Pace dell'Aia (1795)
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La Pace dell’Aia (1795) fu un trattato firmato il 16 maggio 1795 dalla Francia della convenzione termidoriana e la neonata Repubblica Batava.
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[modifica] Antefatti
Il 1 febbraio 1793, la Convenzione Nazionale francese aveva dichiarato guerra all’Inghilterra ed al suo alleato, le province Unite dello statolder Guglielmo V di Orange-Nassau. L’8 gennaio 1795 l'armata del generale Pichegru attraversò il fiume Waal gelato. Alla notizia i 'comitati rivoluzionari' olandesi si ribellarono: presero il controllo di Amsterdam in nome della Repubblica Batava e costrinsero Guglielmo V all’esilio, il 18 gennaio.
Il 19 Pichegru occupò Amsterdam. Il 4 Piovoso (23 gennaio) la cavalleria francese catturò la flotta olandese, bloccata dal ghiaccio sullo Helder: una singolare impresa che portò alle stelle la fama del generale Pichegru.
[modifica] L'occupazione francese
Il 3 febbraio venne proclamata la nascita della Repubblica Batava. Ma i francesi occupanti rifiutarono di riconoscerla prima della sottoscrizione di un trattato di pace. Un atteggiamento che venne vissuto come un tradimento, ma che nascondeva la normale intenzione di proseguire la libera occupazione militare, con conseguenti requisizioni ed illimitata potestà.
[modifica] I negoziati
Le conseguenti trattative vennero condotte dagli inviati 'batavi' Jacob Blauw e Caspard Meijer da una parte, una commissione francese composta da Merlin de Douai, Reubell et Sieyès dall’altra. Gli ultimi due vennero inviati a L'Aia in aprile, per trattare direttamente con gli Stati Generali dei Paesi Bassi, lì nel frattempo convocati.
[modifica] Il trattato di pace
Negoziati che portarono alla firma del trattato, il 16 maggio 1795. Alla neonata repubblica venne imposto un trattato di pace molto duro, che includeva: la continuazione della occupazione militare (con una piccola armata di 25'000 uomini), il protettorato (nella forma di una alleanza militare offensiva e difensiva), una contribuzione straordinaria di 100 milioni di fiorini (una somma enorme)[1], la cessione delle province a sud della Mosa e del Reno (Fiandre zelandesi, le città-piazzeforti di Maastricht e Venlo).
Trattandosi di province di lingua e cultura olandesi, tali annessioni costituirono un primo esempio della volontà espansionistica della guerra della convenzione termidoriana, pure condotta in nome dei più sacrosanti principi rivoluzionari.
[modifica] Bibliografia
- Palmer, R. R. "Much in Little: The Dutch Revolution of 1795." The Journal of Modern History, Vol. 26, No. 1 (March 1954), pp. 15-35.
