Vestini
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
I Vestini furono un'antica popolazione italica di stirpe osco-sabellica, stanziatasi intorno all' XI secolo a. C. in una vasta zona che comprendeva l'attuale Altopiano delle Rocche, la valle dell'Aterno (L'Aquila) e la riviera adriatica.
Indice |
[modifica] Descrizione
Secondo recenti studi archeologici, i Vestini provenivano dalla Sabina e, in seguito a una migrazione, si sarebbero spinti fino alla piana di Navelli, nel versante occidentale del Gran Sasso. I centri vestini avevano un'organizzazione molto rigida: i centri maggiori venivano chiamati “pagi”, mentre i centri di minore importanza erano chiamati “vici” se erano di campagna, “castella” se erano di montagna. Le città più importanti erano:
- "Aufinum" - Ofena
- "Aveja" - Fossa
- "Peltuinum" - Prata d'Ansidonia
- "Pitinum" - Rocchetta di Pitino, Coppito - Fraz. dell'Aquila
- "Prifernum" - Forno di Assergi - Fraz. dell'Aquila
I Vestini divennero famosi per la loro abilità nel combattimento; nelle epoche successive, infatti, prestavano la loro opera di guerrieri anche a pagamento. Popolo aperto e sempre a contatto con altre popolazioni, basava la propria economia sulla pastorizia, sull'agricoltura e sul commercio. Fu inoltre, una delle poche popolazioni che insieme ai Latini, coniava una moneta propria contrassegnata con le tre lettere VES. Sembra che il nome “Vestini”, derivasse da Vesta, dea del focolare e della casa, molto venerata dalle popolazioni italiche e dagli stessi Romani.
[modifica] Cronologia
- Tra l'XI e l'VIII secolo a. C., primi stanziamenti dei Vestini nella Valle dell'Aterno.
- Nel 325 a. C. si allearono con i sanniti ma furono sconfitti dai Romani.
- Nel 308 a. C. formarono con i peligni, i marrucini e i marsi, la confederazione marsica contro Roma.
- Nel 89 a. C. parteciparono alla guerra sociale. Sottomessi dal console Pompeo Strabone, ottennero la cittadinanza romana.
[modifica] Fonti storiche
Il primo storico a citare i Vestini, fu il greco Polibio, nel Libro II delle Storie, il quale ci informa che, insieme ai Marsi, ai Marrucini e ai Frentani, parteciparono alla Seconda Guerra Punica forti complessivamente di 20000 fanti e 4000 cavalieri. Lo storico latino Plinio, invece, ci fa sapere che facevano parte della regio quarta dell'Italia: “sequitur regio Quarta, gentium vel fortissimarum Italiae: Frentanos, Marrucinos, Pelignos, Marsos, Aequiculanos, Vestinos, Samnitas". Oltre a Plinio, il principale storico latino che si occupò di questo popolo fu Tito Livio nel suo Ab urbe condita.
[modifica] Voci correlate
- Portale Abruzzo: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di Abruzzo