Giorgio Basta
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Conte Giorgio Basta (Roccaforzata, 1544 – Praga, 20 novembre 1607) è stato un generale italiano, di origine albanese.
Nacque a Rocca, l'odierna Roccaforzata (TA) nel 1544, in Terra d'Otranto, da Demetrio, condottiero del Sacro Romano Impero. La tradizione bibliografica lo vuole nato nel Monferrato, a Rocca sul Tanaro o a San Nicola dell'Alto (KR) . Fu al servizio di Carlo V e Filippo II poi sotto Alessandro Farnese nelle Fiandre. Dopo la morte di questi, il generale passò al servizio di Rodolfo II in Ungheria, e poi con Ranuccio I. Comandò le forze asburgiche durante la Lunga Guerra(1591-1606) contro l'Impero Ottomano . Ambrogio Merodio nella sua Istoria Tarantina lo definì così: «fu lo spavento delle armi ottomane». Giorgio Basta conquistò la Transilvania e sconfisse più volte le genti del Batorg.
Nell'agosto del 1601 fece uccidere Michele il Coraggioso da mercenari valloni al suo comando. Basta sottomise definitivamente la Transilvania nel 1604 e diede vita ad uno stato vassallo dell'Impero. Fu un regno del terrore, vennero sottratte le terre ai nobili, la popolazione venne tedeschizzata e venne recuperato il primato del cattolicesimo attraverso la controriforma.
Gli storici ungheresi e rumeni sostengomo che Basta sia stato un uomo perfido, licenzioso e violento, motivato da un odio patologico per i Magiari. Durante il suo breve governo la Transilvania scese nel caos, nel terrore e nell'anarchia. In quegli anni la regione perse un terzo della popolazione.
Il generale Basta, conte di Huszt dal 1602, con il pretesto dell'insoddisfacente andamento delle operazioni militari in Ungheria, fu per così dire "mandato in pensione" a Praga.
Qui, memore delle esperienze di guerra in Europa Orientale, scrisse molti manuali militari, di cui il più noto di è Il maestro di campo generale... (Venezia 1606) ed il Il governo della cavalleria leggiera (postumo, Venezia 1612). Nell'estate del 1604 iniziò a fare pressioni verso la Casa d'Austria affinché gli versasse le notevoli somme di cui gli era debitrice. Per tenerlo a bada la Corte imperiale gli promise i feudi di Troppau e di Greifenstein, ma non gli vennero mai concessi. Solo alla fine del 1605, per interessamento dell'Arciduca Massimiliano, i ragionieri cesarei fecero un computo delle sue spettanze che risultarono essere di 42.200 fiorini, da cui poi, con artificiose detrazioni si giunse a riconoscergli la somma di 3.240 fiorini. Ma non ricevette mai quanto era di suo diritto. La mattina del 20 novembre 1607 il generale, dopo cinque giorni di febbre originatasi da un raffreddamento, morìimprovvisamente a causa di un colpo apoplettico.