Provincia di Asti
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Provincia di Asti | |||
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Stato: | Italia | ||
Regione: | Piemonte | ||
Capoluogo: | Asti | ||
Superficie: | 1.511 km² | ||
Abitanti: |
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Densità: | 144 ab./km² | ||
Comuni: | Elenco di 118 comuni | ||
Targa: | AT | ||
CAP: | 14100, 14010-14059 | ||
Pref. tel: | 011, 0141, 0144 | ||
Codice ISTAT: | 005 | ||
Presidente: | Maria Teresa Armosino 28.04.2008 | ||
Sito istituzionale |
La Provincia di Asti è una provincia del Piemonte; conta 217.197 abitanti.
Confina a nord-ovest con la Provincia di Torino, a est con la Provincia di Alessandria, a sud con la Liguria (Provincia di Savona), e a ovest con la Provincia di Cuneo.
Indice |
[modifica] Storia
Venne istituita per Regio Decreto n° 297 del 1 aprile 1935, sotto il regno di Vittorio Emanuele III, per scorporo dalla già esistente Provincia di Alessandria.
Asti è una provincia sostanzialmente agricola, con particolare rilievo per i vigneti (famosi i vini del Monferrato e dell'Astigiano).
[modifica] Comunità collinari
Il territorio della provincia è suddiviso nelle seguenti comunità collinari:
- Colline Alfieri
- Valtriversa
- Val Rilate
- Alto Astigiano
- Val Tiglione e dintorni
- Colline tra Langa e Monferrato
- Unione dei Colli Divini nel Cuore del Monferrato
- Monferrato Valleversa
- U.V.A. Unione Versa Astigiano
- Vigne & Vini
- Unione - Comunità Collinare Pianalto Astigiano
[modifica] Elenco dei comuni
[modifica] Comuni principali
- Asti - 74.367 abitanti
- Canelli - 10.443 abitanti
- Nizza Monferrato - 10.187 abitanti
- San Damiano d'Asti - 8.365 abitanti
- Costigliole d'Asti - 5.990 abitanti
[modifica] Onorificenze
La Provincia di Asti è tra le istituzioni (vedere: Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione) insignite della Medaglia d'Oro al Valor Militare per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale con la seguente motivazione:[1]
« Provincia contadina per eccellenza, durante i venti mesi della Resistenza vide svilupparsi un movimento partigiano di straordinaria ampiezza per numero di volontari in un breve territorio, pagò un duro tributo in Caduti, ebbe negli uomini e nelle donne della campagna l'insostituibile alimento a questa testimonianza di volontà di riscatto nazionale, schierò un clero generosamente a fianco degli oppressi, impegnò nella lotta le sue forze del lavoro di fabbrica in non mai dismesse dimostrazioni dei loro sentimenti di libertà, dagli scioperi del marzo 1943 al blocco della produzione nelle giornate insurrezionali. Grazie anche ai suoi numerosi partigiani, combattenti all'estero, rappresentò un esempio di corale e civile slancio affinché l'Italia rinascesse a democrazia in orizzonti di ritrovate speranze per l'avvenire. (Asti, 8 settembre 1943 - 25 aprile 1945) » |
[modifica] Voci correlate
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