Teologia pastorale
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Il termine Teologia pastorale deriva dalla parola latina pastor (pastore), perciò "teologia pastorale" è la teologia che tratta degli aspetti del ministero cristiano di conduzione del popolo di Dio (il pastorato), secondo quanto insegnato al riguardo dalla Bibbia.
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[modifica] Storia del termine
Storicamente questo termine ha assunto vari significati, talvolta discutibili, ma soprattutto:
- La teoria del ministero consacrato in generale, includendo la definizione delle sue funzioni e doveri (o uffici), sottolineando principi teologici, requisiti morali e spirituali, metodi per lo svolgimento di questa attività, e discipline collegate all'istruzione ed all'educazione in vista del ministero cristiano.
- La teoria della cura pastorale, o "cura d'anime", "counselling pastorale", distinto in modo ambiguo da altre funzioni pastorali dal fatto che si focalizza principalmente sui bisogni dell'individuo ed il carattere personale del coinvolgimento pastorale con i fedeli.
- Una forma di comprensione della teologia che sorge dal contesto e dalla pratica del ministero e della missione cristiana, e quindi una particolare prospettiva sull'insieme della teologia.
- La teologia dell'intera vita ed opera della chiesa nel suo contesto contemporaneo ed empirico, inclusa l'opera specialistica del ministero consacrato solo come suo esempio primario.
La prima definizione, nei termini del complesso dell'opera del pastorato, è il concetto tradizionale di teologia pastorale che è prevalso fino a tutto il diciannovesimo secolo nelle tradizioni sia cattolica che protestante (sebbene quella protestante tratti l'omiletica separatamente). L'enfasi sulla cura del singolo credente (definizione II) è emersa fortemente nel protestantesimo del ventesimo secolo, spesso mescolata con la concezione più vecchia e con il concetto che vede questa disciplina come modalità di riflessione teologica distinta per il suo particolare contesto di applicazione (definizione III). Questo terzo significato è pure strettamente collegato al IV, la comprensione che ne ha il Cattolicesimo contemporaneo, distinto per la sua enfasi sul ministero come opera dell'intera chiesa e non solo del clero.
[modifica] Rapporto con le altre discipline
La teologia pastorale è distinta dalla teologia biblica, dogmatica e morale dal suo interesse primario, cioè scoprire come la teologia propriamente detta possa trovare espressione pratica appropriata nelle varie situazioni concrete ed empiriche della chiesa e del mondo. Il suo contesto ed il suo metodo, quindi, non possono essere fatti derivare esclusivamente da quelle discipline, ma richiedono pure la comprensione della situazione umana nella sua particolarità storica, contingenza e sviluppo sperimentale di metodi pratici adatti ed efficaci. Tradizionalmente si diceva che il suo metodo comporti la applicazione di principi astratti a situazioni specifiche (con certe abilità e virtù accessorie). Il pensiero contemporaneo, però, tende ad abbracciare concezioni più dinamiche e dialettiche del metodo, in cui contesto e pratica sono ausiliari a formulare la teoria o rivedono criticamente la comprensione teologica, anche se è vero che la teologia informa e guida la pratica e la mette in questione.
Storicamente, la teologia pastorale ha avuto un rapporto particolarmente stretto con la teologia morale e la casuistica, riflettendo l'ampiezza con la quale la cura pastorale ha preso la forma di conduzione morale e di disciplina penitenziale attraverso gran parte della storia della chiesa. Nel ventesimo secolo, però, la pratica pastorale si è fortemente orientata essenzialmente verso interessi terapeutici, specialmente nel Protestantesimo, ma sempre di più anche nel Cattolicesimo. Questo spostamento ha allargato e riorientato la teologia pastorale da questioni etiche di conduzione e disciplina veso tematiche più teologicamente concepite nell'antropologia e nella soteriologia (Protestantesimo) come pure verso l'ecclesiologia e la teologia liturgica (Cattolicesimo). Questione particolarmente rilevante nella teologia pastorale protestante è stata la chiarificazione del suo carattere e proposito etico dopo diversi decenni di orientamento psicoterapico, mentre nel Cattolicesimo queste nuove sottolineature hanno sfidato ed espanso la comprensione storica del sistema sacramentale come espressione fondamentale e comprensiva della cura pastorale nella chiesa.