L'uomo che ride
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L'uomo che ride | |
Titolo originale | L'homme qui rit |
Autore: | Victor Hugo |
Anno (1ª pubblicazione): |
1869 |
Genere: | Romanzo |
Sottogenere: | Romantico |
Anno di ambientazione: | Inizio XVIII secolo |
Protagonista: | Gwynplaine |
EDIZIONE RECENSITA | |
Anno: | 2007 |
Editore: | Oscar Mondadori |
Traduzione: | Donata Feroldi |
Collana: | Classici |
Pagine: | 702 |
ISBN | 8804527978 |
Progetto Letteratura |
L’uomo che ride è un romanzo di Victor Hugo, pubblicato nell’aprile 1869 con il titolo francese di L'Homme qui Rit. È una delle opere meno conosciute di Hugo ed è molto meno celebre della versione filmica del ‘28, diretta da Paul Leni e interpretata da Conrad Veidt.
Indice |
[modifica] Genesi
Hugo scrisse L’uomo che ride in più di quindici mesi mentre viveva a Guernsey, dopo essere stato esiliato dalla Francia a causa del controverso contenuto politico dei suoi romanzi precedenti. Il titolo originario destinato al libro era Per ordine del re, ma poi venne cambiato e "Per ordine del re" rimase il titolo solo della seconda parte dell'opera. Il romanzo è di ambientazione inglese. Per tutta la durata dell’opera, Hugo mostra un forte senso critico nei confronti della lingua e dei costumi inglesi, benché il narratore tenti di fare un gioco di parole tra un nome geografico inglese, Chatham, e l’ espressione francese “je t’aime”. Hugo intendeva dare nomi inglesi ai personaggi del romanzo, ma i suoi sforzi sono perlopiù risultati vani: il protagonista si chiama Gwynplaine, un nome che dovrebbe sembrare gallese. Infatti, benché il significato di “gwyn” sia “bianco”, “plaine” non è assolutamente una parola gallese.
[modifica] Trama
La notte del 29 gennaio 1690 un gruppo di uomini abbandona, salpando in tutta fretta, un bambino di dieci anni sulla costa inglese, nei pressi di Portland. Malgrado condizioni atmosferiche siano proibitive la nave fa ugualmente rotta verso il mare, ma affonda poco dopo. Gli uomini a bordo, consapevoli della loro sorte, decidono prima di morire di affidare ad un messaggio contenuto in una bottiglia il segreto di cui sono portatori.
Intanto il bambino, disperato, affamato e a piedi nudi, vaga nella tempesta cercando di raggiungere un filo di fumo intravisto solo per un attimo. Durante la sua disperata marcia si imbatte prima in una forca, dove trova il cadavere di un impiccato e, più in là, scopre sotto la neve una donna morta di freddo, che tiene in grembo una neonata ancora viva. Raccolta la bimba, attraversa prima un villaggio, dove nessuno risponde alle sua richieste di aiuto, ed infine giunge alla casa-mobile di Ursus. Questi, che accoglie e nutre i due piccoli, è un vagabondo un po' filosofo, un po' poeta e un po' medico che vive con il suo unico compagno, il lupo addomesticato Homo, in una piccola baracca su ruote, con la quale gira la Gran Bretagna. È proprio dalle parole di Ursus che il lettore viene a conoscenza di una non specificata deformità del bambino e della cecità della neonata.
A questo punto l’azione si sposta avanti di 15 anni. Il bambino trovato in una notte di tempesta è ora diventato un uomo di quasi 25 anni il cui nome è Gwynplaine. La deformità appena accennata da Ursus si rivela essere una terribile deformazione del viso a dare quella che sembra una perenne risata. La trovatella cieca, chiamata Dea dal padre adottivo dei due, ha ora sedici anni. I tre vivono di piccoli spettacoli che rappresentano nei vari villaggi attraversati nel loro vagabondare. Durante una di queste rappresentazioni teatrali a Londra, la duchessa Josiane, viziosa sorellastra della regina Anna, si innamora di Gwynplaine.
