Finale di partita
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Finale di partita | |
di Samuel Beckett
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Opera teatrale in un atto unico
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Titolo originale | Fin de partie |
Lingua originale | Francese |
Genere | Teatro dell'assurdo |
Composto nel | 1955 - 1957 |
Prima assoluta | 3 aprile 1957 |
Teatro: | Royal Court Theatre, Londra |
Personaggi:
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Finale di partita è un'opera teatrale in un solo atto scritta da Samuel Beckett. Fu originariamente scritta in francese e il suo titolo originale è Fin de partie: secondo quella che era la sua abitudine, fu tradotta in inglese da Beckett stesso. L'opera è stata pubblicata nel 1957 ed è comunemente considerata uno dei lavori più significativi del drammaturgo irlandese.
La prima dell'opera avvenne in concomitanza con la prima di Atto senza parole I.
Indice |
[modifica] Trama
I protagonisti sono Hamm, un anziano signore cieco ed incapace di reggersi in piedi, ed il suo servo Clov, che al contrario non è capace di sedersi. Trascinano la loro esistenza in una casetta in riva al mare, nonostante i dialoghi suggeriscano che in realtà all’esterno della casa non esista più nulla, né mare, né sole, né nuvole. I due personaggi, dipendenti l’uno dall’altro, hanno passato anni a litigare e continuano a farlo durante lo svolgimento dell’opera. Clov vorrebbe continuamente andarsene, ma non sembra esserne capace. In scena sono presenti anche i due vecchissimi genitori di Hamm, Nagg e Nell, che sono privi di gambe e vivono in dei bidoni della spazzatura sul fondo della scena.
[modifica] Interpretazione
Il titolo è ispirato al modo in cui viene chiamata l’ultima parte di una partita a scacchi, quando sulla scacchiera non sono rimasti che pochissimi pezzi. Beckett era famoso per essere un appassionato di questo gioco ed il rifiuto di Hamm di accettare la fine imminente può essere paragonato a quello dei giocatori dilettanti che continuano a giocare non accorgendosi dell’inevitabile sconfitta, mentre i professionisti, di fronte ad una chiara situazione di svantaggio, sono soliti arrendersi abbandonando la partita. Si può dire che Hamm rappresenti il Re e Clov l’ultimo pedone rimasto.
I personaggi dell’opera vivono una situazione statica ed immutabile: ogni giorno è uguale a sé stesso, fino a che ciascun gesto e ciascun avvenimento assume un aspetto quasi rituale. Tra le righe del testo traspare chiaramente che i personaggi, nonostante la situazione assurda e fuori dal tempo in cui si trovano, hanno avuto una storia (ciò è vero specialmente per Nagg e Nell che insieme ricordano un giro in tandem sulle Ardenne). Tuttavia nessuna indicazione fa pensare che essi abbiano un futuro. Persino la morte di Nell, che avviene nella parte finale dell’opera, viene accolta come assolutamente normale e non provoca alcuna sorpresa. La situazione di isolamento e i costanti riferimenti agli aspetti di una civiltà che non esiste più, hanno fatto supporre a molti che Finale di partita sia ambientato in un’epoca successiva ad un disastro nucleare. Beckett ha però sempre negato che quest’interpretazione sia corretta.
[modifica] Bibliografia
- Adorno, Theodor W. Trying to Understand Endgame (Un tentativo di interpretazione di "Finale di partita") [1961], The New German Critique, no. 26, (Spring-Summer 1982) pp.119-150. In The Adorno Reader ed. Brian O'Connor. Blackwell Publishers. 2000.
- Cohn, Ruby. Back to Beckett. (Una rilettura di Beckett), Princeton: Princeton University Press. 1973.
[modifica] Collegamenti esterni
- Scheda dell'opera su Samuelbeckett.it Url visitata il 18 marzo 2008
- (EN) Analisi dell'opera Url visitata il 18 marzo 2008
- (EN) Un'interpretazione di "Finale di partita" in chiave scacchistica Url visitata il 18 marzo 2008
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