Microcodice
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Il microcodice è un set di istruzioni a basso livello che controllano direttamente il microprocessore, vale a dire che la loro esecuzione viene realizzata direttamente dall'hardware, ovvero dal livello della logica digitale del microprocessore. Il microcodice non sempre è contemplato nella progetto architetturale dei microprocessori, per esempio è completamente assente nei processori RISC delle prime generazioni (come i famosi ARM degli anni ottanta e i primi SPARC della SUN) e in molti processori dedicati: in tutti questi il set di istruzioni del microprocessore è direttamente eseguito dalla logica digitale. Naturalmente tali istruzioni sono obbligatoriamente piuttosto elementari, poco più complesse di quelle che compongono il set di istruzioni del microcodice in un microprocessore che lo utilizza. In un microprocessore le cui istruzioni sono decodificate da un livello di microcodice, una singola istruzione in linguaggio macchina può essere tradotta in una serie di istruzioni in microcodice. Nella maggior parte dei computer che utilizzano il microcodice esso risiede in una speciale memoria ad alta velocità, chiamata "control store", racchiusa all'interno del processore stesso. Questa può risiedere nella memoria ROM e in questo caso è di sola lettura, mentre altre soluzioni prevedono un microcodice programmabile che risiede nella EEPROM. Se il microcodice è programmabile, può essere aggiornato per risolvere eventuali bug nel set d'istruzioni o per implementare nuove istruzioni. Il microcodice permette inoltre ad un'architettura di emularne un'altra[citazione necessaria], più semplice o più complessa.
Esempio:
2 x 3
Sarà tradotto in microcodice:[citazione necessaria]
2 + 2 + 2
Ad effettuare la traduzione è spesso il processore (se supporta il microcodice) altrimenti sarà compito del compilatore o del programmatore[citazione necessaria]. Nei moderni microprocessori, che hanno una architetttura estremamente complessa, si trovano comunemente uno o più livelli di microcodice (il livello più basso è chiamato a volte nanocodice), mentre è ormai raro trovare applicazioni architetturali che non prevedano alcun livello di microcodice[citazione necessaria].