Ordine di Sant'Ambrogio ad Nemus
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L'Ordine di Sant'Ambrogio ad Nemus (in latino Ordo Fratrum Sancti Ambrosii ad Nemus), o dei fratelli Ambrosiani, venne fondato a Milano e soppresso nel 1645.
[modifica] Storia
L'Ordine sorse verso la metà del XIV secolo ad opera di tre ricchi nobili milanesi: Alberto Besozzo, Alessandro Crivelli e Antonio Pietrasanta. Animati da spirito di penitenza, i tre si ritirarono in una spelonca nel bosco (in latino nemus) nei pressi di Milano dove, secondo la tradizione, si era nascosto sant'Ambrogio per sottrarsi all'elezione a vescovo.
Alla comunità si unirono presto numerosi sacerdoti ed eremiti che progressivamente adottarono la vita cenobitica: la congregazione venne riconosciuta da papa Gregorio XI nel 1375, con l'obbligo di seguire la regola agostiniana e il rito ambrosiano. Inizialmente organizzati in conventi autonomi, vennero poi costituiti in ordine mendicante accentrato con la bolla di papa Eugenio IV del 4 ottobre 1441; l'ordine era presieduto da un rettore generale espresso da un capitolo che si riuniva ogni tre anni e la cui elezione era soggetta all'approvazione dell'arcivescovo di Milano.
Il principale convento degli Ambrosiani era quello adiacente alla chiesa milanese di San Primo (oggi trasformato nel Collegio Elvetico): un altra importante casa era quella di Parabiago. Fuori dall'arcidiocesi di Milano esistevano solo due conventi, entrambi a Roma: quello di San Clemente e quello di San Pancrazio.
Il 15 agosto 1589 Sisto V promulgò la bolla con cui univa gli Ambrosiani agli Apostolini (o frati di San Barnaba); con il breve del 2 dicembre 1643, papa Gregorio VIII decretò la soppressione dell'ordine, confermata da Innocenzo X con la bolla Quoniam del 1° aprile 1645.
Sopravvivono i conventi delle Monache Romite dell'Ordine di Sant'Ambrogio ad Nemus.
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) J.M. Besse, Ambrosians, in The Catholic Encyclopedia, vol. I, 1907, New York