Rital
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Rital (al plurale ritals) è un termine dell'argot popolare francese che indica una persona italiana o di origini italiane. Esso possiede una connotazione peggiorativa e ingiuriosa. Secondo alcune fonti[1] esso deriva dal fatto che, nonostante anni di residenza Oltralpe, gli italiani non riuscivano a pronunciare correttamente la r francese.
Questo termine fu affibbiato dai francesi agli operai italiani immigrati in massa in Francia prima e dopo la seconda guerra mondiale per lavoro.
Alternativamente a questa origine "fonetica" e rispettosa del termine "rital" si puo' pensare che, data la connotazione peggiorativa, il termine derivi dalla parola "ritaglio", vedi anche l'assonanza, nel senso di "vestito di ritagli", cioe' con vestiti rammendati con toppe/pezze, e in linea con la figura della maschera (stereotipo) italiana di Arlecchino.
Per una ricostruzione della storia dell'immigrazione italiana in Francia e dei suoi risvolti antropologici si segnalano i lavori dello storico Pierre Milza e, in particolare, Voyage en Ritalie (1993).
François Cavanna, scrittore di successo e fondatore del periodico di satira Charlie Hebdo, ha dedicato una delle sue opere più note, Les ritals (1978), alla sua infanzia e adolescenza, ovvero alla vicenda biografica e familiare di un rital "meticcio", figlio di padre italiano e di madre francese, nella Francia fra le due guerre mondiali.
Le rital, di Claude Barzotti, è una canzone del 1979 ispirata, appunto, agli italiani immigrati in Francia e in Belgio.