Centro Italiano Ricerche Aerospaziali
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CIRA scpa Centro Italiano Ricerche Aerospaziali |
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Tipologia | Società Consortile per Azioni |
Fondazione | luglio 1984 a Capua |
Fondata da |
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Sede principale | |
programmi spaziali |
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Slogan | new concepts for the future |
Sito web | www.cira.it |
Progetto Economia |
Il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, o CIRA, è una società consortile per azioni, a maggioranza pubblica, che opera nel campo delle ricerche aerospaziali.
Indice |
[modifica] La sede
La sede e i laboratori del centro sono situati a circa 50 km a nord di Napoli presso la città di Capua, zona scelta per l'alta concentrazione di aziende aerospaziali e la presenza di ben due università, Federico II e la Seconda Università di Napoli, con corsi di ingegneria aerospaziale. Il centro si sviluppa su un area di 600.000 m² area che, oltre ad ospitare gli uffici del personale, ospita diversi laboratori scientifici dove vengono effettuati gli esperimenti.
[modifica] I laboratori
Il Cira è uno dei pochi centri di ricerca aerospaziali al mondo ad avere sia dei laboratori di terra che laboratori di volo la cui sinergia permette, grazie anche ai laboratori teorico numerici, di avviare progetti scientifici altamente tecnologici ed innovativi,sviluppandoli e seguendoli fino alla fase di commercializzazione. Grazie a queste caratteristiche, oltre che alle capacità dello staff che vi lavora, rendono il centro molto importante non solo da un punto di vista nazionale ma anche internazionale.
[modifica] I laboratori teorico numerici
Questo tipo di laboratori permettono di condurre analisi teoriche in svariati campi. È qui che, nelle fasi iniziali, si sviluppa il progetto e se ne valutano, sempre a livello teorico, la fattibilità, i limiti e i pregi e solo una volta che questi analisi hanno dato esito soddisfacente si passa alla fase successiva della sperimentazione nei laboratori di terra. I principali campi in cui vengono effettuate le analisi sono:
- Propulsione Spaziale
- Tecnologie Informatiche
- Aerotermodinamica e Termostrutture
- Adattronica
- Sistemi di Volo
- Strutture avanzate
- Aerodinamica
[modifica] I laboratori di terra
Di solito la seconda fase di un progetto consiste nello sperimentarne la validità in condizioni ambientali controllate ottenibili solo all'interno di appositi laboratori a terra . Qui i progetti vengono testati in particolari condizioni decise di volta in volta in base alle caratteristiche del progetto stesso. Molto spesso ciò richiede condizioni estreme in cui il progetto subisce forti stress di natura differente, stress che, per loro stessa natura, sarebbero difficili da ottenere in un ambiente non artificiale, e, comunque, mai regolabili o gestibili con la stessa facilità e precisione di un laboratorio a terra. Molti dei laboratori di terra del Cira sono unici al mondo per dimensione o capacità di impiego e spesso vengono utilizzati per progetti di paesi molto sviluppati in campo aerospaziale che, nonostante le proprie capacità e risorse, si affidano a questo centro per effettuare esperimenti inattuabili in nessun altro centro di ricerca al mondo.
[modifica] Icing Wind Tunnel (IWT)
Qui vengono effettuati gli esperimenti che simulano la bassa temperatura delle quote superiori della troposfera e le condizioni di formazione di ghiaccio sulle superfici portanti degli aeromobili all'interno delle nubi.
[modifica] Plasma Wind Tunnel (PWT)
[modifica] Scirocco
Scirocco è un impianto che appartiene alla classe delle galleria al plasma. Per certi versi è l'opposto del IWT, qui infatti si fanno esperimenti ad altissima temperatura e velocità tipiche non più di un volo in troposfera ma di un rientro in atmosfera dallo spazio. Scirocco è il PWT più potente al mondo, disponendo di un arco elettrico della potenza di 70 MW: il secondo impianto più grande in Europa, appartenente alla stessa classe di funzionamento, dispone di un arco elettrico della potenza di "soli" 3 MW.
[modifica] Ghibli
Ghibli è una facility dalle stesse caratteristiche di Scirocco ma con una potenza installata minore (2 MW).
[modifica] Pilot Transonic Wind (PT1)
È una galleria del vento per regimi che vanno dal subsonico al supersonico caratterizzata da alta versatilità operativa e costi di gestione relativamente contenuti utilizzata principalmente per effettuare prove aerodinamiche e di acustica.
[modifica] Laboratorio d'Impatto di Strutture Aerospaziali (LISA)
È il crash test per aeromobili, qui si valutano le caratteristiche di impatto e di resistenza all'impatto delle strutture degli aeromobili.
[modifica] Laboratori di Volo
Come già accennato, il cira è uno dei pochi centri di ricerca al mondo ad avere dei laboratori di volo che consistono in aeroplani e navette spaziali in grado di testare, in un ambiente reale, le tecnologie sviluppate e testate precedentemente nei laboratori di calcolo teorico e di terra di cui dispone il centro. L'utilizzo di questi laboratori è suddiviso in due programmi principali.
[modifica] Programma "Veivolo aereo non pilotato" (UAV)
Consiste nella creazione di una famiglia di veivoli pilotati da intelligenza artificiale da utilizzare come piattaforma per la sperimentazione di tecnologie aeronautiche soprattutto di quelle il cui utilizzo è previsto all'interno della troposfera.
[modifica] Programma "Veivolo spaziale non pilotato" (USV)
Programma ambizioso che prevede la creazione di una famiglia di navette spaziali in grado di testare diverse configurazioni di volo soprattutto quelle riguardanti il rientro in atmosfera dallo spazio. Su questi veicoli verranno testate principalmente le nuovissime tecnologie in campo di materiali termoresistenti, il sistema automatico di volo di cui dispone l'USV e, naturalmente, la particolare configurazione aerodinamica che si verrebbe a creare in un volo ad alto Numero di Mach. Le prime fasi di questo programma prevedono il lancio del primo modello tramite pallone aerostatico dalle basi italiane di Salto di Quirra, in Sardegna, e Trapani Milo in Sicilia.
La seconda fase punta sul lancio della navicella tramite il lanciatore Vega dalla base spaziale europea di Kourou e, dopo un breve volo orbitale, il rientro in atmosfera, mantenendo una configurazione di discesa molto più planata e lenta di quello degli Space Shuttle. Questo consentirà una migliore dissipazione della velocità e, quindi, un minore e più sicuro riscaldamento dello scudo termico che proteggerà la navicella durante il rientro.