FIROS
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Il FIROS è una famiglia di lanciarazzi multipli italiani che è stata sviluppata dall’italiana BPD, leader nazionale nel campo della propulsione a razzo. Hanno 40 canne da 122mm, a ulteriore dimostrazione dell’influenza del BM-21.
Il programma multinazionale RS-80, abortito già nel 1976, ne è stato probabilmente l’antisignano. Il FIROS è un sistema sviluppato per l’esportazione, con alcune decine di lanciatori per il FIROS 25 venduti a paesi arabi, ma il FIROS 30 è stato presentato negli anni ’80 allo Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, che lo ha giudicato positivamente.
[modifica] Caratteristiche
Le caratteristiche della versione per l’EI, necessaria ad equipaggiare 3 gruppi lanciarazzi con 10 batterie di 6 lanciatori l’una, sono vertenti sull’uso di un’autocarro IVECO APC90, con cabina blindata, con protezione NBC e sistemi automatizzati per la navigazione e il brandeggio dei lanciatori verso la giusta posizione di lancio. Il tutto pesa circa 20 tonnellate, un po’ troppe per avere davvero una mobilità su C-130 Hercules.
I razzi sono di 2 tipi, con un motore che nel caso del FIROS 25 ha un riempimento di propellente a doppia base estruso, mentre il FIROS 30 ha un propellente composito posizionato per colata, che consente maggiore gittata nonostante il peso del booster sia appena superiore: 24 anziché 22kg rispetto al razzo meno potente.
Le testate sono di vario tipo, in particolare, vi sono testate HE da 26 kg, con gittate di 25km per il FIROS 25 e ben 34 per il FIROS 30. Con le testate a submunizioni (ben 77 bombette antiamateriale o 6 mine anticarro) la gittata, dato il peso della testata, si riduce a 30 e 22 km.
Quindi il FIROS 25 ha una gittata di 25km con testa da 22kg e 22 con quella da 26, mentre il FIROS 30 ha un raggio di 34 e 30 km. I pesi sono di circa 65kg-72kg a seconda della testata. E la lunghezza dei razzi varia tra 2,7 e 3,3 metri.
La salva può essere sparata in 16 secondi e il veicolo in circa 3 minuti può fermarsi, sparare, scappare. Esistono veicoli per il rifornimento di razzi che trasportano 4 moduli da 20 canne, per la sostituzione dei lanciatori piuttosto che la loro ricarica (esistono tubi di lancio anche del tipo ‘usa e getta’). Nell'insieme un lanciarazzi molto moderno e prestante, anche se indubbiamente costoso e non molto leggero per essere categorizzato come tale.
Tutto sembrava adatto a far sì che questo programma, vertente sull’integrazione del costoso e pesante MLRS con un (non molto più) leggero ed economico MRL, fosse destinato a prendere corpo, ma le cose andarono differentemente: la fine della Guerra Fredda, e la mancanza di risorse senza le quali gli ambiziosissimi piani di ammodernamento dell’Esercito erano privi di fondamento, con il costo astronomico di 270 miliardi per i 4 gruppi lanciarazzi, fecero sì che solo il gruppo con i 22 MLRS venne effettivamente formato. Ad altri programmi, come il FIROS e l’OTOMATIC è andata peggio.