Flessione (linguistica)
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In linguistica si chiama flessione una qualsiasi variazione morfologica delle parole realizzata per indicare i loro tratti grammaticali o sintattici. Avremo ad esempio diverse forme flesse di un verbo (io lavoro, tu lavori) oppure di un nome (il lavoro, i lavori).
Il fenomeno può riguardare una lingua flessiva o anche agglutinante. Al contrario della derivazione, la flessione è un processo che non porta alla creazione di nuove parole (ad esempio, il lavoro e lavorare sono due parole distinte, mentre lavoravo, lavoreremo, lavorando, avreste lavorato, ecc. sono forme diverse di una stessa parola, il verbo lavorare, che infatti i dizionari riportano sotto un unico lemma).
[modifica] La flessione e le parti del discorso
Per approfondire, vedi le voci Coniugazione (linguistica) e Declinazione (grammatica). |
Esistono due grandi categorie di flessione a seconda della classe lessicale a cui appartiene la parola da modificare:
- Per i verbi abbiamo la coniugazione, che varia a seconda del numero, del tempo, del modo e di altre categorie (in alcuni casi a seconda del genere o della diatesi).
- La declinazione è invece il tipo di flessione che riguarda le parole che costituiscono il sintagma nominale, soprattutto l'aggettivo ed il sostantivo. Questi possono ad esempio cambiare a seconda del genere, del caso oppure del numero.
[modifica] La flessione ed i suoi meccanismi di formazione
A seconda del modo in cui vengono formate le forme flesse, si possono stabilire delle categorie di flessione (che non si escludono) :
- La flessione ottenuta tramite un affisso (si tratta soprattutto di suffissazione desinenziale)
- Quella che si ottiene tramite una modifica della radice (introflessione).