Brigata Estense
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Brigata Estense é la denominazione assunta dall'esercito del Ducato di Modena che seguì nell'esilio il duca Francesco V d'Este dall'11 giugno 1859, data della partenza da Modena, al 24 settembre 1863, data dello scioglimento a Cartigliano nel Veneto. Composta inizialmente da circa 3.600 uomini, contava al momento dello scioglimento su 2.722 effettivi.
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[modifica] Origini
Sin dalla caduta del Regno italico, il restaurato signore del Ducato di Modena, Francesco IV aveva provveduto ad armare un piccolo ma efficiente esercito, cui non mancarono neppure le cure del successore Francesco V, sul trono dal 1846.
La piccola armata era funzionalmente legato al corpo di occupazione austriaco nel Lombardo-Veneto, ma era ben governata ed amministrata, tanto che da essa poterono emergere alcuni eminenti soldati, fra i quali basterà citare l'ottimo Manfredo Fanti, il fondatore dell'esercito italiano.
Le cure prodigate dai due duchi non mancò di produrre un forte spirito di corpo ed una solida fedeltà alla casa regnante. Tanto che Francesco IV poté portarla con sé in occasione della sua fuga a Mantova del 1831, trascinandosi dietro Ciro Menotti in catene. Il figlio Francesco V poté fare lo stesso nel 1848 eppoi, nel 1849 dopo la battaglia di Novara, condurre la brigata al seguito del d'Aspre alla occupazione della Toscana.
[modifica] Cessazione del Ducato di Modena
Francesco V dovette compiere la terza, ed ultima, fuga da Modena, l'11 giugno 1859, sette giorni dopo Magenta, mentre l'esercito austriaco abbandonava la Lombardia per portarsi sotto le fortezze del Quadrilatero. Il duca si rifugiò, come da tradizione, a Mantova, in attesa degli eventi. Con l'armistizio di Villafranca Francesco V avrebbe potuto rientrare nei propri domini. Ma le popolazioni rifiutarono di accettare la consegna, e presero ad organizzare tre nuove divisioni, sotto la guida di ufficiali del Regno di Sardegna, sotto la efficiente direzione del Fanti.
L'esercito di Francesco V, tuttavia, non si sciolse, e venne ribattezzata Brigata Estense, forte di circa 3'600 uomini.
[modifica] Permanenza nel Lombardo-Veneto
Nei quasi quattro anni di permanenza nella parte del Lombardo-Veneto ancora facente parte dell'Impero Austro-Ungarico, la Brigata Estense giunse a contare fino a 5'000 effettivi per il sopraggiungere di volontari desiderosi di arruolarsi; molti giovani dell'ex-Ducato di Modena preferivano oltrepassare il Po, per porsi al servizio del loro Sovrano, piuttosto che rispondere alle chiamate alle armi del neonato Regno d'Italia.
Nemmeno i tentativi posti in atto, sia con lusinghe che con minacce, dai nuovi governanti per far rientrare questi soldati ebbero effetti positivi; la stragrande maggioranza dei componenti la Brigata preferirono mantenere fede al giuramento prestato e rimasero con Francesco V.
[modifica] Iniziative politiche del duca
Nell'anno 1860 si profilò per questo piccolo esercito la possibilità di essere impiegato al servizio del Pio IX, lo stesso Imperatore Francesco Giuseppe avrebbe caldeggiato questa eventualità rendendo disponibile la flotta austriaca per il trasporto delle truppe in Adriatico. Nello stesso anno però gli eventi precipitarono con la spedizione di Garibaldi, l'occupazione del Regno Borbonico, l'intervento del Regno di Sardegna con il dispiegamento della flotta di fronte ad Ancona e la discesa dell'esercito nello Stato Pontificio. Il progetto del duca non ebbe attuazione e fu definitivamente accantonato.
[modifica] Scioglimento
Il duca, nella cerimonia di scioglimento avvenuta in Cartigliano Veneto il 24 settembre 1863, decorò ognuno dei suoi fedeli soldati con la cosiddetta medaglia dell'emigrazione coniata in bronzo e raffigurante da un lato la sua effige e dall'altro l'iscrizione: FIDELITATIS ET CONSTANTIAE IN ADVERSIS - MDCCCLXIII.
Nel pomeriggio della stessa giornata in Bassano, il generale Agostino Saccozzi comandante della brigata, molti ufficiali ed un reparto composto da granatieri del 1° e 2° Battaglione di linea si recarono nella casa dove alloggiavano Francesco V e la Duchessa Adelgonda per consegnare nelle mani sel Sovrano le bandiere che come disse avrebbe conservato sempre con se senza perdere la speranza di poterle dispiegare nuovamente un giorno fra i suoi fedeli soldati. Questo fu l'ultimo atto ufficiale dell'esercito del Ducato di Modena.
Nei giorni seguenti si svolsero le incombenze burocratiche relative al trasferimento presso il reparto di destinazione dei militari integrati nell'Armata Imperiale ed al rimpatrio dei congedati, la vendita dei cavalli e di altro materiale e la consegna delle armi negli arsenali austriaci come previsto dagli accordi.
All'atto dello scioglimento, dei 2'722 effettivi ancora arruolati, ben 1'111 (156 ufficiali e 955 militari di truppa) chiesero ed ottennero di entrare a far parte dell'Imperial Regia Armata.
Le bandiere erano 2; la prima in dotazione al I° Battaglione di Linea donata da S.A.R. la duchessa Maria Beatrice nell'anno 1820 e la seconda in dotazione al II° Battaglione di Linea donata da S.A.R. la duchessa Adelgonda nell'anno 1849.
[modifica] Bibliografia
- GIORNALE DELLA REALE DUCALE BRIGATA ESTENSE, Ristampa anastatica Aedes Muratoriana, Modena 1977
- Gian Carlo Montanari, I FEDELISSIMI DEL DUCA La Brigata Estense, Edizioni il Fiorino, Modena 1995
- Elena Bianchini Braglia, IN ESILIO CON IL DUCA, Il Cerchio Iniziative Editoriali, Rimini 2007. ISBN 88-8474-134-3