Taratura
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La taratura è una tipologia di caratterizzazione metrologica che ha come scopo la definizione delle caratteristiche di uno strumento di misura. Questo avviene tramite un confronto di misure con uno strumento di riferimento, definito campione. L'oggetto della taratura viene anche definito tarando.
È necessario evitare di confondere la taratura con la calibrazione: mentre la taratura è un'operazione che permette di definire le caratteristiche metrologiche di uno strumento, la calibrazione ha come obiettivo rendere lo strumento più preciso.
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[modifica] Scopi della taratura
Gli scopi di una taratura possono essere suddivisi:
[modifica] Definizione delle caratteristiche dello strumento
La taratura può essere usata per la determinazione delle caratteristiche metrologiche dello strumento (es. accuratezza, ripetibilità, riproducibilità, linearità, ecc...) necessari per definirne la funzionalità, o per verificarne la rispondenza a dei requisiti. Inoltre permette di sapere qual è la variazione del valore della grandezza.
[modifica] Determinazione della precisione dello strumento
La taratura è spesso usata per la determinazione della precisione dello strumento. Questa viene definita dall'analisi delle caratteristiche metrologiche, ed espressa in termini di incertezza di misura o in classe dello strumento.
Quando il tarando è uno strumento di misura (es. una bilancia), la taratura ha come scopo la definizione della precisione delle misure dello strumento stesso.
Quando il tarando è uno strumento di riferimento (es. un peso), la taratura ha come scopo la definizione della precisione dello strumento rispetto al suo valore nominale.
[modifica] Determinazione della transcaratteristica dello strumento
La taratura viene usata anche per la determinazione della transcaratteristica dello strumento. Infatti molti strumenti di misura sono dei trasduttori; trasformano la grandezza letta in un segnale (tipicamente di natura elettrica) che può essere più facilmente letto ed elaborato da appositi indicatori. La conoscenza del rapporto tra grandezza letta e segnale generato, permette la corretta impostazione del relativo indicatore, e dunque l'esatta lettura della grandezza misurata.
Questa operazione è spesso nota agli addetti ai lavori, come determinazione della sensibilità dello strumento.
[modifica] Metodologie di taratura
Le metodologie di taratura possono essere suddivise sostanzialmente in tre tipologie:
[modifica] Taratura per confronto
In questa metodologia, al tarando viene fatta misurare la medesima grandezza che viene fatta misurare al campione. La precisione del tarando viene desunta dal confronto dei due risultati di misura. Esempio:Un manometro può essere tarato collegandolo ad un circuito idraulico dove è stato installato anche un manometro "campione". In questo caso la medesima grandezza, la pressione, viene misurata dai due strumenti, e l'analisi delle differenze dei due rilievi permette di valutare la precisione del tarando.
[modifica] Taratura per sostituzione
In questa metodologia di taratura, lo strumento campione è o genera direttamente la grandezza che viene fatta misurare al tarando. La precisione del tarando viene desunta dal confronto tra il valore nominale della grandezza generata e i risultati di misura del tarando. Esempio:Una bilancia può essere tarata effettuando delle misure su dei pesi "campione". In questo caso il campione stesso genera una grandezza di valore nominale, il peso, e la valutazione della precisione del tarando scaturisce dall'analisi della differenza tra la lettura sulla bilancia e il peso nominale del campione.
[modifica] Taratura diretta
Complementare alla precedente, e destinata alla taratura di strumenti di riferimento. Il tarando genera direttamente la grandezza che viene misurata dal campione. La precisione del tarando viene definita dal confronto tra il suo valore nominale e la misura realizzata dal campione. Esempio:Un peso può essere tarato effettuando una misura su una bilancia "campione". In questo caso il tarando genera la grandezza, il peso, e la valutazione della sua precisione scaturisce dall'analisi della differenza tra la lettura sulla bilancia e il peso nominale del tarando.