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Lucifero - Wikipedia

Lucifero

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Una scultura rappresentante Lucifero conservata nella cattedrale di Saint-Paul de Liège (Belgio)
Una scultura rappresentante Lucifero conservata nella cattedrale di Saint-Paul de Liège (Belgio)
« Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato messo a terra,
signore di popoli?
Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso! »   (Isaia 14,12-15)

Lucifero (in ebraico הילל o helel, in greco φωσφόρος, in latino lucifer) è il nome frequentemente assegnato a Satana dalla tradizione giudaico-cristiana in forza dell'interpretazione prima rabbinica e poi patristica di un passo di Isaia. Più precisamente, Lucifero è considerato essere il nome di Satana prima della sua precipitazione dal Cielo da parte di Dio.

Indice

[modifica] Identità di Lucifero e Satana

Per approfondire, vedi la voce Satana.

In latino il nome Lucifer significa letteralmente "Portatore di luce", e in ambito sia pagano che astrologico esso indica la cosiddetta stella del mattino, cioè il pianeta Venere, il che spiega anche perché il pentacolo come antico simbolo della dea Venere sia poi stato ripreso dal satanismo come simbolo dell'Angelo caduto.

Nella Vulgata, cioè la versione latina della Bibbia, il termine Lucifer è utilizzato due volte: nel Nuovo Testamento esso è inserito da Pietro come termine allegorico e morale[1], mentre nell'Antico Testamento è appunto il profeta Isaia ad applicare tale nome al re di Babilonia, la cui caduta è oggetto dell'ironia del profeta. I Padri della Chiesa tennero dunque conto del frequente accostamento sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento di Babilonia al regno del peccato, dell'idolatria e della perdizione[2], nonché dei quattro sensi delle Scritture, e da ciò posero l'identità fra il Lucifero di Isaia e il Satana di Giobbe e dei Vangeli.

La caduta di Lucifero di Gustave Doré.
La caduta di Lucifero di Gustave Doré.

In effetti rileggendo il passo del profeta se ne può ricavare un'impressione non solo politica ma anche squisitamente teologica:

« Negli inferi è precipitato il tuo fasto,
la musica delle tue arpe;
sotto di te c'è uno strato di marciume,
tua coltre sono i vermi.
Come mai sei caduto dal cielo,
Lucifero, figlio dell'aurora?
Come mai sei stato messo a terra,
signore di popoli?
Eppure tu pensavi:
Salirò in cielo,
sulle stelle di Dio
innalzerò il trono,
dimorerò sul monte dell'assemblea,
nelle parti più remote del settentrione.
Salirò sulle regioni superiori delle nubi,
mi farò uguale all'Altissimo.
E invece sei stato precipitato negli inferi,
nelle profondità dell'abisso! »   (Isaia 14,11-15)

Vi è inoltre un altro passo dell'Antico Testamento che viene tradizionalmente fatto riferire a Lucifero in quanto altro nome di Satana, ovvero un'elegia nel libro del profeta Ezechiele nella quale Dio biasima la caduta del principe di Tiro dal suo originario stato di perfezione e di santità. I riferimenti all'Angelo caduto sembrano in tale passo ancor più espliciti che in Isaia, al punto che questo principe anonimo è chiamato addirittura cherubino[3]:

« Tu eri un modello di perfezione,
pieno di sapienza,
perfetto in bellezza.
Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa;
io ti posi sul monte santo di Dio,
e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
Perfetto tu eri nella tua condotta,
da quando sei stato creato,
finché fu trovata in te l'iniquità.
Crescendo i tuoi commerci
ti sei riempito di violenza e di peccati;
io ti ho scacciato dal monte di Dio
e ti ho fatto perire, cherubino protettore,
in mezzo alle pietre di fuoco. »   (Ezechiele 28,12.14-16)

