Napoli nobilissima
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Napoli nobilissima è un periodico italiano pubblicato, in tre distinte fasi (1892-1907, 1920-1922, 1961-oggi), e con diverse cadenze editoriali, per far conoscere e valorizzare la storia, l'archeologia, la topografia e le arti visive della città di Napoli.
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[modifica] L'origine
Napoli nobilissima venne fondato, nel 1892, da un gruppo di eruditi, letterati e storici (Benedetto Croce, il duca d’Andria Riccardo Carafa, Michelangelo Schipa, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti, Salvatore Di Giacomo e Vittorio Spinazzola). Stampato con cadenza mensile dall'editore napoletano Pierro, presentava il sottotitolo di rivista d'arte e topografia napoletana.
Il titolo della rivista venne scelto dal Croce, che ne teorizzò il programma, poi messo nero su bianco da Salvatore di Giacomo, parafrasando una celebre guida secentesca di Domenico Antonio Parrino [1].
[modifica] Le finalità
L’intento del gruppo dei citati fondatori, come esplicitato dagli stessi nel primo numero del periodico, era quello di scrivere la storia artistica e topografica di Napoli, animati dal fine della conservazione, del rispetto e del miglioramento di tutto quel che rappresentava il patrimonio antico della città partenopea [2]. Il suo programma si spinse, in particolare, a «promuovere le indagine volte a raccogliere il materiale per una storia dell'arte meridionale; riassumendo insieme in articoli divulgativi i risultati critici già ottenuti, per contrapporli agli errori comunemente ripetuti» [3].
Nel corso di un quindicennio di vita della prima serie, ne firmarono importanti articoli, oltre ai fondatori, altri esponenti di rilievo del panorama culturale meridionale, fra i quali Bartolommeo Capasso, Nunzio Federigo Faraglia, Giustino Fortunato e Fausto Nicolini.
[modifica] Fasi successive
La prima esperienza della rivista si chiuse, nel 1907, con il Commiato di Croce. In quella sede il pensatore abruzzese, dopo aver ricordato quanto di significativo era stata fatto in relazione agli intenti iniziali, scrisse: «se dovesse continuare a vivere, [Napoli nobilissima] dovrebbe trasformarsi: dovrebbe restringersi alla storia dell'arte; e della storia dell'arte io ho ora un concetto ben più chiaro e completo di quel che non avessi quindici anni fa» [4].
Difatti, il solo fine della "storia dell'arte" divenne il manifesto della nuova serie. Le cui pubblicazioni, tuttavia, nonostante il cambiamento di editore, da Pierro a Ricciardi, ebbero breve durata, dal 1920 al 1922. Oltre al contenuto, fu parzialmente modificato il sottotitolo, che recitava: “rivista d’arte e topografia napoletana” .
La rivista venne rifondata e riprese ad uscire nel 1961, con la direzione dell'architetto Roberto Pane, che aveva frequentato la casa di Croce. La cadenza editoriale non fu più mensile, ma bimestrale. Il sottotitolo cambiò nuovamente, diventando: "rivista bimestrale di arti figurative, archeologia e urbanistica".
[modifica] Note
- ^ D.A. Parrino, Moderna distintissima descrizione di Napoli città nobilissima, antica e fedelissima esposta a gli occhi & alla mente de' curiosi..., II edizione, Napoli 1700.
- ^ Cfr. Ai nostri lettori, in «Napoli nobilissima», I (1892), fasc. 1-2.
- ^ B. Croce, Commiato, Ivi, XV (1907), fasc. 1, pp. 175-176.
- ^ Ibidem.
[modifica] Bibliografia
- B. Croce, Pagine sparse, vol. I, Laterza, Bari 1960.
- R. De Fusco, Rileggere Napoli mobilissima. Le strade, le piazze, i quartieri, Liguori, Napoli 2003.
- B. Nicolini, Fausto Nicolini e la "Napoli Nobilissima", introduzione a «Memorie storiche di strade e edifici di Napoli: dalla Porta reale al Palazzo degli Studi», Grimaldi & Cicerano, Napoli 1984, pp. IX-XIII.
- G. Pane, Benedetto Croce e Napoli Nobilissima, in «Napoli nobilissima», vol. XVII (1978), fasc. 1, pp. 14-20.