Imposta sul reddito
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L'Imposta sul reddito (IRE) era stata introdotta dalla legge finanziaria del 2005 per sostituire l'Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF). Tale trasformazione, tuttavia, non fu mai resa operativa, non essendo mai stati emanati i decreti attuativi. Ad oggi è stata abrogata dalla legge finanziaria 2007 che ha contestualmente reintrodotto l'IRPEF.
L'articolo 3 della legge di riforma n. 80 del 2003 disponeva la sostituzione dell'IRPEF con una nuova imposta denominata IRE (Imposta sul Reddito). L'IRE si basava sugli stessi principi ed elementi generali sui quali operava l'IRPEF. Nel dettaglio, tale imposta ora abrogata prevedeva:
- L'inclusione tra i soggetti passivi degli enti non commerciali[1];
- La sostituzione delle detrazioni d'imposta con deduzioni del reddito complessivo[2];
- La riduzione delle aliquote a due (23% per i redditi fino a 100.000 euro e 33% per i redditi superiori a tale importo)[2].
La forte attenuazione degli elementi di progressività comportata dalla riduzione delle aliquote a due era stata criticata alla stregua di una violazione del principio costituzionale della capacità contributiva (art. 53 Cost.).
[modifica] Note
- ^ Tale punto non ha mai trovato attuazione, pertanto gli enti non commerciali continuano tuttora ad essere assoggettati all'IRES (Imposta sul reddito delle società)
- ^ a b La Legge 289/2002, il Decreto legislativo 344/2003 e la Legge 311/2004 hanno invece parzialmente attuato il secondo ed il terzo punto
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