Mos maiorum

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La locuzione latina Mos Maiorum in italiano viene tradotta con il costume degli antenati. Da ciò si può capire come il Mos Maiorum fosse un insieme di regole e di precetti che il cittadino romano probo legato alla tradizione doveva rispettare per aderire alla più vera tradizione quirite. I mores erano infatti le regole della comunità romana arcaica, i costumi e le usanze che rendevano pienamente cives il romano che le seguiva con rispetto, essendo queste la maggior eredità lasciata dagli avi e da lasciare ai posteri. Nella loro totalità erano anche simbolo di integrità morale e fierezza dell'esser cittadino romano e perciò si troveranno spesso ad essere contrapposte ai costumi ellenizzanti e alla corrente di pensiero asiana quando queste ultime raggiunsero Roma.

I mores riguardavano essenzialmente: la fedeltà allo Stato e ai suoi princìpi, l'attaccamento alle tradizioni religiose e culturali, la semplicità della vita, la pietas la fermezza, il coraggio, i paradigmi etici, morali e comportamentali, la limitazione del lusso e della cupidigia verso le donne sposate, pene severissime per i brogli elettorali e per l'adulterio, una netta distinzione dei gradini sociali.

Ottimo difensore di tali principi fu Marco Porcio Catone detto infatti il Censore.

Nelle sue opere e nella sua attività pubblica, Catone fu un ottimo esempio di fedele osservante dei dettami del 'Mos Maiorum; egli si dimostrò severamente e irrimedialmente chiuso ad ogni forma di innovazione, volendo salvaguardare la morale tradizionale soprattutto dagli stimoli della cultura greca, per paura che quest'ultima divenisse portatrice di valori che minassero le basi sociali e l'assetto raggiunto dalla repubblica. Infatti credeva che la morale tradizionale fosse necessaria per mantenere la repubblica immutata.

Grazie al suo pensiero, Catone ottenne l'espulsione di gran parte degli esponenti del mondo ellenico da Roma. Inoltre è da ricordare la sua instancabile battaglia affinché Cartagine fosse spazzata via dalla faccia della Terra, come esempio dell'irriducibile fermezza che si doveva avere contro il nemico. Celeberrima è diventata la frase "Censeo Carthaginem esse delendam", ovvero "Ritengo che Cartagine debba essere distrutta", da lui pronunciata in Senato per convincere i maggiorenti romani alla completa devastazione della civiltà punica.

Con il passare dei secoli e con l'influenza delle usanze e dei costumi di nuove popolazioni, le tradizioni del Mos Maiorum si dispersero a favore della nuova cultura cristiana e delle esotiche usanze ellenistico-orientali.