Mandrione
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« [...] Ricordo che un giorno passando per il Mandrione in macchina con due miei amici bolognesi, angosciati a quella vista, c’erano, davanti ai loro tuguri, a ruzzare sul fango lurido, dei ragazzini, dai due ai quattro o cinque anni. Erano vestiti con degli stracci: uno addirittura con una pelliccetta trovata chissà dove come un piccolo selvaggio. Correvano qua e là, senza le regole di un giuoco qualsiasi: si muovevano, si agitavano come se fossero ciechi, in quei pochi metri quadrati dov’erano nati e dove erano sempre rimasti, senza conoscere altro del mondo se non la casettina dove dormivano e i due palmi di melma dove giocavano. Vedendoci passare con la macchina, uno, un maschietto, ormai ben piantato malgrado i suoi due o tre anni di età, si mise la manina sporca contro la bocca, e, di sua iniziativa tutto allegro e affettuoso ci mandò un bacetto. [...] La pura vitalità che è alla base di queste anime, vuol dire mescolanza di male allo stato puro e di bene allo stato puro: violenza e bontà, malvagità e innocenza, malgrado tutto. » | |
(Pier Paolo Pasolini, "Vie Nuove", maggio 1958)
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Il Mandrione è un'area urbana del comune di Roma, situata nel quartiere Q.VIII "Tuscolano". È posto alla destra del tratto iniziale della via Casilina, nel territorio del IX Municipio.
Prende il nome dalla via che la attraversa, la quale a sua volta si rifà all'antica usanza di portare nei prati di allora mandrie a pascolare.
Indice |
[modifica] Storia
La zona fu inizialmente occupata dagli sfollati del bombardamento di San Lorenzo del '43, che vi costruirono delle baracche sotto gli archi dell'acquedotto Felice quindi, dagli anni '50, divenne famosa come zona di zingari e prostitute.
Il Mandrione è oggi una zona piacevole e in graduale recupero, dove si alternano palazzi residenziali, officine, botteghe di artigiani, treni (almeno 3 linee ferroviarie si snodano intorno alla via principale) e l'onnipresente acquedotto.
Il Mandrione è citato in diverse opere letterarie e cinematografiche, fra tutte quelle di Pier Paolo Pasolini che è stato anche spesso ritratto mentre passeggiava per via del Mandrione e dintorni.
[modifica] Artisti al Mandrione
Di grande interesse l'inchiesta svolta nell'aprile del 1956 dall'antropologo Franco Cagnetta e dal fotografo Franco Pinna (1925-1978). Supportata dall'editore Giangiacomo Feltrinelli, fu seguita da vicino da importanti personaggi della cultura come Elsa Morante, Goffredo Parise e Pier Paolo Pasolini.
Partiva, con la visita al Mandrione, un ampio progetto sulle borgate romane e si innestava su una ricerca di Giorgio Nataletti e Diego Carpitella sulle usanze coreutico-musicali degli zingari residenti nelle vicinanze della via Casilina. Le danze e le musiche rom furono perciò oggetto di una documentazione integrata, che associava le fotografie di Pinna alle registrazioni sonore.
Il progetto proseguì con la visita della zona delle prostitute, verso la via Tuscolana, giungendo fino alle baracche dell'Acquedotto Felice. La documentazione fotografica realizzata da Pinna in questo frangente viene ritenuta fra le più importanti di tutta la fotografia neorealistica.
[modifica] Zone limitrofe
[modifica] Collegamenti
È raggiungibile dalla stazione Villini. |
[modifica] Collegamenti esterni
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