Pilemene
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Nella mitologia greca, Pilemene era il nome di uno dei comandanti dell’esercito greco che iniziò la sua guerra contro la città di Troia
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[modifica] Il mito
Pilemene, re degli Eneti, proveniente da un paese famoso per i suoi muli selvatici, guidava il contingente dei Paflagoni. Quando combatteva veniva paragonato al dio della guerra Ares per le sue capacità. Fu ucciso in combattimento da Menelao. Il suo scudiero e auriga, Midone, tentò di fuggire, ma su di lui piombò Antiloco, che lo colpì di spada alla tempia dopo averlo storidio con una grossa pietra.
Ebbe un figlio chiamato Arpalione, anche lui partecipò alla guerre e non fece più ritorno.
[modifica] Realtà storica e interpretazione
La sorte di Pilemene è una delle più controverse di tutto il poema, infatti dapprima lo si dice morto ad opera di Menelao, in seguito lo si dice ancora vivo pronto a prendere il cadavere del figlio e onorarlo con le giuste esequie. Questo potrebbe portare a pensare che l’Iliade fu scritta da più persone con pensieri diversi e non solo da Omero, oppure come sempre è solito riscontrare nel racconto vi erano più eroi con lo stesso nome.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Fonti
- Omero, Iliade libro II versi 851, libro V 576, libro XIII 643-659
- Portale Mitologia greca: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di mitologia greca