Calosso
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Calosso | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Piemonte | ||||||||
Provincia: | Asti | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 399 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 15,73 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 83 ab./km² | ||||||||
Comuni contigui: | Agliano Terme, Canelli, Castiglione Tinella (CN), Costigliole d'Asti, Moasca, Santo Stefano Belbo (CN) | ||||||||
CAP: | 14052 | ||||||||
Pref. tel: | 0141 | ||||||||
Codice ISTAT: | 005015 | ||||||||
Codice catasto: | B425 | ||||||||
Nome abitanti: | calossesi | ||||||||
Santo patrono: | Sant'Alessandro Sauli | ||||||||
Giorno festivo: | 11 ottobre | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Calosso (in piemontese Calòss) è un comune di 1.313 abitanti della provincia di Asti.
Sorge su un'alta collina il cui nome deriva dal gentilizio romano Callocius o Callucius, come indicato dall'Olivieri nel 1965.
Si trova poco lontano dai comuni di Canelli e Costigliole d'Asti, fra le valli del Nizza e del Tinella.
Indice |
[modifica] Storia
All'inizio del XII secolo Calosso entrò a far parte del consortile di Acquosana insieme ai signori di Agliano, Vinchio, Canelli, San Marzano e Castelnuovo Calcea.
Nel 1318 il comune venne coinvolto nelle fasi della guerra civile scoppiata nel circondario di Asti tra i guelfi Solaro e i ghibellini De Castello. I guelfi, oltre al castello di Moasca, distrussero anche il castrum di Calosso che venne immediatamente riscostruito per rientrare tra i possedimenti di Valentina Visconti d'Orléans nel 1387.
All'inizio del XVII secolo Calosso venne assediata dagli spagnoli e in seguito recuperata dai Savoia, grazie anche al capitano Catalano Alfieri che, a capo delle truppe francesi, fece cingere di enormi palizzate tutto il castello.
Il complesso fortificato venne dunque ricostruito diverse volte in seguito alle vicende belliche precedenti. A sud, oltre alla torretta abbassata a base cilindrica collegata al palazzo da un arco, si trova il cosiddetto castello vecchio, dove è ubicata la chiesa di San Martino, già menzionata nel 1203, all'interno della cinta fortificata.
A Calosso, nel 1937, è nato il filosofo e poeta domenicano Pier Paolo Ruffinengo.
[modifica] Il castello
Il castello, già di proprietà della famiglia Roero di Cortanze (vedi Roero) nel XIV secolo e da questa ristrutturato alla fine del XVII secolo, ha perduto ormai la fisionomia originale per assumere l'aspetto di una elegante e signorile dimora di campagna. È incluso fra i "Castelli Aperti" del Basso Piemonte.
Sul lato nord la fortezza cinquecentesca, con le sue bocche da fuoco e le posterle delle casematte, è rimasta quasi intatta. L'11 ottobre 1592, durante una visita pastorale, sant'Alessandro Sauli, vescovo di Pavia (diocesi da cui dipendeva allora Calosso), venne "sorpreso da una grave e pericolosa malattia nel castello di quel luogo, ove don Ercole Roero avealo alloggiato" (secondo G.S. De Canis, 1816).
La morte del vescovo suscitò una tale impressione che nel 1683 la camera del castello venne convertita in pubblico oratorio e, in suo onore ed a perenne ricordo, gli abitanti di Calosso indirono nello stesso giorno la festa patronale.
[modifica] La parrocchiale
Sulla parrocchiale di San Martino vi sono scarse notizie documentali. Verso la fine dell'Ottocento la costruzione barocca venne profondamente rimaneggiata: nel 1896, infatti, l'edificio venne ampliato sui fianchi, a scapito delle cappelle laterali. Fu evidente che allora vennero distrutti gli affreschi settecenteschi attribuiti al De Canis e al periodo giovanile del canellese Giovanni Carlo Alberti, vissuto tra il 1670 ed il 1727.
[modifica] Economia
Le aziende agricole del paese sono assai numerose e fiorenti. Le coltivazioni maggiormente praticate sono i cereali, fra cui il frumento, il foraggio e soprattutto la vite, e gli alberi da frutta. Numerosi sono i vini DOC, tra i quali possiamo ricordare il Moscato, la Freisa d'Asti e la Barbera del Monferrato.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Francesca Dalcielo (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0141 853803
Email del comune: calosso@ruparpiemonte.it
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti