MLRS
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Il lanciarazzi multiplo MLRS (multiple launch rocket system) è il sistema più pesante, complesso e potente sviluppato in tale categoria d'armamenti dall'industria occidentale.
Divenuto rapidamente il sistema standard della categoria, con la sostituzione di programmi nazionali in diversi paesi,l' MLRS ha 12 tubi di lancio da 227mm, un calibro insolito, che sparano razzi standard M26 da 308kg con testate normalmente a submunizioni. Il razzo M77 ne ha ben 644, pesanti 0,23kg e nonostante questo capaci di perforare 100mm di acciaio, colpendo dall'alto i carri armati e blindati nemici, con un raggio utile delle schegge di circa 4 metri (50mq).Ogni razzo M26 può distruggere un'area di 0,23Km quadrati,e con le submunizioni il raggio d'azione aumenta.
In seguito sono stati introdotti razzi con carichi diversi e più leggeri,con testate chimiche,biologiche e anticarro,e la gittata è aumentata dai 31,8km originali, in quanto all'origine era privilegiata la potenza piuttosto che la gittata. Il veicolo lanciatore è basato sul M993 Bradley, cingolato e leggermente protetto.
È entrato in servizio con l'esercito americano nel 1982.Viene prodotto su licenza in Inghilterra, Francia,Italia,Germania e Olanda. Il suo primo impiego operativo fu durante la prima guerra del Golfo,quando le batterie di MLRS crearono dei grandi buchi nelle linee difensive irachene prima dell'offensiva terrestre per liberare il Kuwait. Gli Iracheni da quel giorno lo soprannominarono "pioggia d'acciaio" proprio per la sua potenza e rapidità di tiro.
[modifica] Problemi di sicurezza
Le bombette sparate dagli MLRS costituiscono un gravissimo problema per militari e civili: esse, già alla costruzione, hanno una probabilità del 4-15% di restare inesplose, cosicché una salva completa crea uno sgradito campo minato di diverse centinaia di munizioni. Con spolette migliorate, dotate di un timer e non solo di un detonatore ad impatto, si è ottenuto una diminuzione a circa 1% del totale, ma anche così per ogni salva sono almeno 70 gli ordigni lasciati inesplosi, e essi sono piccoli, facilmente occultabili dalla vegetazione o sabbia, ma non altrettanto facili da neutralizzare tramite queste coperture, il che significa che ogni leggera pressione li fa detonare. La cosa è aggravata, per l'appunto, dalle dimensioni, 38mm di diametro e 81 di lunghezza, praticamente meno di una lattina e poco più di un pacchetto di sigarette. Il fatto che anche i comandanti delle unità d'artiglieria esitino ad usare proiettili cluster, soprattutto in fase d'avanzata (ovvero, bombardare la mattina quello che poi si occuperà la sera) non deve stupire, ma se nel caso dei cannoni esistono altre opzioni, nel caso degli MLRS no.
Purtroppo infatti, a differenza dell'artiglieria convenzionale (e dei lanciarazzi multipli del resto del mondo), non vi sono alternative ai razzi ICM del tipo HE (High Explosive, esplosivo ad alto potenziale), perché queste non sono mai state prodotte, onde ottimizzare l'efficienza dei singoli razzi su obiettivi areali (è l'esatto contrario delle "armi di precisione", praticamente il vecchio concetto di bombardamento a tappeto rivitalizzato). Si tratta di armi concepite per obiettivi corazzati, come le concentrazioni di mezzi del Patto di Varsavia, ma non solo non hanno efficacia contro strutture protette, ma lasciano un problema insolubile per la sicurezza: se si trattase, per esempio, di 12 razzi con esplosivo monoblocco, ogni cratere sarebbe facile da localizzare, ogni razzo inesploso anche, ma con 7.700 subumizioni non esiste praticamente modo di capire quante e dove sono queste 'bombette', che oltre alla capacità anticarro (HEAT), hanno anche un'involucro a frammentazione antiuomo.
Così può capitare che il lancio di tali razzi non riesca a distruggere un obiettivo, in quanto basta una protezione data da alberi, circa 50-100cm di terra, un piano di edificio (gli MLRS non hanno praticamente efficacia contro edifici a più piani), ma in compenso rende pericolosissimo il transito di truppe, civili, veicoli per un numero indeterminabile di anni.
Gli eventi bellici dell'estate 2006 non hanno fatto altro che confermare questo problema, forse ulteriormente aggravato dalla progressiva riduzione dell'affidabilità delle munizioni col passare del tempo.
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