Librino
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Librino è un quartiere periferico a sud ovest della città di Catania, progettato intorno alla metà degli anni'60 come città satellite e pretenzioso fiore all'occhiello della città. La progettazione venne affidata al famoso architetto giapponese Kenzo Tange.
Il progetto originale prevedeva l'accoglienza di circa 60.000 abitanti in un sistema moderno costituito da grossi anelli delimitati da larghe strade ed isole alberate nonché strutture sociali, scolastiche, religiose ed amministrative tali da renderlo perfettamente autonomo dalla città; per questi motivi Librino aveva assunto subito la denominazione di città satellite.
I primi problemi nacquero quando ci si accorse, in ritardo, che la zona prescelta risentiva del grosso problema del forte inquinamento acustico prodotto dall'andirivieni degli aerei che decollavano ed atterravano nel prospiciente Aeroporto di Catania-Fontanarossa; inoltre, da un punto di vista climatico e ambientale, la zona non era molto amata dai catanesi essendo lontana dall'Etna. È evidente che non si poteva pensare ad un insediamento abitativo di pregio e di livello elevato, tanto che il quartiere modello venne degradato ad insediamento di case popolari e cooperative edilizie. A ridosso della zona, inoltre, a partire dai primi anni settanta, si era sviluppata la costruzione di case abusive ai margini dei quartieri Fossa Creta e S. Giorgio, ambedue confinanti.
Il progetto venne quindi disatteso in diversi punti fino ad essere completamente stravolto. Inizialmente fu necessaria una variante progettuale poiché l'altezza di alcune torri previste non era compatibile con il corridoio di discesa di sicurezza degli aeromobili nell'attiguo aeroporto di Fontanarossa. In seguito le varianti divennero una prassi; proseguiva la massiccia edificazione abusiva e la cattiva gestione del territorio da parte delle amministrazioni locali. Dopo decenni di abbandono e degrado dei pur moderni edifici e delle strutture urbanistiche del quartiere, negli ultimi anni c'è stata un'inversione di tendenza che ha portato un pur ancora insufficiente miglioramento della viabilità e dei collegamenti con il centro cittadino. All'interno del quartiere si distinguono alcune cooperative edilizie decisamente ribelli al fatto che Librino è sinonimo di delinquenza e sporcizia, la più importante è sicuramente la cooperativa "gli amiconi" che vanta al suo interno campi da calcetto, da tennis , parco giochi per i più piccoli e un circolo ricreativo per gli abitanti (circa cento famiglie). Fabbricati edificati principalmente per gli operai della "Cesame" sanitari, presto la proprietà degli immobili divenne accessibile a chiunque iscritto alla cooperativa.
Attualmente conta circa 50.000 abitanti .
[modifica] Il toponimo
Deriva dall'aggettivo latino "leporinus"( cioè "della lepre"). Il termine sostantivato "Leporinum" è un evidente zootoponimo e costituisce una variante di "Leporarium" o "Leporium" che identifica un "luogo dove abbondano o sono allevate le lepri".
[modifica] Sport
Nel quartiere è presente una società di rugby, l'Associazione Sportiva Dilettantistica "I Briganti" Librino.