Miracolo eucaristico
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Secondo la dottrina cattolica, un miracolo eucaristico è un particolare tipo di miracolo che coinvolge l'Eucaristia. Sono documentati numerosi episodi considerati dalla Chiesa Cattolica come miracolosi, la maggior parte dei quali sarebbero avvenuti nel Medioevo. Più precisamente, non ci sono documenti prima del nono secolo, quando iniziano le prime controversie eucaristiche sulla presenza sacramentale.
Nei più noti miracoli eucaristici, come quelli di Lanciano e di Bolsena, un'ostia consacrata avrebbe sanguinato, e in alcuni casi si sarebbe trasformata in un pezzo di carne, come in quello che è chiamato miracolo eucaristico di Alatri (1227), di cui si conserva ancora una porziuncola. In altri casi, una o più ostie sarebbero rimaste intatte nel mezzo di un incendio, o sarebbero inspiegabilmente diventate luminose.
Secondo la dottrina cattolica, questi miracoli rendono visibile il fatto che nell'Eucaristia, il pane e il vino si trasformano nel corpo e nel sangue di Gesù (transustanziazione). In diversi casi, secondo le testimonianze, il miracolo sarebbe avvenuto mentre celebrava messa un sacerdote che dubitava della realtà di questa trasformazione.
[modifica] Interpretazione scientifica
Una possibile spiegazione scientifica del presunto sanguinamento dell'ostia è che si tratti in realtà della crescita di uno strato di microrganismi dal colore rosso sangue.
Johanna C. Cullen, ricercatrice della Georgetown University, nel 1994 è riuscita a riprodurre il "miracolo" in laboratorio facendo attaccare le ostie da un batterio molto diffuso, la serratia marcescens, documentando il suo studio in un articolo comparso sulla rivista dell'American Society for Microbiology[1]. Analoghi risultati sono stati ottenuti nel 1998 da Luigi Garlaschelli, ricercatore dell'Università di Pavia[2] e nel 2000 da J.W. Bennett e R. Bentley della Tulane University[3].
Va detto, tuttavia, che i resti del miracolo di Lanciano sono stati esaminati nel 1970 da Odoardo Linoli, anatomo-patologo dell'università di Siena, il quale ha riscontrato che il sangue è vero sangue umano di gruppo AB (lo stesso della Sindone) e che parimenti la particola è costituita da vera carne umana, precisamente da tessuto miocardico[4].
Dal libro dell'Esodo 7,20-23: " Mose' e Aronne eseguirono quanto aveva ordinato il Signore: Aronne alzò il bastone e percosse le acque che erano nel Nilo sotto gli occhi del faraone e dei suoi servi. Tutte le acque che erano nel Nilo si mutarono in sangue. I pesci che erano nel Nilo morirono e il Nilo ne divenne fetido, così che gli Egiziani non poterono più berne le acque. Vi fu sangue in tutto il paese d'Egitto. Mai maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa. Il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore. Il faraone voltò le spalle e rientrò nella sua casa e non tenne conto neppure di questo fatto." (Esodo (CEI) 7)
[modifica] Note
- ^ Johanna C. Cullen (1994). The Miracle of Bolsena. ASM News 60: 187-191.
- ^ Luigi Garlaschelli (1998). Amido ed emoglobina: il miracolo di Bolsena. Chimica e Ind. 1201: 80.
- ^ Bennett JW, Bentley R (2000). Seeing red: The story of prodigiosin. Adv Appl Microbiol 47: 1-32.
- ^ Emanuela Marinelli, Sindone, un'immagine "impossibile", suppl. a Famiglia Cristiana n. 12 del 1.4.1998, pag. 33.
