Notte dei fuochi
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Con Notte dei fuochi (Feuernacht) si indica la notte tra l'11 ed il 12 giugno 1961 quando oltranzisti autonomisti altoatesini di lingua tedesca compirono numerosi attentati dinamitardi.
La prima esplosione si registrò all'una di notte nel centro di Bolzano seguita nelle 2 ore successive da altre 46 che abbatterono decine di tralicci dell'alta tensione. Non riuscirono però ad interrompere la distribuzione della energia elettrica.
I controlli messi subito in atto dalle forze di polizia ed armate portarono all'individuazione di una carica inesplosa presso un cavalcavia e 50 q di dinamite ed una grossa mina posti vicino alla diga di Selva dei Molini.
Per gli attentati della notte dei fuochi fu fatto largo uso di esplosivo al plastico.
Successive indagini consentirono di portare in giudizio davanti alla Corte d'assise di Milano ben 91 persone: 22 in stato di detenzione, 46 a piede libero e 23 latitanti.
La sentenza n. 57/64 del 9 novembre 1964 inflisse pesanti condanne. Quelle oltre i 15 anni di reclusione furono irrogate a:
- Luis Amplaz (25 anni e 6 mesi)
- Kurt Welser (23 anni e 10 mesi)
- Wolfgang Pfandler (22 anni e 10 mesi)
- Heinrich Klier (21 anni e 10 mesi)
- Siegfried Carli (19 anni e 6 mesi)
- Eduard Widmoser (19 anni e 4 mesi)
- Georg Klotz (18 anni e 2 mesi)
- Sepp Kerschbaumer (15 anni e 11 mesi)
La corte d'assise d'appello riformò parzialmente le pene inflitte ad alcuni degli imputati in primo grado. Per quanto riguarda quelli precedentemente citati:
- Wolfgang Pfandler fu condannato a 20 anni e 11 mesi
- Heinrich Klier fu condannato a 19 anni e 11 mesi
- Siegfried Carli fu condannato a 17 anni e 11 mesi