Nord, ufficialmente Repubblica Turca di Cipro del Nord (in turco Kuzey Kıbrıs Türk Cumhuriyeti, abbreviato KKTC), è una repubblica auto-proclamata nella zona settentrionale dell'isola di Cipro occupata dall'esercito turco nel 1974.[3] Solamente la Turchia riconosce questa entità statale, verso la quale sono in vigore restrizioni di viaggio e commercio da parte della comunità internazionale, che considera il territorio come uno stato fantoccio del governo di Ankara.[4] La sua capitale è Nicosia (in turco Lefkoşa), ovvero la parte nord della città: la linea di demarcazione dell'armistizio (chiamata Green Line o Attila Line) divide infatti la città a metà.
Presidente della Repubblica dalla fondazione (1983) sino al 2005 è stato il leader storico Rauf Denktaş regolarmente eletto ma con uno stile di governo autocratico e ostile a compromessi con il governo internazionalmente riconosciuto della Repubblica di Cipro (greco-cipriota) per favorire la riunificazione dell'isola. A partire dal 2003 un movimento politico che punta alla riunificazione e all'ingresso nell'Unione Europea ha preso piede spingendo all'elezione di Mehmet Ali Talat come Primo Ministro nel 2004 e come presidente della Repubblica il 17 aprile 2005.
Indice |
[modifica] Note
- ^ Nella parte turca; l'intera area metropolitana, che include anche il settore greco-cipriota, conta 309.500 abitanti.
- ^ Dominio di secondo livello, dipendente dal dominio di primo livello assegnato alla Turchia.
- ^ La Turchia - il cui governo dell'epoca era affidato a Bülent Ecevit, capo del CHP, il partito erede del kemalismo che veniva accreditato dalla stampa occidentale dell'epoca come di orientamento blandamente socialdemocratico - fece valere la clausola prevista dai Treaties of Guarantee and Alliance del 1959, che aveva spianato la via all'indipendenza dell'isola. Per contrastare un eventuale tentativo di sopraffazione di una delle due componenti etnico-religiose cipriote ai danni dell'altra, tanto la Grecia, quanto la Turchia erano legittimate a intervenire, ricorrendo alla alla forza militare. Cosa che la Turchia fece, anche se non sembra che essa si preoccupasse di ricostituire, una volta tornata la normalità, la perduta unità del Paese.
- ^ La condanna dell'ONU giunse immediatamente tramite le risoluzioni 541 e 550 del Consiglio di Sicurezza.