Power ballad
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In musica, il termine Power Ballad sta a indicare un brano, solitamente lento e melodico, che arriva ad esplorare temi sentimentali come la nostalgia e la gelosia, la rottura, l'abbandono o semplicemente una dichiarazione d'amore.
Le power ballad posso essere riconosciute in diversi generi rock; come pop rock, hard rock, glam rock, arena rock, AOR e in alcuni casi anche punk rock e heavy metal.
In origine denominato ballad, il termine nasce verso la fine degli anni Trenta negli Stati Uniti da artisti afroamericani; forse il brano più celebre risale a Oaghy Carmichael che compose la famosa ballad Georgia on My Mind, brano rivisitato da molti artisti, fra i più noti Ray Charles e Bing Crosby.
Il termine riemerge verso la fine degli anni Sessanta, per poi evolversi negli anni Settanta e Ottanta prendendo così la definitiva denominazione di power ballad.
Tra i primi esempi di power ballad c'è Goodbye to Love dei The Carpenters (1972): l'eredità fu raccolta dai The Raspberries e gruppi AOR come Styx, Boston, REO Speedwagon e Journey. La fortuna delle power ballad ebbe la sua consacrazione con All by Myself, portata al successo nel 1976 da Eric Carmen. Anche Beth dei Kiss è un ottimo esempio di power ballad.
Da non scordare, una famosissima canzone dei Queen/Freddie Mercury: We are the champions. Questa canzone, ha sempre scaldato gli animi del pubblico, ed è cantata tutt'ora in grandi manifestazioni, da svariati artisti. Altre due canzoni, che meritano di essere citate sono: I Just Died In Your Arms Tonight dei Cutting Crew e I Want To Know What Love Is dei Foreigner.
È negli anni Ottanta che il genere conobbe però l'apice della popolarità: grazie alle power ballad, con gruppi hard rock e metal come gli Scorpions (con Still Loving You), i Guns N' Roses (con November Rain), gli Europe (con Carrie) e i Night Ranger (con Sister Christian) raggiunsero le vette delle classifiche internazionali. Paradigmatiche dello stesso decennio anche ballad di genere pop come Time after Time di Cyndi Lauper, Total Eclipse of the Heart di Bonnie Tyler, Through the Barricades dei Spandau Ballet.
In Italia il genere fu recepito sin dagli anni Settanta (nella cosiddetta "stagione dei cantautori") e valorizzato nel corso degli anni Ottanta, di cui l'esempio forse più noto è La donna cannone di Francesco De Gregori. Ancor oggi il genere identifica quelle canzoni che toccano temi simili e fanno uso di una composizione melodica simile (si pensi a My Immortal degli Evanescence).
Le power ballad spesso attaccano con una strofa lenta e ritmata, accompagnata da tastiere e chitarre acustiche. Generalmente al ritornello o coro sono introdotti nuovi strumenti, come le percussioni e la chitarra elettrica, per dare enfasi al testo e alla carica sentimentale.
Per gruppi pop e pop rock, composizioni di questo genere sono spesso alla base del loro sound e la maggior parte dei brani contenuti in un disco rispettano tale stile. Si pensi ad alcuni cantautori moderni come Biagio Antonacci, Gigi D'Alessio, Raf, Francesco Renga, Tiziano Ferro. Diversa è la situazione che riguarda gruppi hard rock ed heavy metal: sebbene le loro composizioni siano generalmente brani dal sound aggressivo e potente, essi spesso inseriscono nei loro album uno o più pezzi lenti; quando lo fanno tendono ad attirare l'attenzione non solo del proprio pubblico, costituito dagli amanti del loro genere, ma anche persone che generalmente non ascoltano quel determinato gruppo o non apprezzano il genere di musica che generalmente suonano e quel pezzo tende a guadagnarsi addirittura dei passaggi in radio, cosa che in genere con i pezzi tirati tipici del loro stile non avviene se non raramente (la radio tende a non trasmetterli giudicandoli inadatti ad un pubblico di massa in quanto generalmente esso considera il loro genere come qualcosa di "rumoroso" o "antimusicale"). L'esempio più noto è rappresentato da Nothing Else Matters dei Metallica. Tale canzone è conosciuta da un'ampia fetta di pubblico, anche non di orientamento metal, ed ha ottenuto anche un ottimo successo radiofonico.