Rugantino
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Rugantino è una maschera del teatro romano. Questa maschera impersona un tipico personaggio romanesco, er bullo de Trastevere, svelto co' le parole e cor coltello, il giovane arrogante e strafottente ma in fondo buono e amabile, rappresentato oggi dal tipico coatto della periferia romana. L'aspetto caratteristico di Rugantino è l'arroganza. Infatti il suo nome nasce dalla parola romanesca ruganza ovvero arroganza.
Il suo inventore fu Odoardo Zuccari, il quale il 13 settembre 1848 presentò il personaggio sul primo numero di un foglio satirico, con questi versi :
« Cor cappello a du' pizzi, cor grugno lungo du' parmi, co' 'na scucchia rivortata 'nsù a uso de cucchiaro, co' no' spadone che nun ce la po' quello der sor Radeschio, e co' le cianche come l'Arco de Pantano, se presenta, Signori mia, Rugantino er duro, nato 'nsto piccolo castelluccio e cresciuto a forza de sventole, perché ha avuto 'gni sempre er vizio de rugà e d'arilevacce » |
Così il primo Rugantino doveva essere la caricatura del gendarme, e per converso veniva identificato anche col capo dei briganti.
Nel corso degli anni questa prima immagine si trasformò nel giovane bullo di quartiere che assumeva gli atteggiamenti del duro, ma che era in realtà uno spaccone pronto a parole ma pavido nei fatti. La maschera tipica quindi lo vede vestito in due maniere: da sgherro, in modo appariscente vestito di rosso col cappello a due punte, oppure da povero popolano, con calzoncini logori, fascia intorno alla vita, camicia con casacca e fazzoletto al collo.
[modifica] Giornale
Nel 1887, Giggi Zanazzo fondò un giornale "politico satirico" con questo nome. La testata fu disegnata lo stesso anno da Edoardo Perino. Al Rugantino hanno collaborato, oltre a Zannazzo, personaggi come Trilussa e Pascarella.