Una mattina la vita del piccolo gruppo viene però sconvolta. L'arrivo del "wapentake", importante funzionario di giustizia, che conduce Gwynpaine in una prigione getta nello sconforto Ursus e Dea. In realtà il giovane viene portato in presenza di un torturato a morte, di nome Hardquanonne, che riconosce in lui il bambino che 23 anni prima aveva sfregiato permanentemente. Subito dopo viene letta a Gwynplaine una pergamena, la stessa scritta dagli uomini che lo avevano abbandonato, in cui viene rivelato che è figlio legittimo di Lord Linnaeus Clancharlie, pari d'Inghilterra.
Quest'ultimo, rimasto fedele al giuramento fatto alla repubblica instaurata da Cromwell, si era volontariamente esiliato in Svizzera e qui era morto nel 1682. Subito dopo l'allora re Giacomo II ne aveva fatto rapire l'unico figlio legittimo, Fermain, e lo aveva venduto ad una banda di comprachicos, con l'ordine di renderlo irriconoscibile.
Venuto a conoscenza di ciò, Gwynplaine riacquista il titolo nobiliare, diventando così Lord Fermain Clancharlie e, inoltre, promesso sposo della duchessa Josiane. Il giorno successivo viene condotto alla camera dei Lord per l'investitura ufficiale, ma, dopo aver preso la parola e aver attaccato l'aristocrazia per la sua indifferenza nei confronti del popolo sofferente, viene deriso e insultato da tutta l'assemblea.
In preda ad una cupa disperazione e sentendosi completamente estraneo al mondo della nobiltà decide così di tornare da Ursus e da Dea senza sapere che i due, con Homo, sono stati cacciati dall'Inghilterra e stanno per salpare verso il continente. Non trovandoli dove li aveva lasciati il giovane vaga per le vie di Londra fino a quando, guidato dal lupo, incontrato casualmente, li raggiunge su una nave in partenza.
Qui può riabbracciare i suoi compagni e unici amici, ma Dea, già molto debole, spira poco dopo. Gwynplaine però decide di ricongiungersi subito all'amata e di non separarsene più, gettandosi nella acque della Manica.
[modifica] Tematiche
Ne L'uomo che ride è sempre riscontrabile il forte senso critico di Hugo nei confronti della società inglese e della sua aristocrazia. Varie parti del romanzo infatti non riguardano direttamente le vicende di Gwynplaine, ma descrivono l'opulenza e il parassitismo della nobiltà, in contrasto con la povertà in cui versa il popolo.
[modifica] Curiosità
Nel 1940, il disegnatore di fumetti Bob Kane e lo scrittore Bill Finger usarono il ritratto che Conrad Veidt aveva dato di Gwynplaine come ispirazione per la loro creazione di Joker, la nemesi di Batman. Comunque, la somiglianza tra Gwynplaine e Joker è esclusivemente visiva: Joker riprende il fisico slanciato di Veidt e il suo sorriso grottesco. Non c’è alcuna relazione di carattere morale tra i due personaggi. Pare che un’altra fonte d’ ispirazione per la figura di Joker sia stata una bizzarra faccia sorridente che faceva da simbolo allo Steeplechase Park, un luna park di Brooklyn. Negli anni settanta, Bob Kane riconobbe di essersi basato prevalentemente sulla figura del romanzo hugoliano. Più tardi, si riferì esplicitamente ad essa in un graphic novel, Batman: The Man Who Laughs.
[modifica] Adattamenti cinematografici
Nel corso del tempo sono stati prodotti vari film che sono l'adattamento, parziale o totale, del romanzo L'uomo che ride.
- L'uomo che ride, film francese del 1909 del quale non si hanno più copie
- Das grinsende Gesicht, film tedesco del 1921 diretto da Julius Herzka
- L'uomo che ride, film del 1928 di Paul Leni
- L'uomo che ride, film italiano del 1966 diretto da Sergio Corbucci. In questo adattamento l'intera vicenda si svolge nell'Italia di Lucrezia Borgia.
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