Partito di Unità Proletaria
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Il Partito di Unità Proletaria (PdUP) era un partito politico di estrema sinistra ma parlamentare. Scarsamente influente nella vita politica italiana, operò tra il 1972 e il 1984, quando confluì nel Partito Comunista Italiano.
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[modifica] Storia
[modifica] Il primo Pdup (1972-1974)
Il Partito di Unità Proletaria era un partito politico della nuova sinistra, costituito nel dicembre 1972 dalle minoranze di due partiti di matrice rispettivamente socialista - il Nuovo PSIUP guidato da Vittorio Foa e Silvano Miniati - e cattolica progressista - Alternativa Socialista, corrente di sinistra del MPL guidata da Giovanni Russo Spena e Domenico Jervolino che raccoglieva quei militanti che non avevano condiviso la scelta di sciogliere il MPL e di confluire nel PSI.
Alla sua nascita poteva contare su 13mila iscritti, 6-700 consiglieri comunali e sul senatore Dante Rossi.
Lo scopo dichiarato era di "far convergere il patrimonio storico del movimento operaio italiano (come Foa) con quello dei gruppi del dissenso cattolico (come Giangiacomo Migone)" - come ebbe a spiegare nel 1972 un suo alto dirigente, Pino Ferraris - e come tale porsi come unico partito di estrema sinistra alternativo al PCI, ma convintamente parlamentare.
[modifica] Il Pdup per il comunismo (1974)
Nel luglio 1974, dall'unificazione con il gruppo de Il Manifesto, si costituì il Partito di Unità Proletaria per il comunismo, a cui in autunno aderì anche il Movimento autonomo degli studenti di Milano di Mario Capanna.
Il Congresso di fondazione del PduP per il comunismo si tenne a Bologna dal 29 gennaio al 1° febbraio 1976, con l'attestarsi di tre posizioni interne: quella maggioritaria (47,34%) del Manifesto di Rossana Rossanda e Lucio Magri (orientata ad un impegno critico ma unitario con il PCI e la CGIL), quella ex PSIUP (43,48%) di Miniati, Foa e Capanna (orientata verso le formazioni dell'estrema sinistra), e una terza (9,18%) di Luigi Pintor che si astenne nei voti diventando ago della bilancia nella vita del partito. Segretario del nuovo PdUP divenne Lucio Magri.
[modifica] L'esperienza demoproletaria (1976)
Durante le elezioni politiche del 1976 tutta la nuova sinistra si presentò con il cartello elettorale di Democrazia Proletaria (DP). Inizialmente il PdUP fu contrario alla presenza di Lotta Continua nella nuova formazione, tuttavia accettò per non creare divisioni al suo interno al momento del voto. Nelle liste di DP furono eletti 6 deputati, tra cui 5 del PdUP (Lucio Magri, Eliseo Milani, Luciana Castellina e Vittorio Foa che eletto in due circoscrizioni rinunciò a favore di Silverio Corvisieri e di Mimmo Pinto; a questi si aggiunge Massimo Gorla, di Avanguardia Operaia).
[modifica] Scissioni e aggregazioni (1977-1981)
Nel gennaio 1977 iniziò la separazione tra le due componenti del PdUP (Manifesto ed ex-PSIUP-MPL), a causa del fallimento di una strategia di governo comprendente tutte le sinistre: così il 20 febbraio il partito si divise in due tronconi: la maggioranza di Magri e Rossanda da un lato, e la "sinistra" (l'area di Foa e Miniati, le cosiddette Federazioni Unitarie e la corrente sindacale di Elio Giovannini, Antonio Lettieri e Gastone Sclavi). Le ultime tre componenti presero parte alla costituente di DP in partito.
La maggioranza magriana assorbì invece la minoranza di Avanguardia Operaia, legata ad Aurelio Campi, che poi nel Congresso di Viareggio (1978) si lacerò nuovamente per divergenze sul tema della solidarietà nazionale.
Nel Congresso di Roma invece (1981) avvenne la confluenza con il gruppo del Movimento Lavoratori per il Socialismo (MLS), guidato da Luca Cafiero presente in tutto il territorio nazionale ma particolarmente radicato a Milano. L'alleanza con il MLS aveva già consentito, l'anno precedente, il raggiungimento del quorum alle elezioni politiche, obiettivo fallito invece da DP, presentatasi con la sigla "Nuova Sinistra Unita".
[modifica] La confluenza nel PCI (1983-1991)
Nel 1983, in occasione delle elezioni politiche, e nel 1984, in vista di quelle europee, il PdUP presentò liste comuni col PCI, partito che aveva sostenuto sempre più esplicitamente da quando il suo segretario, Enrico Berlinguer, aveva abbandonato il compromesso storico. A fine marzo del 1984 si tenne a Milano nella sala della Provincia, il Congresso nazionale del PdUP nel quale Magri nella sua relazione iniziale dichiarava finito il compito del PdUP in quanto il PCI si era di nuovo spostato a sinistra. La stragrande maggioranza degli interventi che seguirono convinsero Magri che il tempo della confluenza non era ancora maturo e che del PdUP c'era ancora bisogno. Il Congresso si concluse il 1 aprile 1984.
Il 25 novembre 1984 il partito, con l'accordo di Magri, Luciana Castellina e Cafiero, e dei più giovani parlamentari Vincenzo Vita e Luciano Pettinari, deliberò il proprio scioglimento e la confluenza nel PCI, concordata col nuovo segretario comunista Alessandro Natta. Tuttavia rifiutarono la decisione dirigenti come Ivano Di Cerbo, e soprattutto Lidia Menapace che fondò il Movimento politico per l'alternativa (Mpa). Da ricordare come rifiutò la confluenza anche il segretario regionale della Liguria, Franco Astengo, in ragione dello scarso impegno del PCI sulla questione morale, esplosa in quella regione fin dall'inizio degli anni '80 con lo scandalo Teardo, dal Presidente della Regione inquisito e poi condannato per tangenti.
Quando nel 1991 iniziò la trasformazione, ad opera del segretario Achille Occhetto, del PCI in PDS, una parte significativa dell'ex-PdUP si schierò con l'"area del No", ma solo successivamente aderì al neonato Partito della Rifondazione Comunista.
[modifica] Il ritorno del Pdup: il Movimento dei Comunisti Unitari (1995-1998)
Nel marzo 1995 Rifondazione Comunista decise di togliere la fiducia al Governo Dini, e l'area del partito costituita da quadri del vecchio PdUP, guidata da Famiano Crucianelli e dall'ex-segretario del PRC Sergio Garavini, votò a favore del governo e nel giugno successivo effettuò una scissione per formare il Movimento dei Comunisti Unitari, che rimase nella maggioranza di centro-sinistra per poi aderire, nel febbraio 1998, ai DS.
[modifica] Oggi
Oggi i principali esponenti del PdUP fanno parte del PRC (soprattutto quelli passati per DP), del PD o scrivono ancora per Il Manifesto (Magri, Castellina e Rossana Rossanda).
[modifica] Congressi Nazionali
- Congresso Nazionale di fondazione del Pdup per il comunismo - Roma, 12-14 luglio 1974
- II Congresso Nazionale - Viareggio, 10-12 novembre 1978
- Congresso di unificazione col Mls - 29-31 maggio 1981
- IV Congresso Nazionale - Milano, 29 marzo-1° aprile 1984
[modifica] Politici ed iscritti
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