Linea di battaglia
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Una linea di battaglia era una forma di combattimento navale utilizzata dalla marina militare, consistente nel sistemare la formazione navale su di una riga serrata onde evitare manovre agli avversari allo scopo di scambiare bordate di cannoni su di un solo fianco, avendo l'altro protetto, contro le navi nemiche che avanzavano in senso contrario o di conserva.
La linea di battaglia costituiva la formazione di combattimento per eccellenza per le navi da guerra. La sua ideazione si dovette, paradossalmente, ai generali dell'armata terrestre di Oliver Cromwell, che precedettero tutte le altre marine da guerra europee nella riduzione della flotta a due o tre tipi di navi solamente.
I combattimenti opponevano spesso delle flotte o delle squadre navali di taglie equivalenti. I comandanti ricevevano la consegna di non rischiare inutilmente i vascelli in caso di inferiorità numerica e la lotta non si impegnava veramente se i due avversari non erano fermamente decisi a battersi.
Le navi si ponevano in fila indiana con intervalli di 150-200 m. e le linee di battaglie potevano raggiungere delle distanze enormi; 40 vascelli potevano raggiungere linee di 8-10 km. contrariamente a quanto si può rilevare dallo schema allegato. La trasmissione degli ordini dell'ammiraglio, al centro della linea di battaglia, diventava estremamente problematico a causa della lunghezza di questa linea e se si aggiunge il fumo e la complessità di certi segnali e l'esecuzione era talvolta di una difficoltà insormontabile. La coesione giocava allora un ruolo fondamentale: si seguiva ciecamente la nave precedente e si imitavano le sue manovre, stando sempre attenti a non interrompere la linea per non farla attraversare dal nemico. In questo modo ogni vascello era protetto da quello che lo precedeva e da quello che lo seguiva.