Rivolte del 2005 nelle banlieues francesi
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Le Rivolte del 2005 nelle banlieues francesi sono iniziate a Clichy-sous-Bois il 27 ottobre 2005. Inizialmente circoscritte a questo comune si sono poi estese a Montfermeil e ad altri centri del dipartimento di Seine-Saint-Denis a partire dal 1° novembre. Successivamente il fenomeno si è diffuso anche ad altre città della Francia come: Rennes, Évreux, Rouen, Lilla, Valenciennes, Amiens, Dijon, Tolosa, Pau, Marsiglia, e Nizza. L'8 novembre il Governo francese ha dichiarato lo stato d'emergenza riprendendo una legge fatta durante la guerra d'Algeria (legge del 3 aprile 1955). Il 14 novembre sarà prolungato per altri 3 mesi.
Le rivolte hanno preso essenzialmente la forma d'incendi e di lanci di sassi contro le forze dell'ordine. In alcuni casi vi sono stati scontri che hanno visto fronteggiarsi diverse centinaia di persone tra polizia e giovani dei quartieri cosiddetti sensibili. Si sono anche verificati episodi di assalti con armi da fuoco, ed in particolare nel sobborgo a sud di Parigi di Grigny (Essonne) i rivoltosi hanno usato pistole e carabine ferendo 30 poliziotti, 3 di loro seriamente. [1]
La mattina del 3 novembre il bilancio era di di 315 veicoli incendiati e 29 arresti a Clichy-sous-Bois ed in zone adiacenti. La sera del 4 novembre, gli scontri continuano in un generale clima di tensione con una certa distensione a Clichy-sous-Bois, cittadina da cui sono cominciate le rivolte. La notte tra Domenica 6 novembre e Lunedi 7 novembre 2005 è stata quella con il bilancio più alto, con 1.408 veicoli incendiati, 395 arresti e un numero crescente di episodi di rivolta nelle città al di fuori dell'Ile-de-France. A partire da Martedi 8 novembre, il numero degli incendi ha cominciato ad abbassarsi.
Nell'insieme, queste tre settimane di sommosse costituiscono la rivolta più importante in Francia dal Maggio del 1968. [2].
Indice |
[modifica] Il contesto storico delle rivolte
Per approfondire, vedi la voce Contesto delle rivolte del 2005 nelle banlieues francesi. |
[modifica] I fatti di Clichy-sous-Bois
Il 27 ottobre 2005, due adolescenti, Zyed Benna di 17 anni e Bouna Traoré di 15, muoiono fulminati da un trasformatore all'interno di una cabina elettrica ed un terzo, Muhttin Altun di 17 anni, rimane gravemente ferito. Non è chiaro il motivo per cui i tre si trovassero all'interno del trasformatore. Secondo alcuni i tre ragazzi, essendo inseguiti da una pattuglia di polizia, avevano scavalcato il muro per nascondersi. Versione confermata anche da alcuni giornalisti australiani, i quali dichiarano: «Malgrado la smentita della polizia francese, gli amici dei ragazzi morti affermano di essere stati inseguiti dalle forze dell'ordine dopo essere stati accusati senza motivo di furto e spaventati dalla possibilità di essere sottoposti ad un interrogatorio». Il prefetto locale François Molins ed il ministro degli Interni Nicolas Sarkozy sostengono invece che i ragazzi non sono stati «fisicamente inseguiti». Gia dall'indomani dei fatti Sarkozy ed il primo ministro, Dominique de Villepin, parlano di un tentativo di furto, apparentemente la pattuglia di polizia era stata per questo chiamata sul posto. Successivamente alle prime verifiche, è risultato che gli adolescenti non avevano nessuno tipo di coinvolgimento nel tentativo di furto in questione. L’indagine aperta è ancora in corso.
La sera di giovedì 27 ottobre cominciano gli scontri tra diverse centinaia di giovani e le forze dell'ordine a Clichy-sous-Bois. Vengono incendiate alcune auto, bidoni dell'immondizia e vi sono scontri piuttosto violenti tra forze dell'ordine ed abitanti dei quartieri "sensibili".
La mattina di sabato 29 ottobre viene organizzata una marcia silenziosa a cui partecipano anche il sindaco di Clichy-sous-Bois ed i parenti delle vittime. Il sindaco chiede ufficialmente a Nicolas Sarkozy di aprire un'inchiesta ufficiale sui fatti, l'avvocato dei familiari dei ragazzi annuncia ai media di aver sporto denuncia contro ignoti per omissione di soccorso. Alla marcia partecipano circa un migliaio di persone, nonostante le due notti di scontri l'atmosfera sembra piuttosto tranquilla.
Verso le 21:00 di domenica 30 ottobre, si diffonde la notizia che è stata lanciata una granata di gas lacrimogeno nella Moschea Bilal di Bousquets [3], in quel momento gremita di fedeli raccolti in preghiera per celebrare la festa di Lyalat al-Qadr, la sacra notte del Ramadan. Il ministro degli Interni ha confermato che il tipo di granata ritrovato è dello stesso modello di quello usato dai reparti antisommossa della polizia francese, senza fornire ulteriori spiegazioni sui fatti. Allo stesso tempo il capo della polizia nazionale francese, e futuro vincitore delle elezioni presidenziali del 2007, dichiara la sua ferma intenzione di proseguire la sua politica di tolleranza zero e che si sbarazzerà dei «rifiuti» e delle «canaglie». Il linguaggio eccessivamente aggressivo di Sarkozy scatena un forte dibattito, fomentato anche dalle dichiarazioni del 20 giugno 2005, in cui aveva affermato di voler «ripulire le banlieues» con il «karcher» (l'idrante utilizzato per il lavaggio delle auto).
