Marmo di Candoglia
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Il marmo di Candoglia è un marmo di colore bianco/rosa o grigio che viene estratto nelle cave di Candoglia nel comune di Mergozzo nella provincia del Verbano Cusio Ossola in Val d'Ossola.
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[modifica] Storia
Il suo uso è noto fin dall'epoca romana, era però impiegato in rari casi.
L'impiego più importante di questo marmo è nella costruzione del Duomo di Milano. Il signore di Milano Gian Galeazzo Visconti concesse infatti nel 1387 l'utilizzo delle cave di Candoglia alla Veneranda Fabbrica del Duomo per estrarvi marmo da destinare alla costruzione della cattedrale.
L'estrazione del marmo dalle cave di Candoglia era difficile e costoso ma diventava economicamente conveniente sia per il risparmio sui costi consentiti dal trasporto fluviale lungo il lago Maggiore il Ticino e i Navigli milanesi (canali artificiali) fino a dove oggi si trova l'attuale via Laghetto, in ricordo della piccola darsena dove i blocchi di marmo venivano infine sbarcati, proprio dietro il fabbricando Duomo, che per l'assenza di dazi, un'altra concessione di Gian Galeazzo Visconti, sul marmo usato dalla fabbrica.
Le imbarcazioni che trasportavano i materiali (esenti da pedaggi) per la fabbrica erano contraddistinte dalla scritta ad usum fabricae, da qui deriva l'espressione viaggiare ad ufo cioè gratis.
Una legge del 1927, in seguito confermata da una legge regionale piemontese, rinnova il diritto esclusivo dell'ente della Fabbrica del Duomo ad utilizzare i marmi di Candoglia.
[modifica] Utilizzo del marmo
Dalle cave del marmo di Candoglia viene cavato solo il marmo per la costruzione del Duomo di Milano, altre cave erano nel tempo usate nell'aera di sfruttamento della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, per l'estrazione della mica, che era usata come isolante elettrico, le scaglie opportunamente lavorate servivano per il fondo dei vecchi ferri da stiro a carbonella.
[modifica] Le cave
Nell'area di Candoglia sono presenti tre banchi di marmo verticalmente immergenti entro la serie gneissica che limita la formazione dioritica kinzigitica a sud.
Il banco settentrionale il più potente ed è quello sfruttato per il Duomo di Milano. La colorazione rosa di questo marmo è causata dalla occorrenza diffusa di ossido di ferro Fe2O3 entro il marmo stesso.
La caratteristica escavazione del marmo è stata raffinata nel tempo ma la tecnica è sostanzialmente rimasta invariata con il taglio dei blocchi col metodo del filo in metallo; stupisce e impressiona la profondità della caverna-galleria della Cava Madre che raggiunge al banco superiore di estrazione i 120 mt. e l'altezza di volta di 30 mt. per una larghezza di 15 metri. Dimensioni imponenti che hanno imposto opere di sicurezza in cemento armato e reti di consolidamento di tutte le pareti laterali anche se tali opere appagano l'occhio ma non la montagna per le casuali ed impressionanti forze pressorie che ne possono scaturire.
La caratteristica mineralogia del sito delle cave del Duomo di Milano ha dato luogo a numerose scoperte mineralogiche come la taramellite, così chiamata in onore del geologo Taramelli, un raro silicato di bario di colore brunastro avente aspetto a fiammella o ultimamente ritrovato nel 1985 in concrezioni a forma di stella con distribuzione massiva nella matrice di feldspati.
[modifica] Bibliografia
- Articolo Il Marmo di Candoglia nel duomo di Milano - rivista Arte e storia, anno 5 numero 2, Edizioni Ticino Management