Maestro della Santa Cecilia
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il cosiddetto Maestro della Santa Cecilia è un anonimo pittore della scuola giottesca attivo a Firenze e forse Assisi nei primi anni del Trecento.
In nome gli è stato assegnato a partire dalla grande tavola (185 x 85 cm.) di Santa Cecilia e le sue storie conservata agli Uffizi, che è emblematica del suo stile. Questo maestro dimostra infatti una piena padronanza delle novità di Giotto nel campo delle ambientazioni architettoniche delle scene, tanto da inserire nella pala della Santa Cecilia un gran numero di stanze immaginarie con complessi elementi architettonici (piani sovrapposti, esedre, volte, nicchie, balconi) entro le quali le figure prendono postocon una precisa collocazione spaziale.
Il limiti del maestro sono però la realizzazione delle figure umane, che appaiono stilizzate e convenzionali, legate più alla matrice duecentesca che alla realistica plasticità di Giotto.
A questo maestro vengono attribuite varie opere:
- Conclusione delle Storie di San Francesco nella Basilica superiore di Assisi (in particolare la Guarigione dell'uomo di Ilerda, la Confessione della donna resuscitata e la scena di San Francesco libera l'eretico Pietro di Alife)
- Frammenti di affreschi nella Cappella Rucellai in Santa Maria Novella, Firenze
- Madonna col Bambino in trono alla Galleria dell'Accademia, Firenze
- Madonna delle Grazie, Oratorio di Santa Maria delle Grazie, Firenze
- San Pietro in cattedra (1307), Chiesa dei Santi Simone e Giuda, Firenze
- Madonna in trono e i Santi Lorenzo e Stefano (opera di bottega), Chiesa di San Michele a Castello, Firenze
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Maestro della Santa Cecilia
Pittura · Pittori · Dipinti · Musei del mondo