Giovanni Buridano
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Giovanni Buridano (Béthune?, Francia, 1290/?1300 - dopo il 1358), conosciuto anche come Jean Buridan o in latino Joannes Buridanus, fu filosofo e logico, maestro delle arti a Parigi e Magnifico Rettore dell'Università di Parigi.
Allievo di Guglielmo di Ockham, si staccò dal suo pensiero e intorno al 1340 lo attaccò pubblicamente. In seguito gli occamisti ottennero che le sue opere fossero poste nell'Index librorum prohibitorum dal 1474 al 1481.
Fu convinto nominalista e fu perseguitato dai realisti, che lo indussero a lasciare Parigi per la Germania e ad insegnare a Vienna. È considerato un filosofo della Scolastica.
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[modifica] Dottrine fisiche
Buridano fu uno dei sostenitori della teoria dell'impeto, secondo la quale un corpo in moto possiede un impeto che lo porta a proseguire il moto anche in assenza di forze esterne. Questa teoria, la cui origine è rintracciabile negli scritti di Giovanni Filopono, del VI secolo, precorre in parte il principio d'inerzia che sarà enunciato nella prima età moderna. La teoria dell'impeto permise a Buridano di considerare superflue le Intelligenze Motrici che nella fisica d'ispirazione aristotelica risultavano necessarie per mantenere in moto i cieli, anche perché lo spazio esterno era da lui concepito vuoto e non pieno di materia trasparente come aveva pensato Aristotele. Gli impeti cui sono soggetti i corpi celesti «non s'indebolivano né si corrompevano, non essendo nei corpi celesti inclinazione ad altri moti né essendo in essi una resistenza corruttiva o repressiva di quell'impeto». Per questo viene considerato uno dei pensatori che hanno contribuito alla ripresa dello scetticismo filosofico.
Quanto alla forma della Terra, Giovanni Buridano fu uno dei pensatori medievali che ne sostenevano la sfericità e che dovesse ruotare sul proprio asse.
[modifica] L'intelletto umano e la volontà
Buridano si occupò dell'analisi della volontà umana, che ritenne seguire le valutazioni dell'intelletto. In particolare la volontà che dovesse decidere quale scegliere tra due beni considerati equivalenti dall'intelletto si troverebbe in imbarazzo.
Un esempio della sua tesi, che tuttavia non è dovuto a Buridano e ne banalizza il pensiero, è il famoso "paradosso dell'asino" che posto tra due cumuli di fieno perfettamente uguali e alla stessa distanza non sa scegliere quale iniziare a mangiare morendo di fame nell'incertezza.
[modifica] Opere
- Compendium Logicae (1489)
- Summa de Dialecticâ (1487)
- Sophismata (1493)
- Perutile compendium totius logicae, com Io. Dorp expositione (1499)
- Subtilissimae Quaestiones super octo Physicorum libros Aristotelis (1509)
- Quaestiones super decem libros Ethicorum Aristotelis ad Nicomachum (1513)
- Opera (1516)
- In Metaphysicen Aristotelis Questiones argutissimae (1518)
[modifica] Bibliografia
- Marcello Landi, Un contributo allo studio della scienza nel Medio Evo. Il trattato Il cielo e il mondo di Giovanni Buridano e un confronto con alcune posizioni di Tommaso d'Aquino, in Divus Thomas 110/2 (2007) 151-185.
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