Fritz Walter
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Fritz Walter | ||
Dati biografici | ||
Nome | Friedrich Walter | |
Nato | 31 ottobre 1920 Kaiserslautern |
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Paese | Germania | |
Morto | 17 giugno 2002 Enkenbach-Alsenborn |
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Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | Centravanti | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1928/37 | Kaiserslautern | |
Club professionistici | ||
1937/59 | Kaiserslautern | 384 (327) |
Nazionale | ||
1940/58 | Germania | 61 (33) |
Palmarès | ||
Mondiali di calcio | ||
Oro | Svizzera 1954 | |
Statistiche aggiornate al 4 ottobre 2007 | ||
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Friedrich "Fritz" Walter (Kaiserslautern, 31 ottobre 1920 – Enkenbach-Alsenborn, 17 giugno 2002) fu un calciatore tedesco.
Tra i più popolari sportivi del suo Paese, disputò 61 partite nella nazionale della Germania Ovest realizzando 33 goal, vincendo anche il campionato del mondo 1954 in Svizzera.
Indice |
[modifica] Biografia
Figlio di un inserviente del Kaiserslautern, Walter iniziò a giocare a calcio molto presto. All'età di otto anni entrò nelle giovanili del Kaiserslautern e debuttò in prima squadra a 17 anni, rimanendoci fino alla fine della sua carriera.
Walter debuttò in nazionale nel 1940 sotto la guida del commissario tecnico Sepp Herberger, e segnò una tripletta contro la Romania. Walter fu chiamato alle armi nel 1942. Al termine del conflitto Walter si trovò incarcerato in un campo per prigionieri di guerra. Quando l'Armata rossa occupò la parte est dell'Europa, portò i prigionieri politici tedeschi nei gulag dove la speranza di vita era di circa cinque anni. Walter si salvò solamente perché una guardia disse ai russi che non era tedesco, ma austriaco. Alla fine della guerra, Walter tornò a giocare nel Kaiserslautern, conducendolo alla vittoria di due campionati tedeschi nel 1951 e 1953. Tornò in nazionale nel 1951 e venne nominato capitano.
Fu il capitano della nazionale della Germania Ovest che vinse il suo primo mondiale nel 1954, a spese dell'Ungheria. Nel 1956, dopo la rivoluzione ungherese repressa dall'armata rossa, cominciò la diaspora della nazionale, e per due anni Fritz Walter si occupò del finanziamento della squadra per le partite, venendo infine pagato per aver salvato la squadra. Walter giocò la sua ultima partita in nazionale nella semifinale dei mondiali del 1958 contro la Svezia (che giocò in condizioni fisiche non buone essendo stato vittima di un infortunio) e si ritirò dal calcio nel 1959.
Il fratello di Fritz, Ottmar, giocò con lui nella nazionale che vinse nel 1954 il mondiale. Suo fratello è ancora vivo e vive con sua moglie a Kaiserslautern. Fritz Walter morì nel 2002 all'età di 81 anni. Era il suo sogno vedere la Coppa del Mondo 2006 nella "sua" città Kaiserslautern, ma non poté a causa della sua morte. Nel quarto anniversario della sua morte, il 17 giugno 2006, gli Stati Uniti giocarono con l'Italia a Kaiserslautern e fu osservato un minuto di silenzio in sua memoria.
[modifica] Onorificenze
- Fritz Walter è uno dei quattro capitani onorari della nazionale di calcio tedesca. Gli altri tre sono Uwe Seeler, Franz Beckenbauer e Lothar Matthäus.
- Lo stadio dove gioca le partite in casa il Kaiserslautern è intitolato a Fritz Walter.
- Nel novembre 2003, per celebrare il cinquantesimo anniversadio della UEFA, la federazione tedesca lo votò miglior giocatore degli ultimi cinquant'anni (dal 1954 al 2003).[1]
[modifica] Curiosità
- Negli anni '80 e '90 giocava nel ruolo di attaccante nel VfB Stuttgart un calciatore omonimo di Fritz Walter. Nonostante costui non abbia mai avuto a che fare con l'ex capitano del Kaiserslautern, i tifosi lo chiamavano "Fritz Walter junior".
- La moglie di Fritz Walter si chiamava Italia Walter ed era italiana, episodio molto singolare dato il fatto che nel periodo in cui si sposò era una consuetudine non sposare gente straniera.
- In Germania è risaputo che Walter giocava meglio se le condizioni atmoferiche erano pessime, e così fu coniato il termine "tempo di Fritz Walter" per indicare le avverse condizioni atmosferiche in particolar modo la pioggia. Questo è dovuto al fatto che in tenera età contrasse la malaria, in modo che egli non sopportasse lo stare al sole