Bruno Pesaola
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Bruno Pesaola | ||
Dati biografici | ||
Nome | Bruno Pesaola | |
Nato | 28 luglio 1925 Buenos Aires |
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Nazionalità | Argentina | |
Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | ex Allenatore, ex Attaccante | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1939-1944 | River Plate | |
Club professionistici | ||
1944-1946 | Dock Sud Buenos Aires | ? (?) |
1947-1950 | Roma | 90 (20) |
1950-1952 | Novara | 64 (15) |
1952-1960 | Napoli | 240 (27) |
1960-1961 | Genoa | 20 (5) |
1961-1962 | Scafatese | ? (?) |
Carriera da allenatore | ||
1962-1968 | Napoli | |
1968-1971 | Fiorentina | |
1972-1976 | Bologna | |
1976-1977 | Napoli | |
1977-1979 | Bologna | |
1979-1980 | Panathinaikos | |
1980-1981 | Siracusa | |
1982-1983 | Napoli | |
1984-1985 | Puteolana | |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
« Giornalista: Lei ci ha preso in giro, lei è venuto a Bergamo pensando che siamo stupidi, spieghi perché allora il Bologna ha giocato in difesa, al contrario di quello che lei aveva detto! Pesaola: E se vede che la Etalanta ci ha rubato la idea. » |
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(Intervista dopo la partita Atalanta-Bologna)
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Bruno Pesaola (Buenos Aires, 28 luglio 1925) è un ex calciatore e allenatore di calcio argentino, che ha legato il suo nome soprattutto alla storia del Napoli, del quale è stato a lungo giocatore e poi allenatore. Per tutti nel mondo del calcio era noto come "petisso" (piccoletto)..
[modifica] Biografia
Figlio di un calzolaio marchigiano e di una donna portoghese emigrati in Argentina, Pesaola si trasferisce alla Roma nella seconda metà degli anni '40, distinguendosi come attaccante per la velocità e le finte - favorito dalla piccola statura - e i molti goal segnati. A causa della rottura di tibia e perone durante una partita contro il Palermo, Pesaola è costretto a lasciare Roma.
Passa dunque al Novara Calcio con cui disputa due stagioni, e infine si accasa al Napoli, divenendo uno dei giocatori simbolo della città in cui soggiorna per otto anni.
Ha disputato anche come oriundo una gara nella Nazionale maggiore e sei nella Nazionale B.
Come allenatore ha conquistato uno scudetto alla guida della Fiorentina nel 1969, e anche un'insperata salvezza con il Napoli nel 1983 con al fianco Gennaro Rambone. Nel corso di quella stagione resta famosa l'immagine di Pesaola che abbraccia il rosario prima di un rigore decisivo calciato da Moreno Ferrario. Famosa anche la sua scaramanzia legata al cappotto indossato anche nei mesi estivi. Nel 1970 gli è stato assegnato il premio Seminatore d'Oro.
Eccelso nell'interpretazione delle gare, che affrontava spesso con eccessivo difensivismo, ma con grande sagacia tattica, confessò che in alcune partite, mentre con una mano faceva visibilmente segno alla squadra di avanzare, con l'altra ordinava di retrocedere.
È famoso anche per le innumerevoli sigarette che fumava durante ogni partita e per l'immancabile cappotto di cammello portafortuna.
Pare sia anche un inguaribile appassionato del gioco del poker.
Attualmente è opinionista dagli stadi della trasmissione televisiva Quelli che il calcio.
[modifica] Collegamenti esterni
- Intervista del Dicembre 1975
- Intervista del Novembre 1977
- Pesaola, quello che si faceva rubare l'idea
Predecessore: | Allenatori Campioni d'Italia | Successore: |
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Nereo Rocco | 1969 | Manlio Scopigno |
Predecessore: | Allenatori vincitori della Coppa Italia | Successore: |
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Nereo Rocco | 1974 | Mario Mazzoni |