Dell'interpretazione patristica i principali fautori sono San Girolamo [4], Tertulliano[5], Origene, nonché San Gregorio Magno, San Cipriano di Cartagine, San Bernardo di Chiaravalle e Sant'Agostino di Canterbury, che concordano tutti -almeno per quanto riguarda le linee essenziali- nell'affermare l'originario stato angelico di Satana e dei suoi demoni, la caduta dal Cielo dovuta alla loro superbia e al loro desiderio di usurpare Dio e infine la loro causalità efficiente nell'aver tentato l'uomo e nell'aver dunque introdotto la morte e il male (metafisico, morale e fisico) nella Creazione, che di per sè era perfetta. Tutto ciò troverebbe conferma dal passo dell'Apocalisse ove si legge:

« E ci fu una battaglia nel Cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il dragone e i suoi angeli combatterono ma non vinsero, e per loro non ci fu più posto nel Cielo. Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù: fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli. »   (Apocalisse 12,7-9)

Si pensi inoltre alle parole di Cristo stesso, che implicitamente riconosce l'identità dell'Angelo caduto come Satana quando afferma:

« Io vedevo Satana cadere dal Cielo come la folgore. »   (Luca 10,18)

Si potrebbero moltiplicare i riferimenti evangelici o comunque scritturali in cui Satana e il suo esercito vengono chiamati «angeli».[6][7]

Come culmine e compimento della tradizione patristica, anche Tommaso d'Aquino accetta l'identificazione di Lucifero con Satana e anzi dimostra che solo a partire da tale identificazione si può mostrare la chiara origine del cosiddetto mysterium iniquitatis[8][9], posto che per il Cristianesimo il nome Lucifero rimane solo indicazione di ciò che il diavolo era in origine ma che ora non è più, dato che tale nome sarebbe appunto stato cancellato dal Cielo e ora lo si dovrebbe chiamare solamente Satana o più genericamente Nemico.

Tra le fonti non cristiane, infine, è la Jewish Encyclopedia ad affermare che l'identità fra Sataniel (Satana) ed Helel (Lucifero) risale già a un secolo prima dell'era cristiana, quando gli scritti ebraici quali il Secondo Libro di Enoch e la Vita Adae et Evae interpretarono il passo di Isaia e quello di Ezechiele nello stesso senso dei Padri della Chiesa, riferendolo cioè al racconto della Caduta degli Angeli capeggiati dall'arcangelo Samhazai (o Samyaza, cioè "ladro del Cielo"), che sarebbe appunto altro nome di Sataniel.

Della visione patristica riguardo Satana/Lucifero risente tutta la letteratura e la filosofia cristiana almeno fino al XVIII secolo (e oltre), per cui Dante Alighieri[10] e John Milton[11] diedero una rappresentazione di Lucifero che ben palesava la sua totale identificazione con l'origine prima del Male, il Principe dei demoni, delle tenebre, dell'Inferno e di questo mondo, il Nemico di Dio e degli uomini.

[modifica] Il Lucifero gnostico

Accanto alla tradizione teologica e letteraria riguardo Lucifero si sviluppò, già nei primi tempi di fioritura e di espansione delle dottrine cristiane, una corrente gnostica che tentò la reinterpretazione della figura luciferina in chiave salvifica e liberatrice per l'uomo dalla tirannia del Dio Creatore: secondo tale dottrina, che ha radici tanto Marcionismo quanto nel Manicheismo[12], il serpente/Lucifero descritto nel Genesi sarebbe colui che ha indotto l'uomo alla conoscenza, la scientia boni et mali, e dunque l'elevazione dell'uomo a divinità, pur contro la volontà del Dio supremo che avrebbe voluto invece mantenere l'uomo quale suo suddito e schiavo, cioè quale essere inferiore. In tale dottrina il nome Satana scompare quasi del tutto in favore del nome Lucifero, che viene interpretato alla lettera come "Portatore di luce" e viene perciò eletto quale salvatore dell'uomo. Tutto ciò è in evidente antitesi con la concezione classica del Cristianesimo, secondo la quale invece l'aspetto luminoso di Satana è solo un mascheramento e uno strumento di seduzione. E' San Paolo il primo a ricordare che:

« anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere. »   (2 Corinzi 11,14-15)

Comunque l'idea di Lucifero come principio positivo nonché il suo accostamento alla figura di Prometeo saranno dei motivi ripresi da una lunghissima tradizione gnostica e filosofica che nella storia ha trovato echi nell'Illuminismo[13], nella Massoneria[14], nel Rosacrocianesimo[15], nel Romanticismo satanico di un Byron, di uno Shelley, di un Baudelaire e persino di un Blake[16], e in tempi più recenti nella teosofia di Madame Blavatsky e nella sua contemporanea derivazione New Age inaugurata da Alice Bailey[17][18]; in ultimo certo si può aggiungere a tale lista anche il cosiddetto transumanesimo[19], nonché i movimenti neopagani radunati sotto al nome di Wicca[20][21]. E' curioso notare come una certa critica storico-filosofico contemporanea veda persino nell'ONU e nei suoi fondamenti ideologici una malcelata forma di venerazione del Lucifero gnostico, posto che proprio la New Age sarebbe il sostrato ideologico delle Nazioni Unite.[22][23][24][25][26][27]

Tutta questa enorme cultura, la cui matrice luciferica è rimasta sempre più o meno celata, può essere compendiata nel termine luciferismo (o luciferianesimo) inteso come controparte del satanismo, ove quest'ultimo accetta l'identificazione di Lucifero e Satana e anzi venera proprio l'aspetto tenebroso e demoniaco di Lucifero/Satana, mentre la visione luciferiana usualmente non accetta tale identificazione oppura l'accetta solo per risolvere l'aspetto satanico nell'aspetto luciferino (cioè l'aspetto tenebroso nell'aspetto luminoso). Posto che satanismo e luciferismo non si oppongono l'uno all'altro, il culto di Lucifero come entità spirituale oppure più semplicemente come simbolo ideale ha come presupposti teologico-filosofici l'identità fra Dio e Sophia (la Sapienza)[28]e dunque la divinità della luce di conoscenza nell'uomo[29], nonché infine la benignità essenziale di qualsiasi entità che sia Portatore di luce, cioè portatore di conoscenza. Secondo tale visione dunque Cristo e Lucifero o sono figure complementari oppure sono addirittura la stessa persona in due aspetti e momenti diversi, per cui il Satana che compare nei Vangeli sarebbe stato anche il tentatore di Lucifero all'inizio dei tempi (il che presuppone la non-identità fra Lucifero e Satana). Tutto ciò rimane però senza basi teologiche o scritturali, esclusa una libera interpretazione in cui un principio delle filosofie orientali quale la complementarietà di Bene e Male è eretto a criterio di lettura di un testo che non appartiene all'Oriente e che fondamentalmente non condivide tale principio[30].A tale proposito il Magistero ecclesiale avverte i cristiani con le parole di San Paolo:

« Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto di angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale, senza attenersi al Capo, da cui tutto il corpo (...) progredisce nella crescita che viene da Dio. »   (Colossesi 2,18-19)

Scriveva inoltre riguardo ciò il Padre Tomas Tyn, profondo teologo:

« Cari fratelli l'agire di Dio è davvero come una spada a due tagli. Lo so che è facilissimo oggi essere attratti da quel movimento intellettuale pseudopacifista che non ama le spade di nessun tipo e men che meno la spada di Dio. Però è così: Dio con la spada della sua onnipotente parola ha tagliato le tenebre dalla luce. (...) Vedete la gnosi, la ribellione umana che segue la ribellione satanica, perchè il primo gnostico è Satana, consiste in questo: non riconoscere la nostra differenza da Dio, non riconoscere che la luce è separata dalle tenebre, essa vuol mescolare la luce con le tenebre, capite. »

