Rififi
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Rififi | |
Titolo originale | Du Rififi chex les hommes |
Autore: | Auguste Le Breton |
Anno (1ª pubblicazione): |
1953 |
Genere: | Romanzo |
Sottogenere: | |
EDIZIONE RECENSITA | |
Anno: | 1956 |
Editore: | Garzanti |
Traduzione: | Romildo Basile |
Collana: | Romanzi d'oggi |
Pagine: | 209 |
Progetto Letteratura |
Rififi è un romanzo di Auguste Le Breton pubblicato nel 1953.
È il capostipite del "romanzo di mala", il filone più truce e realistico del noir francese, portatore di uno sguardo disincantato sul mondo dei delinquenti nel secondo dopoguerra. Le esigenze dei protagonisti sono fatte di coltelli e donne di malaffare, di bische e locali fumosi. In questo romanzo, scritto ricorrendo ampiamente al gergo degli ambienti di malavita, Le Breton dipinge senza nulla concedere alla moda del giallo anglosassone o americano, lo scontro tra delinquenti nordafricani, corsi e italiani.
Il suo stile ha influenzato profondamente non solo il linguaggio e la letteratura, ma anche la stessa mala francese.
[modifica] Trama
Tony, detto il Lionese, è appena uscito di prigione, dove ha scontato una condanna di cinque anni. Radunata una banda di complici, organizza un audace colpo ai danni di una gioielleria. Il bottino fa gola a tutto l'ambiente della mala ed inizia così una lotta all'ultimo sangue tra le gang rivali: "le rififi", una rissa senza esclusione di colpi per le strade di Parigi.
[modifica] Trasposizioni cinematografiche
Da quando Le Breton ha inventato il termine, rififi è entrato regolarmente nel gergo della malavita. Da questo romanzo Jules Dassin ha tratto il film omonimo che gli è valso il premio per la miglior regia al festival di Cannes. I personaggi creati da Le Breton sono stati portati sullo schermo da numerosi interpreti di primo piano, tra i quali Jean Gabin, Lino Ventura e Alain Delon.
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