In seguito a tali dichiarazioni, i parenti dei ragazzi morti hanno rifiutato di incontrare l'inflessibile ministro conservatore, accettando invece l'incontro con il primo ministro francese Dominique de Villepin. La morte dei due adolescenti, l’attacco con gas lacrimogeni alla moschea e le dichiarazioni di Nicolas Sarkozy, hanno svolto il ruolo di detonatori di tensioni latenti già da lungo tempo.
[modifica] Cronologia
Per approfondire, vedi la voce Cronologia delle rivolte del 2005 nelle banlieues francesi. |
[modifica] Coordinamento e modalità di azione
Il portavoce nazionale della polizia francese, Patrick Hamon, viene citato nel Wall Street Journal poiché dice che non vi è coordinazione tra le bande nei vari quartieri. Ma poi spiega che i giovani separati nei quartieri comunicavano tramite degli SMS o e-mail e tramite cellulari si organizzavano, si incontravano e si avvertivano l’un l’altro. Secondo il Guardian, (6 novembre 2005), Hamon disse, "Quel che noi notiamo è che le bande di giovani, poco per volta, si stanno organizzando sempre più, preparando attacchi tramite messaggi fra cellulari ed imparando come fare esplosivi con della benzina." La polizia ha ritrovato delle Molotov costruite in edifici abbandonati; il Ministro della Giustizia Jean-Marie Huet precisa alle Associated Press che questi esplosivi “non sono stati improvvisati dai ragazzi nei loro bagni.” L’evidente ruolo di Internet nell’aiuto alla coordinazione delle rivolte è stato notato.
[modifica] Entità della rivolta
Per approfondire, vedi la voce Entità della rivolta del 2005 nelle banlieues francesi. |
[modifica] Le reazioni alle rivolte
Per approfondire, vedi la voce Reazioni alle rivolte del 2005 nelle banlieues francesi. |
[modifica] Fonti di riferimento
- (EN) ABC News - "Youths Riot for a Second Night in Paris" Associated Press 29 ottobre 2005.
- (FR) Jacky Durand - "Pompier façon légion romaine" Libération 29 ottobre 2005
- (EN) Ingrid Rousseau - "France to Step Up Security After Riots", Associated Press 31 ottobre 2005.
- (EN) Jocelyn Gecker - "French government in crisis mode". Associated Press 2 novembre 2005.
- (EN) Jocelyn Gecker - "Seventh Day of Violence Erupts Near Paris". Associated Press 2 novembre 2005.
- (EN) "Chirac plea as Paris riots escalate". Associated Press 3 novembre 2005.
- (EN) Jamey Keaten - "French residents can only watch amid riots". Associated Press 3 novembre 2005.
- (EN) "Paris Riots in Perspective". ABC News 4 novembre 2005.
- (FR) « Il faut que Sarkozy s'excuse ou démissionne » Libération 5 novembre 2005
- (EN) "France's Chirac says restoring order top priority". Reuters 6 novembre 2005.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Rivolte del 2005 nelle banlieues francesi
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Rivolte del 2005 nelle banlieues francesi
[modifica] Collegamenti esterni
- (FR) Video francese sulle rivolte
- (EN) Cortometraggio sulle rivolte realizzato con il motore grafico di un videogioco
- (FR) Rapporto 2005 dell' Observatoire national des zones urbaines sensibles
- (FR) Nouvel Obs.com Eventi ora per ora
[modifica] Resoconti su blog da parte di testimoni oculari
- (EN) Clichy-sous-bois riots: un giovane accusa la polizia
- (FR) Tolleranza zero a Clichy-sous-bois
- (FR) A tutte le vittime delle rivolte di novembre 2005
[modifica] Fotografie
- Galleria fotografica Yahoo!
- Galleria fotografica Reuters
- Immagini dalla BBC
- (FR) Carta delle città coinvolte su TF1.fr
[modifica] Articoli di analisi e d'opinione
- (IT) Bernardo Valli - "La collera degli esclusi" La Repubblica 6 novembre 2005
- (IT) Intervista a Jacques Le Goff - "La rivolta di una generazione che non ha più avvenire" La Repubblica 7 novembre 2005
- (IT) Alessandro Dal Lago - "Prima o poi" Il manifesto 8 novembre 2005
- (IT) Françoise Blum - "Sono entrati in politica" Le Monde 10 novembre 2005
- (IT) Brian Holmes - "La dodicesima notte" 10 novembre 2005
- (IT) Yann Moulier Boutang - "I vecchi vestiti nuovi della Repubblica" Il manifesto 11 novembre 2005
- (IT) Intervista a Toni Negri - "Ecco, finalmente la rivolta. Ma per la rivoluzione c'è tempo" La Stampa 12 novembre 2005
- (IT) Mathieu Kassovitz - "Sarkozy: piccolo Napoleone?" 16 novembre 2005
- (IT) Laurent Mucchielli - "Apaches, blousons noirs, selvaggi e altra feccia" 5 dicembre 2005
- (IT) Stéphane Beaud e Michel Pialoux - "La feccia e i veri giovani: critica di una visione binaria del mondo delle cité" 8 dicembre 2005
- (IT) Michael Ignatieff - "Città invsibili dell'emarginazione" Corriere della sera 21 dicembre 2005
- (IT) n+1 - "Nous les zonards voyous" n+1 n.19 Aprile 2006