Parabola dei talenti
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La Parabola dei Talenti è una Parabola di Gesù raccontata nel Vangelo secondo Matteo 25,14-30
Una parabola simile, detta Parabola delle mine si trova nel Vangelo secondo Luca 19,12-27. Le differenze principali tra le due parabole è che in quest'ultima il padrone affida ai suoi servi importi uguali e che la mina aveva un valore molto più piccolo del talento.
[modifica] Racconto evangelico
La parabola parla di un uomo che parte per un viaggio ed affida i suoi beni ai suoi servi. Ad un servo affida cinque talenti, ad un secondo due talenti e ad un terzo un talento. I primi due, sfruttando la somma ricevuta, riescono a raddoppiarne l'importo; il terzo invece va a nascondere il talento ricevuto.
Quando il padrone ritorna apprezza l'operato dei primi due servi; invece condanna il comportamento dell'ultimo.
[modifica] Interpretazione
Nella Parabola il Talento è usato come unità di valuta. È impossibile conoscerne il valore esatto ed i vari tipi allora in uso. Certamente indicavano una somma molto considerevole.
Il Vangelo di Matteo racconta questa parabola dopo quella delle dieci vergini senza soluzione di continuità. Le due parabole descrivono caratteristiche della società di quel tempo ed hanno quindi un significato simile.
Essendo la parabola delle dieci vergini una parabola che illustra il Regno dei Cieli il significato di questa parabola è da ricercarsi nel fatto che per entrare nel regno dei cieli occorre far fruttare i propri talenti (=le proprie capacità).
Da questa parabola è derivato il significato usuale di talento per capacità, dote. Tipiche espressioni sono: avere talento, dimostrare talento.