[modifica] Note

  1. ^ Testualmente:
    « Abbiamo inoltre la nostra parola profetica più salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in un luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina (lucifer) sorga nei vostri cuori. »   (2 Pietro 1,19)
  2. ^ Un esempio per tutti è quello dato nel libro dell'Apocalisse:
    « e vidi una donna seduta sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi e di bestemmia, e che aveva sette teste e dieci corna. La donna era vestita di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle. In mano aveva un calice d'oro pieno di abominazioni e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un mistero: BABILONIA LA GRANDE, LA MADRE DELLE PROSTITUTE E DELLE ABOMINAZIONI DELLA TERRA. E vidi che quella donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. »   (Apocalisse 17,3-6)
  3. ^ I Cherubini sono per l'angelologia cristiana un'ordine di angeli tra i più alti nella gerarchia celeste di prossimità a Dio.
  4. ^ Commentariorum in Isaiam Prophetam 1,14
  5. ^ Contra Marcionem 11,17
  6. ^ Da San Giuda viene un esplicito riferimento agli angeli ribelli:
    « Egli ha pure custodito nelle tenebre e in catene eterne, per il gran giorno del Giudizio, gli angeli che non conservarono la loro dignità e abbandonarono la loro dimora. »   (Giuda 1,6)
  7. ^ San Paolo afferma d'esser accompagnato obbligatoriamente da un angelus Satanae
    « mi è stata messa una spina nella carne, un angelo di Satana, per schiaffeggiarmi affinché io non insuperbisca. »   (2 Corinzi 12,7)
  8. ^ Summa theologiae I, q. 63, a. 1
  9. ^ Summa contra Gentiles III, cc. 108-110
  10. ^ Inferno, canto XXXIV, vv. 28-60
  11. ^ Il suo celebre poema Paradiso perduto narra appunto la guerra scoppiata in Cielo, la caduta di Lucifero e di un terzo degli angeli, la tentazione di Adamo ed Eva proprio da parte di Lucifero invidioso e la loro conseguente caduta.
  12. ^ In generale le varie forme di gnosticismo presentano tratti comuni, per cui si può pensare anche alle sette degli Ofiti, così chiamati per la loro adorazione del serpente tentatore (ophis), e ai Cainiti, cosiddetti invece per la loro venerazione di Caino e di qualsiasi altro personaggio biblico che si sia opposto al «tiranno» Yahweh.
  13. ^ Il culto del lume naturale e la fondazione di Templi della Ragione rimandano ad una visione di Dio come Lucifer in opposizione alla tenebra dell'ignoranza e dell'oppressione rappresentata dall' ancien regime nobiliare e clericale. Si possono inoltre citare Lessing e de Sade come illuministi ammiratori dell'Angelo caduto.
  14. ^ Il massone Albert Pike scriveva nel suo libro Morals and dogma: "Lucifero è l'incarnazione della ragione, dell'intelligenza, del pensiero critico. Egli si erge dinanzi al dogma di Dio e a tutti gli altri dogmi. Egli sostiene l'eslorazione di nuove idee e di nuove prospettive nella ricerca della verità." Si pensi infine all'utilizzo di Baphomet nella simbologia massonica, e quindi alla condivisione di tale simbolo con gruppi esoterici e satanisti.
  15. ^ Ancor oggi nel Dizionario Esoterico Rosacrociano si può leggere, alla voce "Lucifero": "Fu Lucifero che aprì gli occhi all'uomo creato da Jehovah, divenendo perciò suo avversario, con il conferirci, benché ad un elevato prezzo, l'immortalità spirituale, per la quale non eravamo ancora preparati. Rese possibile lo sviluppo nella nostra coscienza di una attività libera, incorporando però nello stesso tempo la possibilità dell'errore, del male interiore originato dalle passioni. Lucifero è inoltre una figura di primissima importanza nell'evoluzione dell'umanità, poiché insegnò all'uomo la conoscenza del bene e del male, aprendo per la stirpe umana sentieri che le erano vietati."
