Miracolo eucaristico di Alatri
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il miracolo dell'Ostia Incarnata, che sarebbe avvenuto ad Alatri, è riconosciuto dalla Chiesa cattolica come uno dei quattro miracoli eucaristici principali (gli altri vengono riportati a Bolsena, Lanciano e Siena).
Il documento in cui è meglio descritto l'avvenimento è la bolla inviata da Gregorio IX al vescovo diocesano Giovanni V datato 13 marzo 1228 e nota come Fraternitatis Tuae. L'evento assunse un particolare valore simbolico poiché avvenne pochi anni dopo il Concilio Lateranense IV (1215), che aveva definito la dottrina della Transustanziazione.
La storia, così come viene tramandata, è raffigurata su una serie di affreschi presenti nelle pareti laterali della cattedrale di Alatri: una giovane donna, istigata da una vecchia malefica, al momento di ricevere l'Eucaristia avrebbe nascosto l'ostia consacrata in un panno per portarla a casa e consegnarla alla vecchia in un secondo momento. Nascosta l'ostia in un'arca per il pane, la giovane si recò a prenderla dopo tre giorni rinvenendo tuttavia, invece del pane, un pezzo di carne umana.
Tale porziuncola, che è per i credenti un'ostia transustanziata è oggi conservata nella cappella ad essa dedicata nella navata destra della Cattedrale di San Paolo in Alatri.
[modifica] Voci correlate
- Portale Cattolicesimo: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di Cattolicesimo