Lamina (proteina)
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Nelle cellule dei metazoi esistono due tipi di lamìna, A e B, che differiscono per lunghezza e punto isoelettrico.
Nella maggior parte delle cellule umane (e degli altri mammiferi) si riscontrano quattro lamine diverse:
- Delle lamine di tipo B fanno parte la B1 e la B2, espresse dale gene LMNB1 e LMNB2, rispettivamente nei loci 5q23 e 19q13.
- Nelle lamine di tipo A, invece, sono comprese la A e la C, derivanti dallo splicing differenziale del gene LMNA, nel locus 1q21 (un'alterazione particolare di questa proteina causa un patologia rarissima e gravissima , la Sindrome di Hutchinson-Gilford, detta anche "progeria", caratterizzata da un processo di invecchiamento accelerato)
Come tutti filamenti intermedi sono proteine fibrose (60-80.000 Da) che si uniscono fra loro formando filamenti. Dapprima due lamine associano i loro tratti ad alfa-elica producendo una struttura denominata coiled coil (avvolgimento avvolto), poi questi dimeri si associano a numerosi altri sia in direzione test-coda che lateralmente. In questo modo si forma quella struttura di sostegno continua che è il citoscheletro del nucleo, o meglio nucleoscheletro, che viene denominata làmina nucleare. Oltre alla funzione di sostegno, le lamine forniscono siti di ancoraggio per la cromatina e si pensa possano avere anche funzione di regolazione sulla sua attività (le zone adese sono, difatti, inattive, ovvero compongono l’eterocromatina).
Durante la mitosi, le lamine vengono depolimerizzate attraverso fosforilazione. Tale processo è catalizzato dalla Cdc2 (protein chinasi ciclina-dipendente) che fosforila tutti i tipi di lamina. Dopo la depolimerizzazione le cicline A e C vengono liberate nel citoplasma, come dimeri; mentre le cicline B rimangono attaccate alle vescicole che si sono formate per disgregazione del nucleolemma. Dunque il processo di depolimerizzazione è necessario affinché il nucleo possa dissolversi e permettere il proseguimento della mitosi.