  16. ^ Della simpatia di Blake verso Satana se ne può trovare evidente traccia in Marriage of Heaven and Hell. Superfluo infine citare il Carducci e il suo Inno a Satana.
  17. ^ Si ricordi che la Blavatsky fondò nel 1887 una rivista di teosofia chiamata Lucifer e la Bailey fondò nel 1922 una casa editrice per i propri libri esoterici chiamata Lucifer Trust, poi abbreviato in Lucis Trust. Da rileggere sono poi frasi della Blavatsky quale ad esempio:
    « Satana, o Lucifero, rappresenta l'agente, l'energia centrifuga dell'Universo in senso cosmico. Egli è Fuoco, Luce, Vita, Lotta, Sforzo, Pensiero, Coscienza, Progresso, Civiltà, Libertà, Indipendenza. »
    (H.P. Blavatsky, Dottrina segreta, p.245)
  18. ^ Michel Lacroix, L'ideologia della New Age
  19. ^ E' del 1990 il saggio del transumanista Max More Inno al Diavolo, ove l'autore elogia la figura di Lucifero quale liberatore dell'umanità dai vincoli naturali imposti dal «tirannico» e «sadico» Creatore.
  20. ^ Una diffusa e ben conosciuta versione della mitologia wicca racconta che la somma dea Aradia sia figlia di Diana e del fratello Lucifero (cfr. Charles Godfrey Leland, Aradia, il Vangelo delle streghe).
  21. ^ Giovanni Pellegrino Il ritorno delle streghe
  22. ^ Franco Adessa, ONU, gioco al massacro
  23. ^ Lucetta Scaraffia, Eugenia Roccella, Contro il Cristianesimo. L'ONU e l'Unione Europea come nuova ideologia
  24. ^ Gary Kah, La nuova religione mondiale
  25. ^ Michel Schooyans, Il volto nascosto dell'ONU. Verso il governo mondiale
  26. ^ Michel Schooyans, Il nuovo disordine mondiale
  27. ^ Christian Rocca, Contro l'ONU. Il fallimento delle Nazioni Unite e la formidabile idea di un'alleanza tra le democrazie
  28. ^ Il Cristianesimo invece pone la Sapienza come aspetto di Dio ma non come essenza di Dio, giacché Deus caritas est e dunque prima di essere Sapienza Egli è Amore. Ciò trova riflesso anche nella gerarchia angelica della teologia cristiana, ove i Serafini (cioè gli angeli che si nutrono di puro amore) sono il culmine di tale gerarchia, proprio al di sopra dei Cherubini (cioè gli angeli che si nutrono di pura sapienza).
  29. ^ Tale fu anche il principio-cardine dell'Illuminismo.
  30. ^ Il Manicheismo, che ha grandemente contribuito alla costruzione del Lucifero gnostico, raccoglie in sè elementi di Zoroastrismo e persino di Buddismo, ovvero di dottrine teologiche che confliggono apertamente sia con l'Ebraismo che con il Cristianesimo propriamente detto, come dimostrerà Agostino.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Bibliografia

  • Sofronio Eusebio Girolamo, Commentario sul Profeta Isaia
  • Dante Alighieri, Divina Commedia - Inferno
  • John Milton, Paradiso perduto
  • Giovanni Papini, Il Diavolo. Appunti per una futura diabologia
  • Dominique Cerbelaud, Il Diavolo: storia, religione, credenze popolari, letteratura
  • Jeanguenin Gilles, Il diavolo esiste! Testimonianze di un esorcista
  • Massimo Introvigne, Indagine sul satanismo. Satanisti e anti-satanisti dal Seicento ai giorni nostri

[modifica] Collegamenti esterni


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