Basilica Eufrasiana
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Bene protetto dall'UNESCO | |
Patrimonio dell'umanità | |
Basilica Eufrasiana di Parenzo Episcopal Complex of the Euphrasian Basilica in the Historic Centre of Poreč |
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Tipologia | Culturali |
Criterio | (ii) (iii) (iv) |
Pericolo | Bene non in pericolo |
Anno | 1997 |
Scheda UNESCO | inglese francese |
Patrimoni dell'umanità in Croazia |
La Basilica Eufrasiana (croato: Eufrazijeva bazilika) è una basilica paleocristiana nella città di Parenzo in Istria (in croato Poreč).
Il complesso episcopale, inclusa parte della basilica stessa, una sacrestia, un battistero e la torre campanaria del vicino palazzo vescovile, è uno dei migliori esempi di arte bizantina della regione. A causa del suo eccezionale valore è stata inserita tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel 1997.
Indice |
[modifica] Storia
La prima versione della basilica venne dedicata a San Mauro di Parenzo, e viene datata alla seconda metà del IV secolo. Il pavimento mosaicato del suo oratorio, originariamente parte di una grande casa romana, è ancora conservato nel giardino della chiesa. Questo oratorio venne ampliato nel corso dello stesso secolo trasformandolo in una chiesa composta da una navata ed un'abside (basilicae geminae). Il pesce (simbolo di Cristo) presente sul mosaico risale a quel periodo. Monete con l'effigie dell'imperatore Valente (365–378), ritrovate nello stesso luogo, ne confermano la datazione.
L'attuale basilica, intitolata alla Vergine Maria, venne eretta nel VI secolo durante la reggenza del vescovo Eufrasio. Venne costruita nel 553 sul sito dell'antica basilica che, per l'occasione, venne rasa al suolo. Per la costruzione vennero usate parti del precedente edificio, mentre i blocchi di marmo vennero importati dalla costa del Mar di Marmara. I mosaici sui muri vennero eseguiti da maestri bizantini, mentre quelli sul pavimento da artisti locali. La costruzione richiese circa 10 anni.
Eufrasio, con in mano la basilica stessa, è rappresentato su uno dei mosaici nell'abside, accanto a san Mauro.
[modifica] Descrizione
La basilica fa parte di un complesso assieme al battistero ottagonale del VI secolo, a un campanile settecentesco, ad un atrio colonnato con alcune stele in pietra, ad una residenza del VI secolo e ad una cappella votiva.
Le due absidi sono separate da una navata attraverso un colonnato in marmo greco riccamente scolpito con capitelli bizantini e romanici, decorati con immagini di animali. Tutti i capitelli raffigurano il monogramma di sant'Eufrasio. Gli archi che collegano i capitelli sono decorati con stucco.
La chiesa ospita anche preziosi oggetti sacri ed altri reperti di arte paleocristiana, bizantina e medievale. Una cappella votiva, adiacente alla sacrestia, contiene le reliquie di san Mauro e sant'Eleuterio.
[modifica] Mosaici
Il tesoro più prezioso della basilica consiste nei suoi mosaici, databili al VI secolo, considerati tra i migliori esemplari di arte bizantina del mondo.[1]
I mosaici sull'arco di trionfo sopra all'abside rappresentano Cristo con un libro in mano che recita "Ego sum Lux vera" (Io sono la vera luce) ed i dodici apostoli, ognuno con il proprio emblema. L'arco sottostante contiene medaglioni con l'Agnus Dei e ritratti di dodici donne martiri. La volta che sovrasta l'abside è decorata con mosaici di Maria e il bambino, seduta sul trono celeste, sotto ad una corona tenuta da una mano - simbolo di Dio. È l'unica immagine rimasta della Madre di Dio in una basilica occidentale risalente ai primi anni del Cristianesimo. Maria è affiancata da angeli e dal vescovo Eufrasio che tiene in mano una copia della basilica; sono mostrati anche alcuni santi locali come san Mauro, primo vescovo di Parenzo e della diocesi d'Istria, e l'arcidiacono Claudio.[2] Il bambino tra Eufrasio e Claudio è accompagnato dall'iscrizione "Eufrasio, figlio dell'arcidiacono". Tutte le figure campeggiano su un prato fiorito.
I mosaici centrali tra le vetrate dell'abside rappresentano l'Annunciazione e la Visitazione. Nell'Annunciazione un angelo alza la mano per indicare un messaggio. Maria indossa una veste blu porporata ed un velo. Nella mano sinistra tiene un filo. L'altro lato del mosaico mostra Maria che visita Elisabetta. Entrambe vestono abiti sacerdotali contemporanei pieni di nastri. Una piccola figura femminile osserva da dietro una casa. I tre piccoli medaglioni raffigurano San Giovanni Battista, Zaccaria ed un angelo. Tra i due mosaici più grandi se ne trovano alcuni più piccoli che mostrano il giovane Cristo nella nebbia, e due martiri con le rispettive aureole. Nell'abside settentrionale le figure rappresentate sono probabilmente i Santi Cosma e Damiano, nell'abside meridionale ci sono Orso di Ravenna (o altro vescovo di Ravenna) e Severo.
Il muro frontale dell'abside contiene una stretta banda decorata con preghiere di Eufrasio e altre sue opere. La parte inferiore è decorata con pietre incrostate di madreperla. Una parte di queste rappresenta i primi esempi di boiserie. Per la precisione sono 21 pannelli con 11 diverse decorazioni. Al centro si trova il trono del vescovo, con due candelabri al fianco.
[modifica] Ciborio
L'abside è dominata dal ciborio in marmo, costruito nel 1277 per ordine di Otto, vescovo di Parenzo. Il baldacchino, decorato con mosaici, è sostenuto da quattro colonne in marmo appartenenti al precedente ciborio del VI secolo. La parte frontale del baldacchino raffigura l'Annunciazione. Nel XV secolo il vescovo Giovanni VI ordinò dall'Italia una scultura rinascimentale per il paliotto dell'altare in argento dorato. Il polittico del pittore veneziano Antonio Vivarini è dello stesso periodo. L'ultima cena del pittore Jacopo Palma il Giovane è in stile barocco.
[modifica] Galleria
[modifica] Voci correlate
[modifica] Note
- ^ Unesco: Episcopal Complex of the Euphrasian Basilica in the Historic Centre of Poreč
- ^ Probabilmente al tempo delle persecuzioni di Dioclezano nei confronti dei cristiani. santiebeati.it
[modifica] Fonti
- Poreč - Euphrasius Basilika (in tedesco) – libretto in vendita presso la basilica.
[modifica] Altri progetti
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[modifica] Collegamenti esterni
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