Space Oddity
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| Space Oddity | ||
|---|---|---|
| Artista | David Bowie | |
| Tipo album | Studio | |
| Pubblicazione | novembre 1969 | |
| Durata | 45 min: 13 sec | |
| Dischi | 1 | |
| Tracce | 10 | |
| Genere | Folk, Rock | |
| Etichetta | Philips | |
| Produttore | Tony Visconti | |
| Registrazione | studi Trident, Londra, Inghilterra | |
| David Bowie - cronologia | ||
|---|---|---|
| Album precedente David Bowie (1967) |
Album successivo The Man Who Sold the World (1971) |
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Space Oddity è un album del cantante David Bowie pubblicato nel 1969 per l'etichetta Philips e ristampato su compact disc nel 1984 (per la RCA) e poi nel 1990 in edizione rimasterizzata (per la EMI). Prodotto da Tony Visconti e registrato agli studi della Trident di Londra. Tutti i brani sono scritti e composti dallo stesso Bowie.
Pubblicato in Inghilterra col titolo David Bowie e negli Stati Uniti con quello di Man of Words Man of Music - successivamente reintitolato sulla scia del successo della canzone omonima, Space Oddity appunto - può essere considerato il primo album stilisticamente bowieano.
Nonostante sia ancora predominante l'influenza folk, che qui si fa più marcatamente dylaniana, l'album si affaccia alle prime suggestioni glam alla Marc Bolan, necessaria alternativa all'Acid rock di matrice hippy, movimento verso il quale il Bowie dell'epoca esprime profonda disillusione (Cygnet Committee, Memory of a Free Festival).
In altri momenti è l'esperienza della vita privata a emergere come non mai nei testi (come in Letter To Hermione, che narra del fallimento di una sua relazione amorosa), tanto da fare di questo lavoro uno dei più autobiografici di Bowie.
Oltre alla molto apprezzata da pubblico e critica Wild Eyed Boy From Freecluod - caratterizzata da un finissimo accompagnamento orchestrale - il vero centro focale dell'album viene considerato la title track Space Oddity. Partendo dalle suggestioni alla Kubrick di 2001 Odissea nello spazio, la canzone, sotto la metafora del Maggiore Tom, sviluppa per la prima volta il tema della alienazione (che sarà tanto ricorrente nei lavori a venire di Bowie) su un tessuto musicale innovativo che già guarda al glam spaziale di Ziggy Stardust, e che fa di questo brano uno dei classici di quest'artista.
[modifica] Formazione
- David Bowie - voce, chitarra a 12 corde, stilofono, kalimba, organo
- Keith Christmas - chitarra
- Mick Wayne - chitarra
- Tim Renwick - chitarra, flauto
- Tony Visconti - basso, flauto
- Herbie Flowers - basso
- John "Honk" Lodge - basso
- John Cambridge - batteria
- Terry Cox - batteria
- Rick Wakeman - mellotron, clavicembalo
- Paul Buckmaster - violoncello
- Benny Marshall - armonica
[modifica] Tracce
- Space Oddity - 5:14
- Unwashed And Somewhat Slightly Dazed - 6:10
- Don't Sit Down - 0:39
- Letter To Hermione - 2:30
- Cygnet Committee - 9:30
- Janine - 3:19
- An Occasional Dream - 2:56
- Wild Eyed Boy From Freecloud - 4:47
- God Knows I'm Good - 3:16
- Memory Of A Free Festival - 7:07
[modifica] Curiosità
Nel 1969 Bowie ha cantato persino la versione italiana di Space Oddity dal titolo Ragazzo solo, Ragazza sola (con testo italiano di Mogol); le tematiche affrontate nella versione italiana del brano, sono diversissime dal testo originale inglese. Il brano e' reperibile su You tube.
